116^ stagionalità dell’appuntamento con il settore delle coltivazioni, ma anche degli allevamenti. Esposizione delle ultime novità dei macchinari e delle fonti rinnovabili
Undici padiglioni, oltre all’area esterna per le dimostrazioni e le evoluzioni delle macchine e dei macchinari utili e utilizzati nel settore e almeno 820 espositori fra italiani e quelli in arrivo da una ventina di paesi. Assicurata la partecipazione del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e la presenza di operatori anche internazionali. Un appuntamento da grandi numeri, il 116° della serie, per FierAgricola in programma a Verona dal 31 gennaio al 3 febbraio. L’ormai storica rassegna è stata presentata a Roma da Federico Bricolo, vertice di VeronaFiere; da Marino Berton, responsabile scientifico di FierAgricola: da Raul Barbieri, direttore commerciale della manifestazione, alla presenza, fra gli altri, di Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario al dicastero di via Venti Settembre e del sindaco della città veneta Damiano Tommasi.
“Dal 1898 FierAgricola rappresenta innovazione e ricerca per migliorare la produttività, garantire la sicurezza alimentare, assicurare lo sviluppo e, naturalmente, una redditività per gli operatori delle aziende”, ha rilevato Bricolo. L’attuale panorama è condizionato dai cambiamenti climatici; dalle delicate situazioni in varie zone del pianeta, alcune non lontano dalla nostra penisola e dalle proposte del mercato di nuovi alimenti e combinazioni con materie prime inedite e inusuali.
Nel cartellone di FierAgricola sono stati inseriti oltre 140, fra incontri, confronti, seminari e convegni, proprio per affrontare ogni aspetto dell’intero settore, compreso quello della zootecnia. I temi riguarderanno, in particolare, la PAC, la Politica Agricola Comune; il benessere degli animali; le fonti rinnovabili; le produzioni tipiche del Made in Italy; le tecnologie; la digitalizzazione e la salvaguardia ambientale e del territorio da coltivare o necessario per gli allevamenti. Alla zootecnia sono riservati tre padiglioni e non mancherà la partecipazione diretta dei protagonisti della pollicoltura e degli allevamenti di bovini, ovini e suini. Nella trasferta romana gli organizzatori della manifestazione sono stati anche ricevuti in Vaticano da Papa Francesco proprio in prossimità della giornata di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali. La meccanizzazione in agricoltura è ormai diventata fondamentale. Nel 2022 in Italia sono stati erogati oltre 4 miliardi di euro per l’acquisto di macchine e attrezzature agricole. Le novità facilitano l’impegno nei campi, razionalizzando il coinvolgimento della manodopera e migliorando la qualità della vita degli agricoltori. Le aziende digitali sulla nostra penisola sono attualmente quasi duecentomila, al di là del 16% del totale con proiezioni virate verso una veloce salita. Sull’altra sponda appare la riduzione delle superfici da coltivare e del numero delle aziende agricole. “Invogliare i giovani all’attività delle coltivazioni e degli allevamenti ha molteplici finalità, quali, ad esempio, evitare l’abbandono dei territori, soprattutto quelli interni e in quota; la ricchezza delle produzioni anche tipicamente italiane; l’aumento della sensibilità generale per l’ambiente e la biodiversità e il rilancio dei borghi e dei piccoli e caratteristici centri sparsi sulla nostra penisola collegati all’agroalimentare”.
FierAgricola all’energia prodotta dalle rinnovabili dedicherà l’opportuno spazio e la particolare attenzione. Un perimetro espositivo e alcuni convegni appropriati per le varie occasioni sono previsti durante le quattro giornate che riguardano il fotovoltaico, l’agrivoltaico, il biogas e il biometano. Il nuovo PNIEC, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, indica che l’Italia dovrebbe raggiungere entro il 2030 una produzione di 6 miliardi di metri/cubi di biometano. Le potenzialità del settore nel nostro Paese potrebbero essere maggiori con uno sviluppo di biometano anche di 8 miliardi di metri/cubi a cui affiancare e associare un potenziale di produzione elettrica annuale da biogas quantificabile in 3.200 GWh.
La biosicurezza e le condizioni degli animali saranno affrontate in una serie di seminari fra cui ‘Edagriole’ per i nuovi indici genetici per una zootecnia sempre più performante e sostenibile; ‘Ruminantia’ collegato al futuro che può essere biologico come alternativa nell’allevamento dei bovini; sulla filiera avicola, in grado con pollame e uova di fatturare rispettivamente 3 miliardi e 850 milioni di euro e un miliardo e 850 milioni di euro e sul settore lattiero-caseario e sulla suinicoltura, con un ‘Pork Summit’, caratterizzata da una generale flessione nel 2023 dell’8,8% in Europa e del 4,3% in Italia.
Momento esaltante a VeronaFiere con la consegna del premio ‘Allevatore dell’anno’ per i bovini da latte, per quelli da carne e per i suini.
Gli intervenuti hanno ribadito che il provvedimento del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin prevede sostegni economici per le CER, le Comunità Energetiche Rinnovabili e per l’autoconsumo diffuso, complessivamente almeno 5 miliardi e 700 milioni di euro. Per gli osservatori la produzione agrivoltaica su solo l’1% della superficie coltivabile dei paesi dell’Unione potrebbe contribuire a superare gli obiettivi stabiliti dall’Europa per il 2030 di 720 GW. Nel capoluogo veneto saranno esposte le attrezzature zootecniche per l’allevamento suino e bovino e per le agrobioenergie, per il biogas e per il biometano. Un modo essenziale per contenere le spese dell’energia in continua altalena per la situazione geopolitica internazionale.
Riflettori rivolti anche sul settore frutticolo e sui cambiamenti climatici fra gelate primaverili alternate a periodi di siccità estiva, a grandinate, ad alluvioni e a scrosci violenti nell’intensità e nella durata. Queste imprevedibilità ha condizionato gli annuali raccolti, compresi quelli sui vitigni e sugli olivi.