Un poker di capitoli per raggruppare quasi 3 mila e 900 progetti per un investimento complessivo di 10.946 milioni di euro, che potrebbero creare ben 54.700 posti di lavoro. Interventi anche per la difesa idrogeologica con opere di manutenzione straordinaria: 3.658 lavori per oltre 8.400 milioni di euro in grado di generare l’occupazione per almeno 42 mila persone. Il maggior numero di progetti interessano le aree settentrionali della nostra penisola. Sono per lo più definitivi ed esecutivi. I dati del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici per la Manutenzione Straordinaria e l’Infrastrutturazione di Opere per la Difesa Idrogeologica e la Raccolta delle Acque sono stati illustrati dal presidente Francesco Vincenzi nel corso dell’annuale assemblea dell’ANBI, l’Associazione dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue. “Progetti, lavori, occupazione al servizio del territorio e dell’economia”. Vincenzi ha ricordato anche lo spreco di acqua piovana, che annualmente è registrato nel nostro Paese. Le attuali infrastrutture riescono a trattenere poco meno della metà del prezioso liquido utile alle coltivazioni agricole, agli allevamenti e a evitare anche lo spopolamento in alcune zone della nostra penisola. “È importante, se non fondamentale, aumentare la capacità di raccolta per fronteggiare gli aumenti delle richieste idriche”. All’appuntamento sono intervenuti, fra gli altri, i rappresentanti di alcuni ministeri, di istituti di ricerca e delle associazioni delle categorie dei vari settori produttivi. Teresa Bellanova, responsabile del dicastero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha sottolineato “l’importanza di realizzare opere determinanti per migliorare la qualità dei territori e la competitività di tutto il comparto alimentare”. “Cibo, acqua e terra sono i punti-chiave di una nuova cultura del Paese”, ha rilevato Susanna Cenni della Commissione Agricoltura della Camera. Il presidente Filippo Gallinella, invece, ha ribadito la necessità “di semplificare le procedure per poter utilizzare le risorse e realizzare le opere pubbliche strategiche per lo sviluppo del Paese”. Gli interventi, coordinati da Massimo Gargano che completa da direttore generale il vertice dell’ANBI, sono stati arricchiti dal sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Pier Paolo Baretta, che ha rivelato come “la scelta della sostenibilità sia fondamentale per la ripartenza dell’Italia e della competitività a livello internazionale”, con “sviluppo, coraggio e passione”. Salvatore Margiotta, sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha confermato “l’impegno per il Piano Invasi con un miliardo e 600 milioni di euro in modo da programmare e investire nelle opere idrauliche che risultino prioritarie”. Un’altra esigenza riguarda il completamento delle incompiute anche per sanare i problemi di messa in sicurezza sul territorio nazionale. Con ANBI, MEF e Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale è stata presentata “una proposta che consenta una rapida ripartenza degli investimenti nel settore idrico al servizio della produzione agricola, della prevenzione e della sicurezza”, ha dichiarato Fabrizio Curcio, alla guida del Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Richiamato un “confronto sul metodo necessario per garantire concretezza e una rapida finalizzazione alle progettualità per lo sviluppo del Paese, come quelle elaborate e presentate dall’ANBI”. L’entità della disponibilità economica è stata annunciata da Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorità di Distretto Appennino Centrale. “Un fondo da un centinaio di milioni di euro per la manutenzione alle strutture indicate dall’ANBI. Somme disponibili e destinate alle opere dell’ultimo secolo e non adeguatamente seguite con appositi piani di interventi migliorativi”. “Manutenzione straordinaria della rete idrica per una migliore efficienza e per contrastare il dissesto idrogeologico” sono gli argomenti affrontati da Luca Bianchi, direttore di Svimez, l’associazione per lo sviluppo dell’industria nel mezzogiorno. Raffaele Borriello, direttore generale di ISMEA, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare, ha ricordato “il sostegno nel periodo dell’emergenza con l’erogazione a 15 mila imprese di oltre 290 milioni di euro”. Il riconoscimento della funzione dell’ANBI è arrivato da Roberto Morassut, sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare e da Giuseppe Blasi, del MIPAAF, importante “per la ripresa del PIL italiano. L’attuale emergenza dovrebbe essere trasformata in opportunità”. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha ammesso che “la frammentazione regionale delle politiche agricole rallenta la competitività a livello globale. L’Italia non è autosufficiente con una produttività vicina a quasi il 75% del fabbisogno. E se fosse raggiunta sarebbe in grado di favorire la ‘liberazione’ di almeno 50 miliardi di euro di PIL”. Intanto, Coldiretti, ANBI e Fondazione Univerde, hanno promosso il concorso fotografico, ‘Obiettivo acqua’, che nell’occasione è suddiviso in un paio di specifici argomenti: il primo sui ‘Cambiamenti climatici, difendere l’acqua e difendersi dall’acqua’ e l’altro riguardante ‘Acqua, eterno scorrere’, suddiviso in quattro sezioni, ‘Acqua è… agricoltura’, ‘Acqua è… arte’, ‘Acqua è… città’ e ‘Acqua è… paesaggio’. Alla proposta vincente nella coppia di categorie, da presentare rigidamente a colori, andranno 500 euro. Ogni informazione può essere raccolta digitando www.obiettivoacqua.it.
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