Palazzo Merulana

Recuperati dopo oltre mezzo secolo gli spazi multipiani dell’Esquilino. Mostra permanente con le opere della Fondazione Cerasi

Un rudere. Un grande immobile multipiano diroccato. In stato di abbandono praticamente da quasi sessant’anni. Assorbito e ormai sopportato dalla zona e dalla quotidiana visuale. Immagazzinato come l’ennesima struttura pubblica destinata ad essere inserita nell’abitudinario capitolo dello spreco.
Quel palazzone di via Merulana, quasi all’angolo con via Alessandro Manzoni, ospitava l’Ufficio di Igiene, il Servizio Vaccinazioni Malattie Quarantenarie, testimoniata da una immagine, scatto d’epoca in bianco e nero con un giovane Gino Bramieri sulla porta, pronto a entrare nell’Ambulatorio Specialisti.
Palazzo Merulana risplende dopo una serie di interventi sollecitati dalla Fondazione Elena e Claudio Cerasi e realizzati dalla SAC, l’impresa di famiglia specializzata in lavori di restauro e nel settore industriale e infrastrutturale dal 1968. Operazioni seguite e coordinate dall’architetto Adriano Draghini. Sui 6 milioni di euro sarebbe stato l’impegno per completare nel migliore dei modi l’iter iniziato nel luglio del 2000 allorquando il progetto di recupero dell’edificio è stato inserito nel piano triennale per le opere pubbliche da realizzare con il sistema del cosiddetto project financing. Passano gli anni e i sindaci con le rispettive amministrazioni, in quanto è opportuno ricordare che l’immobile è di proprietà del Comune di Roma. La convenzione di una novantina di anni fra il Campidoglio e la Società Appalti Costruzioni risale al 2004, poi intoppi burocratici per ottenere la completa disponibilità di tutti i locali a causa della parziale presenza della ASL e risolti nel maggio del 2013. L’anno dopo l’inizio dei lavori conclusi in quasi 36 mesi. L’immobile risulta internamente ridisegnato e rigenerato, offerto alla città con una adeguata e moderna classe energetica, migliorato dal punto di vista sismico, senza aver sfruttato altre aree, tutte dedicate ai progetti per il Palazzo.
La gestione delle attività è stata affidata dalla famiglia Cerasi alla CoopCulture, il cui direttore generale Letizia Casuccio ha sottolineato come, oltre alla collezione permanente della Fondazione, saranno promosse e organizzate esposizioni, incontri, convegni e rassegne teatrali, musicali e culturali. L’iniziativa ha creato anche una ventina di nuovi posti di lavoro. Un multispazio a disposizione non solo degli abitanti dell’Esquilino, ma dell’intera città. Intanto la mostra statica con la straordinaria collezione della Fondazione Cerasi dedicata soprattutto alla Scuola Romana e all’arte italiana compresa fra le due grandi guerre perfettamente integrata nella storia del Palazzo costruito nel 1929. Le opere potranno essere ammirate fin dall’ingresso con le grandi vetrate affacciate sulla strada per vedere la Sala delle Sculture. Quattro livelli espositivi, 1.800 metri/quadrati per esaltare l’arte attraverso un centinaio di splendide opere. Al piano terra sono gratuitamente visibili le sculture di Antonietta Raphael, Lucio Fontana, Pericle Fazzini, Giuseppe Penone. La salita, promozionalmente offerta a 4 euro, consente di ammirare le opere della collezione della Fondazione nel Salone completata al terzo piano, nella Galleria. Opere firmate da assoluti protagonisti dell’arte, anche di spessore internazionale, fra cui Giorgio De Chirico, Fausto Pirandello, Mario Ceroli, Massimo Campigli, Duilio Cambellotti, Mario Schifano. Al centro dello spazio
l’imponente bronzo al silicio di Jan Fabre, ‘L’uomo che dirige le stelle’, datato 2015. L’attico al quarto piano sarà riservato alle varie attività, agli incontri e alle iniziative enogastronomiche. La Terrazza, poi, è l’osservatorio privilegiato per guardare con brillante curiosità quella zona della capitale dall’alto.
All’inaugurazione hanno preso parte, fra gli altri, Virginia Raggi e Luca Bergamo, sindaco e vice di Roma Capitale; Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e Gianni Letta.
Letizia Casuccio ha già annunciato alcune iniziative, fra cui ad ottobre la mostra monografica, ‘Giorgio De Chirico: i bagni misteriosi’; il ciclo ‘Innovazione e Tradizione: William Kentridge’ con alcune opere dell’artista sudafricano. Collaborazioni teatrali con il Brancaccio, l’Ambra Jovinelli e l”Illusione’; cinematografiche con il Fantafestival e altre rassegne e musicali con il Conservatorio di Santa Cecilia, l’Orchestra di Piazza Vittorio e l’Officina delle Culture Migranti, proprio all’Esquilino, dove è evidente il mix etnico. Per la letteratura previsti il prossimo giugno interventi di alcuni scrittori partecipanti al Premio Strega e una settimana dedicata al giallo italiano. In agenda alcuni convegni per la presentazione dell’AfroFestival, l’assemblea di Italia Campo sulla valorizzazione dei luoghi d’arte e quello internazionale di Save the Children.
All’entrata il CafèCulture, punto di ristoro anche nella zona verde del giardino interno, con l’agroalimentare di qualità del territorio romano e dell’hinterland e il bookshop con cataloghi, pubblicazioni d’arte e realizzazioni degli artigiani locali.

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