Le moto di oggi e del futuro

L’andamento delle compravendite approfondito a Roma da Fleet&Mobility e dagli esperti del settore

 

L’articolato, ma intenso lockdown e, poi, la riapertura delle porte domestiche al mondo e la ripresa delle molteplici attività economico-produttive, probabilmente hanno condizionato le abitudini degli spostamenti non solo nella stretta cinta cittadina. E chi, soprattutto per necessità lavorative, ma anche per esigenze sanitarie e frequentazioni didattiche, potrebbe aver scelto e sfruttato altre soluzioni preferendo, almeno inizialmente, di evitare l’affollamento dei mezzi pubblici di trasporto per mantenere il consigliato distanziamento e scongiurare le sempre possibili e spiacevoli conseguenze. L’auto e le dueruote motorizzate sono state nell’immediato post-lockdown le opzioni maggiormente preferite ed apprezzate per la mobilità. Inevitabilmente anche le compravendite sono state influenzate da questa insolita e improvvisa realtà con andamenti, all’interno del settore, quasi inaspettati.
L’approfondimento sullo specifico mercato è stato promosso a Roma, nella suggestiva cornice di Palazzo Rospigliosi, da Fleet&Mobility nel corso dell’annuale appuntamento sulle ‘Moto’ inserito nel programma del’La capitale automobile’. All’incontro, coordinato da Pier Luigi del Viscovo del Centro Studi di Fleet&Mobility, hanno partecipato alcuni esperti ed osservatori del settore anche di noti marchi di conoscenza e valore internazionale. Dagli studi sull’ultima stagione è emerso un soddisfacente rendimento delle vendite di moto di alta cilindrata, una sostanziale tenuta del generale mercato delle dueruote e una evidente flessione nello smercio degli scooter, quasi il 20%. Nelle vaste e popolose aree urbane le cilindrate più imponenti hanno calamitato l’interesse dei compratori, “una tendenza”, hanno rivelato gli intervenuti, “forse collegata a una suggestione riemersa, a una passione ritrovata, al senso di libertà e a un acquisto emozionale dopo i mesi di forzata ‘clausura’” domestica.
La stragrande maggioranza delle immatricolazioni sono ancora gestite e coordinate dai concessionari delle varie case costruttrici, come l’assistenza post-vendita. Gli acquisti on-line, seppur impercettibilmente aumentati, non hanno scalfito il ruolo e la funzione dei rappresentanti e dei delegati del motomercato. I potenziali acquirenti hanno circolato sulla ‘rete’ soprattutto per ampliare le conoscenze, raccogliere informazioni per essere adeguatamente pronti per l’atto finale e risolutivo. E questo settore è arricchito da un ulteriore segmento, che riguarda, fra l’altro, la consegna a domicilio, sempre più usufruita.
Segnali negativi e anche pericolosi, invece, arrivano dalle polizze assicurative, sottoscritte da meno della metà dei proprietari dei mezzi circolanti. L’escamotage per evitare il gravìo della polizza è la richiesta cosiddetta ‘a tempo’, limitata, in particolare, nelle regioni meridionali della nostra penisola. L’evasione alla garanzia dell’assistenza è ancora maggiormente evidente e radicata.
Una ricerca ha ‘fotografato’, fra l’altro, i sistemi di pagamento utilizzati per i passaggi di proprietà delle dueruote, anche se completate on-line. La maggior parte preferisce un rapporto diretto, personale, ma anche attraverso un bonifico bancario o postale. Un/quarto sfrutta le opportunità del finanziamento personalizzato e quasi altrettanti, il 25%, approfittano del pagamento a domicilio al momento della prevista consegna. Il 9%, invece, ‘striscia’ la carta di credito.
E come per le auto anche i costruttori di moto sono particolarmente sensibili alla salvaguardia ambientale e alla relativa mobilità sostenibile. Lo sviluppo e la scelta dell’elettrico appare un po’ in ritardo rispetto alle installazioni, alle proposte e al commercio delle quattroruote, anche se in molti sarebbero favorevoli ad una batteria rimovibile. L’avanzamento tecnologico per migliorare le prestazioni, i materiali e la sicurezza e contenere i consumi anche nelle produzioni di serie è sospinto soprattutto dai marchi impegnati nelle competizioni ai massimi livelli. All’incontro romano era presente l’ex protagonista del motomondiale Luigi Cecchinello, il cinquantaduenne veneziano ritiratosi nel 2003 dopo aver disputato 149 Gran Premi nella categoria 125 con un bilancio complessivo di 7 vittorie, 19 podi, 4 pole, 10 giri veloci e 909 punti. Ha poi fondato la LCR, la Luigi Cecchinello Racing, dopo aver frequentato agonisticamente i box della Gazzaniga, della Honda e dell’Aprilia e aver conquistato con la casa giapponese nel 1995 il titolo del Campionato Alta Velocità. Cecchinello, oltre ad aver illustrato i miglioramenti dei mezzi nel motomondiale, fra l’altro, con le gomme realizzate dalle Michelin utilizzando materiali riciclati (30% dal 2024 e 100% nel 2030), ha approfondito sui motori elettrici da competizione nella particolare kermesse internazionale. “La velocità massima è di 230 chilometri/orari, ma a condizionare ancora è il peso della batteria, 110 chili, che praticamente porta a quasi un quintale la differenza con le moto della massima espressione del Mondiale tradizionale”. Moto elettriche senza cambio, più pesanti e, quindi, con la frenata anticipata e allungata per una tecnica di guida sicuramente diversa e opportunamente adeguata. “La Ducati, fra l’altro, è coinvolta tecnologicamente in uno sviluppo ulteriore della moto elettrica”.

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