‘Nulla si butta, ma tutto si riusa’. È uno degli slogan che accompagnano le iniziative di Coop, in particolare dell’area ‘Tirreno’. Lo spreco alimentare è uno degli scarti maggiormente colpevole al cospetto delle estreme e vitali necessità di una parte del pianeta, ma anche all’interno della stessa società cosiddetta ‘civilmente occidentalizzata’. Micidialmente negativo il comportamento di far ingrossare e ingrassare la quantità di rifiuti con alimenti ancora potenzialmente commestibili e, quindi, con possibilità di essere regolarmente consumati. Il nostro Paese in merito a questo aspetto mostra una particolare e invidiabile sensibilità, tanto che la legge-Gadda, dalla parlamentare Maria Chiara Gadda, sul recupero degli alimenti ha facilmente trovato terreno a abbastanza fertile fra i commercianti e le associazioni, non solo quelle di volontariato. Infatti con il passar del tempo sono aumentati il numero dei punti vendita coinvolti e le no-profit, +30% da settembre del 2016. ‘Buon fine di Coop’ è il progetto varato per l’occasione, che ha l’obiettivo di donare i prodotti ritirati dagli scaffali ancora integri e utilizzabili a causa dell’imminente scadenza o per il deterioramento delle confezioni e, quindi, non riproponibili alla commercializzazione. Nel 2017 Coop ha offerto, nei 647 punti vendita, merce per un valore di 33 milioni e 250 mila euro. I destinatari sono arrivati a quota 930. In una decina di anni solo il marchio Unicoop Tirreno ha recuperato oltre 5 milioni di prodotti. L’azione è diventata una risorsa, confermata nel corso del convegno, ‘Coop no spreco’, promosso nella capitale, al quale hanno preso parte amministratori pubblici e operatori ed esperti rappresentanti della categoria commerciale e delle varie associazioni. Coop sostiene anche le proposte per l’educazione alimentare negli istituti scolastici, come le innovazioni sulla gastronomia e la produzione. Dal settembre del 2017 Unicoop Tirreno ha evitato la distruzione di quasi 30 mila prodotti alimentari con le cosiddette ‘offerte antispreco’ attraverso l’abbattimento del prezzo della vendita anche della metà. Evidente e ormai collaudata la catena predisposta da Coop con la gestione dei punti vendita, dei trasporti e dei centri di distribuzione delle merci. L’eccedenza è causata da avarie, imminente scadenza, residui, rotture e scarti. Le destinazioni riguardano per lo più il recupero e le offerte speciali di confezioni last minute per contenere la trasformazione in rifiuto da destinare alla discarica. I beneficiari dell’impegno sono le associazioni di volontariato, che quotidianamente allestiscono le mense per pasti e il conforto e i punti di raccolta per la successiva ridistribuzione a chi è in difficoltà. Riferimenti sono le mense e le case-famiglia e le predisposizioni di pacchi-spesa con all’interno generi alimentari.
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