Al di là delle attese. Gli esperti hanno raccolto, immagazzinato e analizzato i primi responsi, quasi imprevedibili e hanno allargato il campionario delle conoscenze della flora fiorita della capitale. Ad aggiornare il catalogo è opera delle api protagoniste del biomonitoraggio ambientale promosso e organizzato dai Carabinieri ex Forestale, dall’amministrazione di Roma Capitale e dalla Federazione Apicoltori Italiani. I risultati dell’iniziale fase del Progetto ‘ApinCittà’ sono stati illustrati in uno spazio del Bioparco. Nella Sala dei Pavoni erano presenti, fra gli altri, il generale Antonio Ricciardi; l’assessore comunale Giuseppina Montanari e il presidente del Bioparco Francesco Petretti e quello della Federazione Raffaele Cirone. Nicola Palmieri, coordinatore scientifico del Progetto, ha rilevato che sono state censite oltre 150 specie botaniche, alcune assolutamente impensabili da trovare; riconosciuti e contati 156 pollini. Una ventina i riferimenti, che ospitano le numerose ‘sentinelle’; confini del verde pubblico cittadino superati per volare di fiore in fiore e anche nelle aree private. Impollinando. E questa è una delle motivazioni delle scoperte nelle analisi, stimolate dalla necessità di valutare la qualità dell’aria della cittadina. Le api come termometro delle condizioni atmosferiche, centraline di monitoraggio viventi e mobili. Più di uno, fra scienziati, ricercatori e osservatori di ogni angolo del mondo, hanno sottolineato l’importanza vitale e fondamentale della funzione delle api sull’ecosistema del pianeta. “Senza api e il rispettivo impegno di impollinatore il pianeta avrebbe difficoltà nella sopravvivenza”. I controlli sono stati effettuati sul miele e hanno confermato la situazione dell’aria della capitale. Non esaltante. Gli alveari utilizzati come stazioni di biomonitoraggio non sostituiscono le centraline che controllano i parametri sull’andamento dell’aria. Il numero delle postazioni potrebbero aumentare con l’adesione al Progetto ‘ApinCittà’ di altri enti, società, amministrazioni pubbliche e aziende private. Le api, rigidamente italiane, sono utilizzate per i rilevamenti della qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo e degli organismi viventi. La presentazione dei dati è stata anche l’occasione per alzare il velo sull’opera di Giampaolo Atzeni, ‘Regina Mundi’, ispirata proprio all’ape italiana. L’iniziativa, che vede il Bioparco allestire un alveare offerto all’interesse dei visitatori, è fra le assolute novità a livello europeo.
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