Dal 2009 al 2017 l’industria italiana ha risparmiato 16 milioni e 600 mila tonnellate di materie prime naturali e combustibili fossili, recuperando, inoltre, altri materiali ed energia da lavorazioni di vari settori produttivi. L’utilizzo dei combustibili alternativi ha evitato l’emissione di 2 milioni di tonnellate di CO2. La situazione nazionale, comunque, non è assolutamente in linea con l’andamento europeo. In Italia, infatti, la media per la sostituzione dei combustibili fossili con quelli alternativi nel 2017 è stata di poco superiore al 17%. In Europa, invece, ha toccato il 44%. Dalla produzione del calcestruzzo, quasi 27 milioni di metri/cubi nel 2018, potrebbero essere risparmiati almeno 15 milioni di tonnellate di aggregati naturali. Per lievitare … ‘Il contributo di cemento e calcestruzzo all’economia circolare’ è stato al centro dell’incontro promosso nella capitale da Federbeton, la Federazione che raggruppa le associazioni del settore guidata da Roberto Callieri. Il presidente di Federbeton ha rivolto l’attenzione, in particolare, sul superamento dei pregiudizi e delle diffidenze culturali sulla definizione di un quadro normativo delineato e stabile, come richiamato più volte dalle stesse imprese del settore e delle associazioni ambientaliste. L’incontro, a cui hanno partecipato, fra gli altri, operatori e rappresentanti del comparto, della pubblica amministrazione e del mondo ambientalista, è stata l’occasione per illustrare le varie proposte per migliorare e sviluppare quell’economia circolare utile per contenere lo sfruttamento delle risorse terracquee. Innanzitutto sarebbe necessario velocizzare l’iter per il via-libera del provvedimento sull’End of Waste in merito agli scarti inerti fermo sui tavoli del Ministero dell’Ambiente di via Cristoforo Colombo da almeno un paio d’anni. La normativa consentirebbe il superamento degli ostacoli sul riciclo dei materiali provenienti da C&D, Costruzione&Demolizione, fra cui quelli del calcestruzzo, positivamente sperimentati e ormai da tempo garantiti. Altro adeguamento delle normative per il riconoscimento anche dei leganti idraulici e il sostegno ai progetti di efficienza energetica con materiali alternativi ai tradizionali, come i cosiddetti ‘combustibili solidi secondari’. Le imprese del settore ritengono importanti le realizzazioni di edifici a emissioni zero e l’agevolazione di una specie di ‘rottamazione’ dei vecchi fabbricati attraverso una tassazione leggera per interventi di “sostituzione edilizia”. Il capitolo riguarda la sempre più nominata e richiesta ‘rigenerazione urbana’. Incentivare la formazione dei progettisti per sostenere la diffusione delle tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio per la produzione di clinker e cemento è un’altra richiesta resa noto nel corso della giornata di approfondimento. La proposta dovrebbe coinvolgere i professionisti della progettazione, fra cui gli architetti e gli ingegneri. Una serie di iniziative per favorire l’economia circolare e limitare le emissioni inquinanti e la produzione di rifiuti anche per non allargare e intensificare maggiormente gli improvvisi e inaspettati cambiamenti climatici.
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