Cinecittà, international productions

Ad un anno dall’acquisizione gli Studios sono stati visitati dal ministro Bonisoli, che punta alla leadership per cinema e TV

Cinecittà è intraducibile. È immediatamente associata alla grande e pregevole attività, un po’ sbiadita nelle passate stagioni, che, però, sta cercando di risalire nell’interesse collettivo degli operatori del settore. “Gli Studios devono diventare il principale riferimento, anche a livello internazionale, per le produzioni cinematografiche e televisive”, l’ambiziosa affermazione del ministro Alberto Bonisoli, che, accompagnato dal presidente dell’Istituto Luce-Cinecittà Roberto Cicutto, ha girato fra gli ampi spazi sulla via Tuscolana e invasi, anche a inizio d’agosto, da tecnici, operai, artigiani, attori e registi impegnati nella preparazione dei set delle varie produzioni. Chi pensa alle scenografie, chi aggiusta i costumi, chi allestisce e poi smonta le attrezzature utilizzate e chi, invece, è concentrato a masterizzare i dialoghi di un doppiaggio in lingua nostrana di serie americane. “È la dimostrazione di una operatività senza pause”, ha rilevato il Ministro. Intanto è possibile apprezzare l’esposizione, ‘Girando a Cinecittà. 1943-1990’, con foto, filmati, attrezzature e sonori fedeli testimoni di quel periodo.
Il 3 luglio del 2017, poco più di un anno fa, l’Istituto Luce-Cinecittà ha acquisito il settore di Cinecittà Studios, proprio nell’ottantesimo compleanno. L’inizio e’ datato 28 aprile 1937. Il piano, presentato all’ora ministro Dario Franceschini e con l’approvazione del socio unico, il dicastero dell’Economia e delle Finanze, prevedeva la gestione dei teatri e della produzione audiovisiva. Era evidente il sostegno alle pellicole e alle lavorazioni nazionali classiche e contemporanee, alla conservazione delle professionalità e anche alla diffusione del grande Archivio Storico dell’Istituto Luce, il contributo alle opere prime e seconde, la produzione documentaristica, l’informazione on-line e sulle pubblicazioni periodiche e la realizzazione del MIAC, il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema. Insomma, una struttura unica e assolutamente strategica per una Roma riconosciuta dall’UNESCO ‘Città Creativa per il Cinema’. Quel progetto, che “deve essere ancora completamente realizzato nel secondo anno”, ha ammesso Cicutto, riguardava anche la produzione esecutiva di varietà e servizi, di opere audiovisive di film e per la televisione e una spinta per l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche.
Il pacchetto comprendeva anche Cinecittà Digital Factory, polo digitale degli Studios con la riattivazione del laboratorio, il restauro e le lavorazioni analogiche per la conservazione e la salvaguardia dell’immenso patrimonio cinematografico e archivistico e Cinecittà District Entertalnment, che s’interessava di mostre, eventi, ricezione turistica, editoria e merchandising con l’inconfondibile marchio.
La nuova normativa varata da Franceschini, generalmente considerata positivamente dalle varie componenti del settore, per Bonisoli “dovrebbe essere integrata”, completata seguendo anche l’evoluzione tecnologiche. Sulle difficoltà del cinema italiano il Ministro nei giorni scorsi ha chiamato e riunito tutti i rappresentanti del settore, oltre venti, per coordinare la ricerca di soluzioni per lo più condivise, che, comunque, “faccia rimanere al centro dell’interesse lo spettatore”. A questo proposito, nei prossimi mesi partirà una campagna di sensibilizzazione, ma “il cinema non può continuare con una annualità ridotta, una stagione a cui mancano praticamente quasi cinque mesi”. Bonisoli invita e conferma l’importanza di “un dialogo fra le varie componenti” e il superamento della mancata “uscita dei film nel periodo estivo come, invece, avviene nel resto d’Europa” ed aspettare l’autunno, anche inoltrato, “comprimendo e condizionando, in alcuni casi, la generale programmazione”.
Cinecittà con una parte espositiva ed una produttiva con spazi, strutture e competenze qualificate. “Uno stabilimento culturale, che lo Stato deve essere in grado di guidare nella gestione anche a livello internazionale”, ha ribadito il responsabile del dicastero di via del Collegio Romano, dove dall’inizio del 2019 saranno trasferite le competenze e le deleghe riguardanti il Turismo al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Cicutto non ha mancato di sottolineare l’importanza di una eventuale maggiore collaborazione con la RAI nella produzione di programmi e ha ricordato come “Cinecittà sia facilmente raggiungibile con la linea ‘A’ della metropolitana”, la stazione è a pochi metri dall’ingresso “e ha un’ampia disponibilità all’interno di posti-auto”. Cicutto non ha rivolto lo sguardo e l’interesse solo alla RAI e al prossimo management, ma anche ad altre aziende e società sia nazionali che straniere, anche se il patrimonio delle Teche di viale Mazzini dovrebbe arricchire e abbellire il futuro Museo.
“Manutenzione ordinaria e straordinaria per la sicurezza” annunciata da Cicutto, soprattutto dopo l’incendio divampato nella notte dello scorso 7 luglio, che ha distrutto impalcature e scenografie, in particolare alcune di quelle realizzate per la serie televisiva ‘Rome’ prodotta dall’americana HBO. Inizialmente erano stati ipotizzati danni per quasi 4 milioni di euro.

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