Indimenticabile Gigilandia

Scompare a ottant’anni uno dei più brillanti e poliedrici interpreti dello spettacolo, il romano Proietti

 

 

Una mandrakata. L’ultima, almeno in questa presenza terrena, i cui estremi sono perfettamente sovrapposti nel giorno e nel mese, 2 novembre. “Che dobbiamo fa’, la data è quella che è…”, continuava a ripetere ironizzando la coincidenza con la giornata dedicata e riservata ai defunti. Un percorso circolare, completato dopo ottant’anni, dal 1940 al 2020. A Roma, in una clinica, ‘Villa Margherita’, dove era ricoverato da una quindicina di giorni per difficoltà cardiache, è scomparso Gigi Proietti, grande interprete di ogni forma di spettacolo, dal teatro al cinema, dalla musica alla scrittura, fino all’insegnamento e alla direzione artistica per l’allestimento dei cartelloni e delle diverse rappresentazioni.
Proietti, iscritto Luigi all’anagrafe della capitale, è stato un assoluto protagonista dello spettacolo, in modo variegato, unico, anche personale, nei temi, nelle interpretazioni e negli scenari. Una lunga carriera artistica più volte infarcita da successi e da personaggi diventati nel tempo realistici, contemporanei e immortali. Nell’ampio e diversificato tour professionale iniziato nel 1960 su un palcoscenico attrezzato da Giancarlo Cobelli per ‘Can can degli italiani’, Proietti è stato un vero e proprio trasformista, credibile e quasi educatamente riservato, in grado di balzare senza apparenti handicap dal teatro al cinema, dalla televisione come attore e presentatore all’editoria, fino alle note musicali.
Dal 1976, ‘A me gli occhi, please’, è stato replicato in continuo e costante aggiornamento nelle versioni proposte nel 1993, nel 1996 e nel 2000 e applaudito al Teatro ‘Olimpico’ di Roma da almeno mezzo milione di spettatori. Teatro, cabaret e piccolo e grande schermo. In TV sono indimenticabili i panni indossati, fra cui quelli religiosi di San Filippo Neri nella miniserie ‘Preferisco il Paradiso’ e del cardinale Romeo Colombo nel’L’ultimo Papa Re’; del fantomatico generale Nicola Persico in ‘Il signore della truffa’; del giornalista d’inchiesta Bruno Palmieri in ‘Una pallottola nel cuore’; del’L’avvocato Porta’ e con i gradi sulla divisa per ‘Il maresciallo Rocca’.
Al cinema è diventato cult ‘Mandrake’, l’impareggiabile scommettitore di ‘Febbre da cavallo’. È stato diretto in una cinquantina di pellicole da importanti registi del panorama, fra cui Pupi Avati, Alessandro Blasetti, Mauro Bolognini, Tinto Brass, Fausto Brizzi, Pasquale Festa Campanile, Tonino Cervi, Sergio Corbucci, Damiano Damiani, Alessandro Gassmann, Alberto Lattuada, Luigi Magni, Mario Monicelli, Neri Parenti, Elio Petri, Ettore Scola e Steno. Apparizione nel ‘Pinocchio’ di Matteo Garrone del 2019 e in futuro, ‘Io sono Babbo Natale’, di Edoardo Falcone con Marco Giallini. Improponibile non ricordare ‘Il Circolo Pickwick’ di Ugo Gregoretti; il ‘Cyrano di Bergerac’ di Edmond Rostand; il programma ‘Cavalli di battaglia’, un condensato rappresentativo dei successi portati nelle tournée e le serate dedicate a Ettore Petrolio, a Trilussa e in scena a ‘Meno Patacca’ e la partecipazione a ‘Brancaleone alle crociate’.
Regista di opere liriche e rappresentazioni teatrali, ‘maestro’ di scuole di recitazione, dalle quali sono emersi, fra gli altri Enrico Brignano, Flavio Insinna, Giorgio Tirabassi e Sandra Collodel. Un altro obiettivo raggiunto è stata la gestione artistica, dopo quella del ‘Brancaccio’, del palcoscenico elisabettiano di Villa Borghese, il ‘Globe Theatre’, con il cartellone completamento ispirato dalle opere di William Shakespeare, che qualcuno vuole già abbinare proprio a Gigi Proietti.
Cantante solista e di gruppo, nel Trio Melody in compagnia di Peppino Di Capri e Stefano Palatresi. Conduttore televisivo, fra cui di ‘Frantastico 4’, riferimento del sabato sera; protagonista in alcuni spot pubblicitari e autore di un poker di volumi pubblicati.
Pioggia di messaggi ai familiari, dichiarazioni da parte dei rappresentanti delle istituzioni, del mondo dello spettacolo e dello sport, in particolare calcistico con Francesco Totti, l’ex capitano della Roma, di cui Proietti era un appassionato sostenitore. Il Colosseo e il Campidoglio sono stati illuminati con l’immagine di Gigi Proietti. Il giorno dei funerali sará ‘lutto cittadino’. Al radiologo, pronto per la TAC, la sdrammatizzante battuta, ‘Je la faccio…?’.
Premiato, fra l’altro, con il Nastro d’Argento e onorificato nel 1991 Commendatore all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2003 Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.
Gigi Proietti era legato dagli anni Sessanta alla svedese Sagitta Alter. Dall’unione sono nate Carlotta e Susanna. Dopo aver conseguito la maturità classica ha frequentato la facoltà universitaria di Giurisprudenza, ma lasciata a soli sei esami dalla laurea.

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