La ‘Primavera del Prosecco’

Tradizionale rassegna, fino al prossimo giugno, in diciassette centri delle Colline venete Patrimonio dell’UNESCO

 

Diciassette centri veneti, dell’area di Treviso, sono coinvolti nella ‘Primavera del Prosecco Superiore’, una vera e propria festa del Conegliano Valdobbiadene con la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, in programma per un paio di mesi, fino al 12 giugno, con gli estremi posti a San Pietro di Barbozza e a Vittorio Veneto per il gran finale. Il menù dell’iniziativa, che segna la 27^ edizione, prevede, oltre alle esposizioni, alle degustazioni e al commercio delle ricercate ed apprezzate bottiglie, escursioni naturalistiche, passeggiate fra i vigneti, assaggi delle specialità della locale gastronomia, spettacoli musicali e appuntamenti sportivi e culturali. Prosecco protagonista della ritrovata manifestazione, la cui organizzazione è stata rallentata nell’ultimo biennio dalle restrizioni varate per cercare di evitare l’innalzamento del numero dei contagi da Covid-19, ma anche il suggestivo panorama ambientale delle spettacolari Colline, che nel 2019 sono state riconosciute dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
All’ormai tradizionale rassegna è stato alzato il velo a Roma alla presenza, fra gli altri, del ministro del Turismo Massimo Garavaglia; dell’onorevole Angela Colmellere, originaria di Valdobbiadene e per una decina d’anni sindaco di Miane, uno dei comuni promotori della tappa in cartellone; dell’assessore al Turismo e all’Agricoltura della Regione Veneto Federico Caner; dei vertici del Consorzio Tutela del Conegliano Valdobbiadene, dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco e dell’UNPLI, l’Unione delle Pro Loco, Elvira Bortolomiol, Marina Montedoro e Antonino La Spina e del coordinatore della ‘Primavera’ Giovanni Follador. L’articolata kermesse, nell’ultima edizione, è stato sottolineato dagli intervenuti, era stata invasa da quasi 400 mila persone, diventati “degli ambasciatori delle bellezze”.
Angela Colmellere ha ricordato come ogni bottiglia è contemporaneamente “testimone di un territorio e racconto di una storia, di una cultura, di una tradizione” secolare. “L’enoturismo nel nostro Paese ha enormi potenzialità, ma non ancora completamente espresse, soprattutto in alcune zone della penisola, certamente non nel Veneto, che è un esempio da replicare” come promozione e organizzazione “vista anche la crescente partecipazione nel corso dei vari appuntamenti annuali”, ha rilevato il ministro Garavaglia. “È indispensabile rafforzare l’immagine, l’offerta, la collaborazione e il coordinamento fra i molteplici protagonisti del settore. È sorprendente, fra l’altro, che nelle indicazioni d’inizio anno l’Italia è al primo posto come paese desiderabile da visitare da parte dei viaggiatori stranieri e, poi, a dicembre essere il quinto al mondo effettivamente ammirato” nelle sue straordinarie e ineguagliabili bellezze storico-architettoniche e archeologiche. “Evidentemente qualcosa non ha funzionato ed è necessario intervenire adeguatamente per migliorare la situazione e sfruttare ogni possibilità che il nostro Paese è in grado di offrire”.
Marina Montedoro ha ribadito l’impegno degli agricoltori definiti “eroici” per “interventi anche non meccanizzati” per tutelare e rivitalizzare la Collina. “Nell’area interessata dalla ‘Primavera’ è possibile scegliere fra una quarantina di cammini naturalistici e quello inedito, un percorso che collega Valdobbiadene a Vittorio Veneto”.
“Il gran numero di volontari consente la lineare organizzazione di questo tipo di kermesse in tutto il nostro Paese”, ha rivelato Antonino La Spina, mentre l’assessore Caner ha affermato “la volontà di allargare nei prossimi anni anche a un milione la partecipazione complessiva alla ‘Primavera’ e di premiare un turismo sostenibile” e, inoltre, ha annunciato “la pubblicazione di una Guida, che sarà presentata al prossimo Salone del Libro di Torino”. Volontariato, imprese e istituzioni sono le collaborazioni essenziali a sostegno della manifestazione veneta.
Nel 2021, nonostante le difficoltà, secondo il Consorzio di Tutela del Prosecco, le cantine hanno tappato complessivamente 627 milioni e 500 mila bottiglie con una crescita di oltre il 25% rispetto all’anno precedente, in cui, nonostante la pandemia, l’aumento produttivo non si è arrestato ed è stata superata la fatidica soglia del mezzo miliardo di recipienti di vetro riempiti. 24.450 gli ettari viticoltivati, la maggior parte in Veneto, 19.922 ettari e l’altra in Friuli Venezia-Giulia, 4.528 ettari. Gli ultimi dati mostrano che gli agricoltori coinvolti sono quasi 10 mila e 300, le aziende sfiorano quota 1.150 e quella dei marchi spumantistici 350. È lievitato, naturalmente, il fatturato, del 4,7%. Esportazione delle bottiglie venete in ascesa, +17%, per un inimitabile Prosecco sempre più ricercato ed apprezzato in tutto il pianeta.

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