La rucola del Sele

Prossima l’IGP di un prodotto della dieta mediterranea. Presentata una pubblicazione sulla storia della Piana

Le eccellenze del Made in Italy agroalimentare ampliano e arricchiscono il campionario con la Rucola della Piana del Sele prossima ad essere riconosciuta e salvaguardata con il marchio IGP, l’Indicazione Geografica Protetta. “Quasi 6 mila e 500 ettari a disposizione per la produzione e l’acqua assicurata dal Consorzio di Bonifica in Destra del fiume Sele per 365 giorni l’anno in una positiva ed emblematica forma di collaborazione con le imprese agricole”, ha rilevato il presidente Vito Busillo, che in collaborazione con Belinda Villanova ha dato alle stampe una pubblicazione in grado di ricostruire storicamente e di approfondire l’attività nella zona. Tre volumi per completare l”Alimentazione e colture nella Piana del Sele-Il Consorzio di Bonifica in Destra del fiume Sele per l’equilibrio dell’ecosistema’, illustrati alla Camera dei Deputati, fra l’altro, davanti al presidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio Filippo Gallinella, che ha anche firmato la prefazione della raccolta, a quello dell’ANBI Francesco Vincenzi e al direttore generale dell’Associazione Nazionale di Gestione e Risorse del Territorio e Acque Irrigue Massimo Gargano.
“Il Consorzio IGP della Rucola della Piana del Sele potrebbe diventare il terzo nella particolare graduatoria dopo quelli del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano”, ha sottolineato Vito Busillo, imprenditore agricolo e anche presidente del Consorzio di Bonifica in Destra del fiume Sele. La continua e costante disponibilità della risorsa idrica consente ai produttori dell’area una coltivazione praticamente ininterrotta favorita anche dalle condizioni climatiche dell’Italia meridionale e da un attrezzato e moderno sistema di serre.
Le quasi 250 pagine del tris di volumi raccolgono esperienze e testimonianze, immagini e grafici, studi e tradizioni, ricerche e progetti suddivisi nell”Alimentazione e colture nella Piana del Sele’; ‘Riscatto della Piana del Sele’ e ‘Eruca-Rucola nella Piana del Sele’. Il valore delle quotidianità del pasto della cosiddetta e sempre più apprezzata e ricercata ‘dieta mediterranea’ è legato alle abitudine e ai prodotti: carne, cereali, frutta fresca e secca, latticini, olio di oliva, pesca, verdure, acqua e vino da consumare senza esagerazioni nelle quantità. La maggiore informazione e attenzione nell’organizzazione della dieta alimentare ha orientato nel corso degli anni la produzione e i consumi. Il livello calorifico dei menu è ormai di estrema attualità nelle ultime stagioni anche ascoltando i ripetuti richiami degli esperti sulla quantità di sovrappesi e obesi, rispettivamente al 59% e al 21%, secondo i riferimenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Negli anni Trenta almeno un/terzo della popolazione italiana era sottonutrita. L’alimentazione di allora era basata sulle coltivazioni naturali senza l’utilizzo di sostanze chimiche e soprattutto sulla raccolta del grano. Nella Piana del Sele, in provincia di Salerno, era usuale raccogliere ed essiccare al sole i fichi maturati pressoché spontaneamente, preparare conserve e ortaggi sott’olio e marmellate di frutta da consumare nel periodo invernale. A tavola predominavano minestre e zuppe preparate con legumi e verdure e associate, praticamente in un piatto unico, a ricotta e formaggi di latte bovino e ovino.
Passano gli anni e gli stili delle quotidianità e contemporaneamente le esigenze ed ecco la tabella delle cosiddette ‘gamme agricole’. La prima riguarda l’ortofrutta tradizionale fresca; poi, la seconda, quella conservata con zucchero, acqua, olio, aceto; quindi gli alimenti congelati o surgelati; la quarta è la produzione trasformata, tagliata, lavata, asciugata, pesata, imbustata e pronta all’uso e l’ultima, la quinta, processata e ricettata, confezionata per l’imminente consumo.
La rucola (della Piana del Sele) è uno degli alimenti più conosciuti e fin dall’antichità. È ricca di fibre e sali minerali con un discreto contenuto di vitamine A, B e C. Vanta proprietà depurative, drenanti, tonificanti e digestive. Basso il livello di calorie. È stimolante per il metabolismo e la fase digestiva. Combatte le anemie, è un ricostituente del tessuto osseo e del sistema immunitario. Rende l’organismo più resistente alle allergie, protegge la pelle dall’invecchiamento, abbassa la pressione arteriosa e salvaguarda il sistema cardiovascolare. Un sussurro finale nella nota di Massimo Gargano: sarebbe “anche un afrodisiaco naturale”. La rucola è attualmente fra i prodotti più coltivati e commercializzati della Piana del Sele, riferimento della quarta gamma.

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