L’energia termica prodotta nelle abitazioni della nostra penisola è di 7 Milioni e 500 mila Tonnellate Equivalenti Petrolio. Una quantità praticamente da leader come fonte rinnovabile in Italia, tanto da precedere l’idroelettrica, 3,96 MTEP e l’eolico, 1,48 MTEP. Oltre un/terzo dell’energia rinnovabile nazionale è prodotta dalle biomasse termiche. A livello mondiale sono intorno al 40%. ‘L’Italia che rinnova-Dal legno l’energia nuova per un paese sostenibile’ è stato il filo conduttore, che, nel corso di un convegno, ha affrontato e approfondito la situazione dell’intero settore. L’appuntamento è stato promosso dall’AIEL, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali; da RisorsaLegno; dall’ANFUS, l’Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini; dall’Assocosma, l’Associazione nazionale Costruttori Stufe e Accumolo e da Legambiente. Gli interventi, coordinati dal giornalista Daniele Rotondo, hanno sottolineato che i nuovi e moderni apparecchi limitano notevolmente le emissioni inquinanti fino all’80%. Gli investimenti in innovazione e sviluppo hanno trasformato il settore, incrementato l’efficienza e ridotto i consumi e l’inquinamento. Il 70% degli apparecchi venduti nei paesi europei sono progettati e realizzati in Italia. Eccellenza Made in Italy. Un comparto che può vantare un giro d’affari di 4 miliardi di euro e uno spessore occupazionale superiore ai 30 operatori in Italia e 352 mila nel Continente. Eccellenza del Made in Italy, che il direttore generale dell’AIEL Marino Berton ha evidenziato e rilanciato con una sequela di analisi e proposte. Il patrimonio forestale del nostro Paese occupa quasi 11 milioni e 800 mila ettari, che sfiora il 40% della superficie nazionale. Due/terzi, fra l’altro, sono di proprietà privata e molti spazi di complicata individuazione per una manutenzione anche ordinaria. La superficie boschiva negli ultimi cinquant’anni è più che raddoppiata: nel 1959 era di 5 milioni e 500 mila ettari. Il taglio annuale non supera il 35% dell’incremento, ben al di sotto della quota europea. Quasi i due/terzi sono destinati alla produzione energetica e il resto all’industria del legno. Aziende dell’arredo leader nel mondo, sia nella creazione che nella realizzazione. Le macchie sul settore riguardano, fra l’altro, una programmazione ancora traballante sul piano energetico e in ritardo sul versante industriale. La concorrenza austriaca è in grado di ‘affittare’ aree boschive e lavorare in patria il legname in segherie all’avanguardia per essere poi venduto alle aziende italiane specializzate nel mobilio e nell’arredamento. Gli scarti, come la segatura, è ceduta per gli usi domestici ad almeno 12 milioni di famiglie. L’Italia ha raggiunto l’obiettivo fissato dall’Europa per il 2030 al 32% della produzione di energia da fonti rinnovabili. Per il riscaldamento a legna l’impiego di prodotti di qualità e certificati consente il miglioramento dei processi di combustione e il relativo abbassamento del livello inquinante. Questa fase deve essere accompagnata da interventi di manutenzione qualificata. Necessarie e inevitabili le iniziative delle istituzioni per definire le opportune normative, possibilmente per un’ammodernamento delle caldaie domestiche e per evitare lo spopolamento dei territori collinari e montani, in particolare dell’Appennino. Il legno, dopotutto, è il più antico materiale utilizzato dall’uomo per il riscaldamento.
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