Una vita in politica

Aveva 98 anni Giorgio Napolitano. L’ex del Partito Comunista si è spento in una clinica romana. È stato il primo ad avere il doppio mandato al Quirinale

È stato protagonista nell’aprire nuove situazioni, fra cui il doppio incarico consecutivo al Quirinale da presidente della Repubblica e da responsabile dell’aula di Montecitorio per un esponente dell’allora Partito Comunista Italiano, Giorgio Napolitano scomparso il 22 settembre a Roma nella clinica ‘Salvator Mundi’, dove da qualche tempo era stato ricoverato. Aveva 98 anni essendo nato a Napoli il 29 giugno del 1925. È stato l’undicesimo Capo dello Stato italiano, dal 15 maggio del 2006 al 14 gennaio del 2015, quindi oltre il primo settennato. Era succeduto a Carlo Azeglio Ciampi.
Al Quirinale ha gestito delicate fasi politiche ed economiche. Cinque i presidenti del Consiglio incaricati a formare altrettanti governi: Silvio Berlusconi, Romano Prodi, Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi. Alla Camera dei Deputati era stato presidente dal 3 giugno del 1982 al 14 aprile del 1994. È stato anche ministro, dell’Interno, dal 1996 al 1998, con l’incarico anche del coordinamento della Protezione Civile, con il Governo guidato da Romano Prodi.
Ha vissuto una lunga esperienza parlamentare, dal 1953 al 1996 e dal 1999 al 2004, finquando non è stato nominato senatore a vita da Carlo Azeglio Ciampi nel 2005. Esperienza anche da europarlamentare, dall’89 al ’92. Il 20 aprile del 2013 è stato rieletto al Palazzo del Quirinale accettando per rispetto delle istituzioni e raccogliendo le richieste delle forze politiche in chiara ed evidente impasse. E, così, è diventato il primo con l’assegnazione del mandato a seguire. Alla ricezione dell’incarico ha stabilito un altro primato, quello di essere il più ‘esperto’ Capo di Stato d’Europa. Anagraficamente parlando e dati alla mano. Nel suo periodo al Quirinale ha indicato cinque giudici di Corte di Cassazione: Paolo Grossi, Marta Cartabia, Giuliano Amato, Daria De Pretis e Nicolò Zanon e altrettanti senatori a vita, Mario Monti, Renzo Piano, Carlo Rubbia, Elena Cattaneo e Claudio Abbado.
Ha aderito al Partito Comunista Italiano nel 1945 e ha vissuto ogni trasformazione e variazione di sigla. Molteplici gli incarichi ricoperti all’interno del partito con posizioni non sempre allineate, ma soprattutto moderate, garantiste ed europeiste. Negli Stati Uniti, per l’allora segretario di Stato Henry Kissinger, era “il comunista preferito”, anche dopo aver ribadito l’appartenenza alla NATO. Ed è stato il primo ad essere ammesso e a visitare ufficialmente gli Stati Uniti come rappresentante del PCI.
Dopo la scomparsa di Enrico Berlinguer è stato uno dei candidati alla segreteria, poi andata ad Alessandro Natta. Numerosi i riconoscimenti, le onoreficenze e le lauree honoris causa assegnate in tutto il mondo. Napolitano, fra l’altro, ha ricevuto anche la cittadinanza onoraria dalla città di Roma, dove abitava nel Rione Monti con la moglie ottantanovenne, l’avvocato Clio Maria Bittoni. Nell’unione di sessantaquattro anni, sancita solo civilmente, sono nati un paio di figli, Giovanni e Giulio.
La camera ardente è allestita a Palazzo Madama, riferimento istituzionale del Senato della Repubblica. Le esequie di Stato, per volere della famiglia, saranno organizzate in forma laica. Per quella giornata è stato indetto il lutto nazionale. Messaggi sono stati inviati da tutti i rappresentanti delle forze politiche italiane e da numerosi esponenti internazionali.

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