Il Villaggio della Coldiretti

Al Circo Massimo straordinaria partecipazione di visitatori, di stand del tipico Made in Italy alimentare e di rappresentanti delle istituzioni

La fiera con le varie sfumature delle tonalità, gli innumerevoli sapori e i caratteristici profumi. Il festival della strepitosa e impareggiabile produzione degli agricoltori e degli allevatori riferimenti fondamentali per la cosiddetta ‘dieta mediterranea’, che sarebbe maggiormente opportuno definire come tipicamente ‘Italiana’, in quanto riconosciuta, apprezzata e maldestramente e illecitamente imitata in ogni angolo del pianeta terracqueo. La festa al Circo Massimo invasa dai colori della Coldiretti che ha allestito 145 stand con le rispettive proposte dei campi coltivati e delle stalle.
Lo storico ovale ha ospitato dal 13 al 15 ottobre il Villaggio della Coldiretti frequentato da almeno due milioni di interessati visitatori. Passeggiando lentamente per l’imponente partecipazione, a dimostrazione dell’interesse e della sensibilità dei cittadini-consumatori nei confronti degli alimenti, è possibile notare esposto l’intero campionario tipico del Made in Italy per una “cucina leader mondiale con 5.547 specialità, 320 fra DOP e IGP e 415 vini certificati e tutelati internazionalmente”, ha rilevato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che nella tre-giorni romana ha accolto i rappresentanti del Governo, delle municipalità di tutta Italia, delle università, delle imprese, della sanità, della ricerca e delle associazioni sociali.
Al Villaggio, accalorato dalle temperature delle ‘ottobrate romane’, sono transitati la presidente del Consiglio Giorgia Meloni; i ministri, fra gli altri, Orazio Schillaci, Matteo Salvini, Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida; i sindaci e gli assessori come quello di Roma Capitale Roberto Gualtieri. La kermesse della Coldiretti è stata promossa e organizzata proprio alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Alimentazione fissata dalla FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura che ha il punto importante proprio a due passi dal Circo Massimo. I menù italiani con gli ingredienti unici per varietà e bontà potrebbero essere riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO, l’altra organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura, l’educazione e la scienza che promuove la pace e la sicurezza nel mondo attraverso la cooperazione internazionale nei settori delle arti, dell’istruzione e della ricerca.
Prandini, oltre a ricordare e ad esaltare la produzione italiana, ha posto al bando le soluzioni alimentari alternative “realizzate in laboratorio e non sui terreni coltivati o negli allevamenti degli animali”. È stato ribadito che “il settore è una importante ‘voce’ per l’economia nazionale sospinta soprattutto dalle esportazioni”. Non ha mancato di ricordare che “gli alimenti sono piacere, condivisione, storia, cultura, identità e tradizione”, in grado di ravvivare anche il settore del turismo. Infatti, molti arrivi nel nostro Paese sono positivamente condizionati anche dalle diverse proposte del Made in Italy, oltre che dalle ineguagliabili bellezze del patrimonio archeologico e architettonico e dei panorami naturali e ambientali dei litorali, dei laghi, delle colline, dei monti, dei borghi e delle immancabili città d’arte.
E stato, quello del 2023, un appuntamento da grandi numeri per partecipazione degli espositori e dei visitatori, ma anche dei check-up sanitari gratuiti, 768 nei tre giorni di ottobre. Dall’area dei ‘colossi del gusto’ sono apparsi, fra l’altro, un pane tipico di Altamura lungo 3 metri dal peso di 150 chili; una mortadella di un paio di metri da 120 chili; un provolone da un quintale e una treccia di mozzarella pugliese di una decina di metri come quella dell’aglio rosso di Sulmona e la metà di un’altra composta dalle salsicce di Norcia e la maxicollana di oltre mezzo chilometro di peperoncino ‘diavolicchio’ calabrese portato in ‘processione’ per il Villaggio da una pattuglia di volontari con t-shirt gialloverde.
Al Circo Massimo, oltre agli stand istituzionali della Regione Lazio e del Comune di Roma, erano presenti anche quelli di tutte le forze dell’ordine, di sicurezza e di soccorso. Spazi dedicati ai giovani e ai bambini e riservati anche ai più piccoli con l”agroasilo’ e la possibilità di ammirare da vicino gli animali nello spazio controllato e coordinato dall’AIA, l’Associazione Italiana degli Allevatori.
Alla Coldiretti è arrivato nel giorno dell’inaugurazione anche il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al Campidoglio, in particolare al sindaco Roberto Gualtieri, invece, è stata rivolta la provocazione della proposta di Ettore Prandini, “di avere la possibilità di gestire Villa Borghese”.
Un tuffo nella memoria, nel passato di chi vanta un’età maggiore e un’assoluta novità, una curiosità per i più giovani. L’Associazione Giochi di Strada in collaborazione con la Coldiretti e l’ASI, l’Associazione Sportive e Sociali Italiane hanno organizzato una serie di prove di specialità ormai quasi dimenticate o sconosciute. Sfide, fra l’altro, al tiro della fune, alla corsa dei sacchi, ruba bandiera, a squadre o in competizione individuale. Uno spettacolo.

 

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