Il recupero delle vecchie strutture dell’ANAS e delle aree naturali e ambientali sono stati i temi affrontati e analizzati nel corso di un convegno promosso nella capitale, all’interno dello spazio WeGil, dall’amministrazione regionale del Lazio. ‘Per il bene comune, la rinascita delle case cantoniere e il sostegno ai volontari del verde’ è stato il filo conduttore dell’iniziativa e della serie di interventi, fra testimonianze e finalità dei progetti della Regione Lazio. La Casa Cantoniera è stata per decenni un punto di riferimento dell’ANAS, di controllo e assistenza. Gli immobili di proprietà regionale sono stati rivitalizzati e in qualche modo restituiti alla collettività a disposizione delle associazioni e dei comuni per una utilizzazione con obiettivi sociali, culturali e, generalmente, per i servizi ai cittadini. “Negli ultimi tre anni sono state assegnate 37 case cantoniere di proprietà della Regione Lazio ad associazioni e comuni, poi riutilizzate per offrire servizi di pubblica utilità. Da patrimonio in perdita sono diventate riferimento della Croce Rossa Italiana, dell’AVIS, della Protezione Civile o dei centri di accoglienza e di assistenza per le categorie più deboli, socio-sanitarie, della cultura, della creatività per i più giovani o per le donne vittime di abusi e violenze”, ha rilevato l’assessore alla Programmazione Economica, Bilancio e Patrimonio Alessandra Sartore. Nel 2018 la Giunta guidata da Nicola Zingaretti ha stanziato 850 mila euro e ha assicurato per il prossimo biennio un impegno di un altro miliardo e 300 milioni di euro per soddisfare le altre richieste. Quasi 1.600 sarebbero le case cantoniere disponibili sull’intero territorio regionale. In passato delle case cantoniere abbandonate e inutilizzate si era occupata anche l’Agenzia del Demanio per una riqualificazione e riutilizzazione insieme ad altre strutture come torri, caselli ferroviari e fari. Le richieste erano arrivate soprattutto da under 40, imprese, cooperative e associazioni per concessioni gratuite per alcuni anni. Gli interventi, nello spazio riqualificato di largo Ascianghi, coordinati dalla giornalista Laura Larcan, sono stati caratterizzati dalle testimonianze in merito alle esperienze dei Vigili del Fuoco, dell’Associazione Ciampacavallo e della Fondazione Villa Point, rispettivamente per le case cantoniere al chilometro 11 di via Tuscolana e al tredicesimo chilometro e 800 metri e di Alatri, in provincia di Frosinone. L’altro progetto sostenuto dalla Regione Lazio riguarda la tutela, la manutenzione e la valorizzazione delle aree verdi in collaborazione con le associazioni di volontariato e i comitati di Quartiere. “L’entusiasmo per l’iniziativa” è stato sottolineato da Alessandra Troncarelli, assessore alle Politiche Sociali, al Welfare e agli Enti Locali, in quanto “la Regione crede profondamente nel ruolo e nella funzione del cosiddetto ‘Terzo Settore’ come dimostrato dalle risorse investite”. I vari recuperi degli spazi verdi è stato possibile anche con l’attiva collaborazione dei volontari in un sistema di gestione partecipata. L’opera e i risultati ottenuti sono stati ricordati, fra gli altri, dagli amministratori municipali di Collalto Sabino, Ronciglione, e Veroli.
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