Le oltre ottocento produzioni agroalimentari che hanno ottenuto il riconoscimento di protezione sull’origine o dell’area geografica hanno superato per la prima volta il valore di 16 miliardi e 200 milioni di euro. L’aumento nell’ultimo anno è stato del 6%. Crescono anche le esportazioni, che hanno valicato i 9 miliardi di euro per un +2,5%. Per quanto riguarda la produzione, il valore della raccolta agricola e dei vini, dell’olio e dell’aceto balsamico lievita senza sosta da un decennio, quasi un miliardo di euro nei soli ultimi dodici mesi. Il comparto vitivinicolo ha mostrato nello stesso periodo un incremento del 7,9%. I dati sono stati raccolti nel Rapporto ISMEA-Qualivita, arrivato alla diciassettesima edizione. L’export del ricercato ed apprezzato Made in Italy è trainato soprattutto dalle varietà di vino, il cui giro d’affari ha superato la soglia dei 5 miliardi e 400 milioni di euro. Nella particolare graduatoria emerge ancora la leadership del Prosecco, ma il balzo più evidente riguarda l’etichetta DOP Delle Venezie, +601%. Al quinto posto è la bottiglia al di là della produzione esclusivamente nordista, il toscano Chianti, che ha registrato un aumento dell’apprezzamento dall’estero del 22,1%. La lista delle produzioni tipicamente alimentari mostra in vetta il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, poi il Prosciutto di Parma, la Mozzarella di Bufala Campana e il Gorgonzola. Gli aumenti maggiori vedono coinvolti la Pasta di Gragnano, +62,4%; il Pecorino Romano, +50,4% e la Mela dell’Alto Adige, +29,2%. Dallo studio arriva la conferma che oltre un prodotto su quattro presentato sulle tavole del pianeta è italiano. Primato mondiale per numero di prodotti certificati con 824 fra DOP, IGP e STG sui complessivi 3.071. Nel 2019 sono state registrate 64 nuove produzioni nelle varie sezioni protette, fra cui l’Olio di Puglia e il vino Nizza. 824 le certificazioni italiane riconosciute. La ricerca griffata da Qualivita e dall’ISMEA, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, ha portato anche all’individuazione delle più produttive province. In ordine, Parma con 1.383 milioni di euro e, poi, ben distaccate, Modena, Reggio Emilia, Brescia e Mantova. Nell’imbottigliamento dei vini spicca il primo posto di Treviso, seguita da Verona, Cuneo, Siena e Trento. Il Veneto conferma la guida della classifica regionale con un impatto economico di 3 miliardi e 900 milioni di euro e precede l’Emilia-Romagna, la Lombardia, il Piemonte e la Toscana. La prima area del meridione è all’ottavo posto con la Campania, che anticipa Sicilia e Sardegna. Balzi notevoli rispetto a un anno fa, rispettivamente del 17,4%; 21,7% e 32,5%. L’intero settore nazionale occupa oltre 180 mila operatori di 285 consorzi di tutela riconosciuti.
|