È uno degli appuntamenti più antichi e storici promossi nel nostro Paese su un settore estremamente tipico e tradizionale, considerato un’eccellenza per la varietà delle coltivazioni e anche per la qualità dei prodotti. La prima edizione risale al 1898. Dal 2004 ha una cadenza biennale, Fieragricola, arrivata alla 114^ edizione, in programma a Verona dal 29 gennaio al primo giorno di febbraio. La manifestazione di agricoltura, sempre più internazionale, sarà allestita in una decina di padiglioni di VeronaFiere, nei quali saranno presenti almeno 900 espositori. Due le aree esterne. Il programma prevede oltre 130, fra incontri, workshop, corsi di formazione, approfondimenti con la partecipazione di osservatori, operatori ed esperti del settore. Alla giornata inaugurale è attesa la presenza del ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Teresa Bellanova. Fieragricola targata 2020 sarà articolata in un paio di aree, una dedicata alla meccanica agricola e l’altra riservata alle coltivazioni e agli allevamenti. La rassegna mostra segnali positivi con il numero degli espositori in aumento dell’8,2%, la superficie ampliata del 18,7% rispetto al 2018 e arrivata a quasi 67 mila e 600 metri/quadrati e due zone all’aperto di 9 mila e 500 metri/quadrati attrezzate per alcuni ‘special show’. Il comune incremento riguarda anche la concentrazione animale in esposizione, +14,3%. La salvaguardia dell’ambiente e l’internazionalizzazione sono i fili comuni e conduttori della prossima Fieragricola, che sarà aperta, fra l’altro, dal convegno sull”Agribusiness in Africa e le reazioni commerciali con UE e Italia: opportunità e prospettive’. Attesi a Verona una trentina di rappresentanti di altri paesi, fra cui Marija Vuckovic, responsabile del Ministero dell’Agricoltura della Croazia, ospite di Fieragricola e prossimo presidente del Consiglio dei ministri agricoli dell’Unione Europea nel primo semestre dell’anno. A VeronaFiere sono stati invitati gli operatori soprattutto del Mediterraneo, dell’area balcanica e di quella africana. Nel 2018 l’Italia, a leggere i dati dell’ICE, l’Istituto per il Commercio con l’Estero, ha esportato complessivamente in una cinquantina di paesi dell’area subsahariana merci per 5 miliardi e 460 milioni di euro, 380 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. E nei primi cinque mesi del 2019 la crescita segnalata è stata del 6,2%. La Fiera, inoltre, ha l’obiettivo di diventare il riferimento e il collegamento fra l’Europa e l’Africa, anche per sostenere lo sviluppo dell’agricoltura locale, indispensabile per la sicurezza delle coltivazioni e dei prodotti, per l’istruzione e per la sanità. Spazi e attenzioni alla meccanica con la presenza di tutti i maggiori costruttori di mezzi agricoli. Saranno esposte le ultime novità realizzate soprattutto per migliorare l’efficienza, ridurre i consumi, aumentare la produttività e di conseguenza adeguare positivamente l’andamento dei bilanci delle varie imprese. In questa edizione i riflettori sono puntati sul vigneto e sul frutteto, ma anche su un tema particolarmente attuale come l’economia circolare e, di riflesso, l’ambiente. A questo proposito saranno coinvolti anche gli allevatori per la valorizzazione dei reflui e delle energie rinnovabili, per il riutilizzo degli scarti e per la riduzione degli sprechi. Allargato l’interesse di tutti i settori, fra cui bovini da latte e di carne, suini, avicoli, equidi, cunicoli, ovini e caprini e, persino, chiocciole. Immancabili anche i momenti per l’assegnazione e la consegna di alcuni riconoscimenti, come il premio per l”Avicoltore dell’Anno’ e quello per l”Innovazione’ promosso dall’Informatore Agrario e organizzato il 28 gennaio nell’ambito del ‘Fieragricola Night’ al ristorante-caffè ‘Vittorio Emanuele’ di piazza Bra, a Verona. Confermato il ‘Milk Day’, rivolto, in particolare, all’attività produttiva dei caseifici. La produzione agricola italiana sarebbe la seconda in Europa, dopo quella francese, valorizzata in 56 miliardi e 700 milioni di euro. Negativa, invece, la situazione relativa al reddito delle imprese, in calo dell’1% rispetto a un andamento medio dei paesi dell’Unione del 6% con punte dell’11% in Spagna e in Francia. Per Nomisma, che ha analizzato ed elaborato i dati di Eurostat, l’export agricolo nei primi undici mesi del 2019 ha segnato una discesa del 2,1%, comunque per un valore di 6 miliardi e 170 milioni di euro. Espansione, invece, delle attività collegate, fra cui quelle delle energie rinnovabili e dell’agriturismo, che hanno valicato il 30%. Il fatturato delle carni è superiore ai 30 miliardi di euro, una ventina riguardano l’industria della trasformazione, in grado di occupare 67 mila persone. Il giro d’affari del mercato delle macchine agricole in Italia è di quasi 11 miliardi e 500 milioni di euro con un livello delle esportazioni superiore ai 5 miliardi e 200 milioni di euro. Continua il rinnovamento dei mezzi, anche se la media operativa è piuttosto alta e avanzata, di quasi 25 anni. Un/quarto di secolo. Nel 2019 le compravendite sono state 18.579, +0,7% rispetto all’anno precedente.
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