Canapa, usi e consumi

Rassegna alla Fiera di Roma con incontri, dimostrazioni, degustazioni e informazioni su ogni settore produttivo

I settori dell’abbigliamento e dei relativi accessori, componenti e complementi; dell’alimentare, bevande comprese; della cosmetica; delle costruzioni edili e anche dell’arredamento e della sanità sono coinvolti industrialmente nell’uso e nel consumo della canapa. I multinteressi, comunque, hanno ancora ampi margini di sviluppo sia produttivo che commerciale ed economico. Il miglioramento dei rispettivi livelli sarebbero un necessario propellente per elevare l’occupazione nei vari comparti e, comunque, senza dimenticare il cosiddetto ‘consumo voluttuario’ personale. Da regolamentare. L’aspetto, come l’utilizzazione negli aspetti sanitari, è diversamente normato nei paesi del pianeta con oscillazioni anche estremamente evidenti e contrastanti.
Per la sesta edizione Canapa Mundi cambia scenario, dal PalaCavicchi agli ampi spazi della Fiera di Roma con una moltiplicazione dei metri/quadrati disponibili per accogliere un maggior numero di stand e di visitatori. Quasi 140 gli espositori in arrivo anche da oltre il confine nazionale, fra cui dall’Olanda, dalla Spagna, dalla Germania, dal Portogallo e dagli Stati Uniti. Presenti anche quattro associazioni. Nel corso dell’ormai tradizionale rassegna, che sarà replicata prima della fine dell’anno anche a Milano, è stata organizzata la quarta Conferenza Annuale sulla Canapa. Un’occasione per affrontare con gli esperti le varie tematiche, ‘medica’, ‘industriale’ e ‘giuridico-economica’. Proiettato anche un docufilm di Gianluca Matcon, ‘Terre di Cannabis’, che ricostruisce l’esperienza di alcune persone in Abruzzo dove è stata realizzata una coltivazione di piante rivalutate a fini terapeutici.
Questa è una fra le situazioni più controverse e contorte e, almeno, di complicata soluzione per una normativa generale ancora incerta e disomogenea. Negli ultimi anni le ricerche e le relative scoperte internazionali hanno spinto in alto la percezione e la sensibilità della pubblica opinione sui benefici dell’utilizzo della cannabis per alcuni problemi sanitari. Le prescrizioni sono in aumento e il fabbisogno annuo sembra aver ormai superato i 1.000 chili. Nel nostro Paese, però, non è semplice essere coinvolti nel particolare trattamento nonostante le prime decisioni risalgano al 2007 quand’era ministro dell’allora Sanità Livia Turco. A questo proposito, alla Fiera Internazionale della Canapa, Mariachiara Marsella della BEM Research, Big data Economics Marketing, ha illustrato i risultati di un sondaggio relativo alla percezione e agli effetti in Italia della cannabis terapeutica. Dalla ricerca emerge, fra l’altro, che la maggioranza considera benefico l’utilizzo, soprattutto come antidolorifico: antiinfiammatorio, antidepressivo e per attenuare i malesseri dovuti all’ansia e allo stress; per un migliore equilibrio alimentare e per i distrurbi respiratori. In crescita l’attenzione per le informazioni scientifiche, mediche e anche legislative. “A seconda dei dosaggi può essere farmaco o veleno”, ha ribadito Giustino Orlando, docente all’Università ‘Gabriele D’Annunzio’ di Chieti-Pescara, che ha sfatato un’altra “leggenda metropolitana riguardante i cannabinoidi non utili al dimagrimento”.
Aumentano i sequestri di sostanze stupefacenti destinate allo smercio illecito da parte delle forze dell’ordine sul pianeta e quantificate, secondo alcune stime, in almeno 6,270 tonnellate, fra erba e resine. Dati e analisi a luci e ombre, contrastanti, come quella, fra l’altro, pubblicata dalla rivista scientifica Jama Pediatrics, secondo cui “nei paesi che hanno legalizzato il consumo di marijuana ricreativa è sceso” nelle fasce più giovani “dell’8%”. Altra indagine, in particolare dopo la sentenza della Cassazione sulla commercializzazione della canapa, che ha scosso e smosso l’intero ambiente. Dai risultati emerge che la maggioranza degli italiani sarebbe favorevole alla legalizzazione.
È un settore ancora solo parzialmente esplorato, che ha ampi margini di ampliamento. Il catalogo delle possibilità è limitato, ma in alcuni casi curiosamente originali. Birre, una varietà di bibite, caffè, basi per i primi piatti, pani, biscotti e snack con la canapa ingrediente. Aziende specializzate e pronte ad allargare la produzione, che potrebbe favorire l’aspetto economico e occupazionale.
 La moda ha sempre rivolto un lungo e intenso sguardo interessato al tessuto proveniente dalla canapa. Pian piano le produzioni sono aumentate e il campionario allargato. Infatti, oltre agli abiti sono sul mercato zaini, borse, cinture e altri componenti. Le industrie, inoltre, sono impegnate nel riutilizzare i tessuti della raccolta differenziata per favorire il completamento della cosiddetta ‘economia circolare’, cercare di contenere i consumi delle risorse primarie e tutelare l’ambiente e i lavoratori.
Canapa utilizzata anche nelle costruzioni soprattutto come isolante. Le fibre, comunque, sono utilizzate anche per completare l’arredamento, fra cui la realizzazione di materassi e abbellimenti decorativi.
Oli e creme per l’industria cosmetica, che ha esteso le produzioni e arricchito le vetrine dei rivenditori. Un settore che conferma la crescente espansione, in quanto utilizza un componente naturale.
A disposizione, negli stand allestiti per Canapa
Mundi, molteplici varietà per le opportune e adeguate coltivazioni; fertilizzanti; filtri; vaporizzatori; additivi; correttori di pH, estrattori, oggetti per il consumo: insomma, ogni tipo di componente utile per tutte le esigenze e necessità. Offerti gadget, dimostrazioni, degustazioni e informazioni. Presenti anche le rappresentanze di alcune periodiche pubblicazioni, Dolce Vita, ‘per gli stili di vita alternativi’ e Soft Secrets, la rivista multilingue della cannabis dal 1985 stampata e diffusa in sei paesi europei, Austria, Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna e Svizzera.

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