Scelta l’indicazione per la nuova arrivata al Bioparco, nata lo scorso 7 giugno, per la prima volta a Roma, all’interno di Villa Borghese. Coco è stato il preferito da chi ha espresso il parere contattando on-line il Bioparco. Ha prevalso sulle altre soluzioni, Sole e Teti. Quasi la metà dei collegamenti ha digitato questo riferimento per la femmina di otaria della California. Sole ha ottenuto il 27% e Teti il 24%. I genitori di Coco sono Samantha e Boomer, che sono arrivati al Bioparco di Roma nel 2019, rispettivamente dallo Zoo tedesco di Stoccarda e dallo Zooparc francese de Beaval di Saint-Aignan nel Centro della Valle della Loira. La giovanissima otaria della California è in buone condizioni e al momento della nascita pesava quasi 7 chili. Al momento, assistita e nutrita dal latte materno, ha praticamente raddoppiato la stazza e ha già imparato a nuotare nella grande vasca riservata ai pinnipedi. “Le otarie, conosciute anche come leoni marini, sono diverse dalle foche e sono distinguibili per il padiglione auricolare esterno. E sono più agili sulla terraferma per la rotazione in avanti delle pinne posteriori e alla capacità di sollevarsi con i quattro arti”, ha precisato l’etologa Paola Palanza, presidente della Fondazione Bioparco. “Questo mammifero, come altri animali marini, è una vera e propria sentinella delle condizioni delle acque. Le otarie, come tutti gli altri frequentatori dei mari, sono minacciati dalla pesca indiscriminata, dal bracconaggio, dalle reti e, soprattutto, dall’inquinamento. Una delle cause della mortalità delle specie riguarda, in generale, i rifiuti delle plastiche presenti nelle acque anche degli oceani. E, poi, l’innalzamento del livello dei mari dovuto al globale surriscaldamento del pianeta minacciano gli abitanti anche degli oceani, compresa l’otaria della California”. Nel 1995 era stimata una ‘popolazione’ di quasi 188 mila esemplari, che stazionano principalmente lungo le coste del Pacifico, essenzialmente della California. Sono animali agili e forti e particolarmente disponibili anche nelle esibizioni nei parchi marini. Intanto la Fondazione Bioparco ha aderito al progetto ‘Life’ per la conservazione della lucertola delle Eolie, ad alto rischio di estinzione in Europa. La situazione è stata segnalata dall’IUCN, l’Unione Internazionale della Conservazione della Natura. L’iniziativa quinquennale, ‘Eolizard’, è sostenuta dall’Unione Europea e ha come obiettivo la tutela e lo sviluppo della specie nell’arcipelago siciliano. In passato era stata individuata in tutte le isole dell’arcipelago. Al momento, secondo gli esperti, è visibile, con una sopravvivenza limitata, solo in un tris di isolotti di ridottissime dimensioni, come La Canna, Scoglio Faraglione e Strombolicchio e su un circoscritto perimetro di un promontorio di Vulcano, in particolare Capo Grosso. Il progetto, che vedrà l’incremento numerico della ‘popolazione’ con allevamenti in cattività e la salvaguardia degli esistenti minacciati dai naturali predatori, è curato dalle università di RomaTre e delL’Aquila, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dalla Fondazione Bioparco, dall’Associazione Triton ETS per la tutela del mare, della biodiversità e della cultura ecologica marina e dal Comune di Malfa. Le collaborazioni sono attese, fra gli altri, dall’ateneo Statale di Milano, dall’Assicurazione portoghese Biopolis, dal francese Centre National de la Recherche Scientifique e dal Laboratorio di Biometria e Biologia Evoluzionistica.
|