Camminate; escursioni a piedi, in sella a una bicicletta, a un cavallo o anche ad un asino; pagaiate nei ruscelli, nei fiumi, negli specchi d’acqua circoscritti; relax in aperta campagna, immersi nel verde della natura; visite a borghi storici e a chiese e a resti passati e caratteristici e pic nic e degustazioni enogastronomiche delle tipiche specialità con possibilità anche di stazionamenti notturni nella soluzione dell’agriturismo o in altre accoglienti strutture. Ventuno aziende di una decina di comuni dell’Alta Valle del Velino hanno costituito un Consorzio, Salariaè, con l’obiettivo di rivitalizzare un’area colpita dalle scosse di terremoto di quasi due anni fa. Il progetto, ‘Alte Terre-La natura su misura’, punta proprio sull’attrazione turistica per riavviare un’economia devastata dal micidiale sisma. Un’area di oltre 600 chilometri/quadrati pronta ad accogliere con programmi originali e divertenti i visitatori e i turisti e facilmente raggiungibile da Abruzzo, Marche, Molise, Toscana, Umbria e, naturalmente, in poco tempo anche dalla capitale, da Roma. Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Borbona, Borgo Velino, Castel Sant’Angelo, Cittaducale, Cittareale, Micigliano e Posta i centri consorziati, coordinati da Emidio Gentili. “Territori di incontaminata bellezza, con il contrasto delle alte vette e delle vallate, suggestivi borghi, visioni di fiumi, laghi e cascate e piatti tipici, specialità conosciute ed apprezzate in tutto il mondo, come l’amatriciana e la gricia, oltre ai salumi e ai formaggi praticamente a ‘chilometro zero’, in quanto sono tutti prodotti locali”, ha sottolineato il presidente del Consorzio Emidio Gentili. Quattro le sezioni operative: Accumoli e Amatrice; Cittareale; Antrodoco, Castel Sant’Angelo, Cittareale e Posta. Gestione delle diverse realtà aderenti a Salariaè, fra cui ristoranti, artigiani e agriturismo. Il centro geografico dell’Italia che cerca faticosamente di risalire la corrente dopo la tragica esperienza e il travagliato periodo del post-terremoto non ancora completamente superato. Originale l’offerta dei cestini da viaggio o da pic nic preparati con le delizie agroalimentari, veri e propri bijoux della zona, del territorio, per chi non preferisce sostare nei locali dei dieci comuni per un costo medio che oscilla fra i 5 e i 15 euro. E i promotori dell’iniziativa assicurano di essere pronti a “cucire una ospitalità per tutti”.
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