Architettura e ingegneria

Annuale riunione dei professionisti dell’OICE, da cui è emersa una risalita del numero di progettazioni, di appalti e di lavori nel settore delle costruzioni

 

Nonostante la percezione dell’incertezza collegata al cosiddetto ‘superbonus’; al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; all’aumento dei costi dei materiali e al prezzo dell’energia, il settore edile sembra essere in buona salute e, conseguentemente, anche tutte le professioni e le specializzazioni relative mostrano segnali e segni assolutamente positivi. È il caso, fra l’altro, delle società di ingegneria e di architettura associate all’OICE. Infatti, a guardare i dati di una rilevazione firmata dall’OICE, l’Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica e dal CER, il Centro Europa Ricerche, il fatturato del settore nel 2022 è stato di 3 miliardi e 700 milioni di euro, il 22% in più rispetto all’anno precedente. Le previsioni per il 2023 sono rosee e indicano un’ulteriore lievitazione di 4 miliardi e 400 milioni di euro, di cui un miliardo e 400 milioni di euro sul mercato estero. I responsi confortevoli hanno portato la maggior parte delle società aderenti all’OICE a dichiarazione l’intenzione di effettuare ulteriori investimenti finalizzati soprattutto all’innovazione.
I dati sono stati illustrati nel corso dell’incontro promosso dall’OICE, che rappresenta quasi 350 fra le più importanti società di ingegneria e architettura, a Roma, nell’ampia aula del MAXXI, il Museo d’Arti del XXI secolo. ‘Dal PNRR al Green Deal, passando per il Ponte’, è stato il filo conduttore di questo ottantatreesimo appuntamento degli associati aperto con l’intervento del presidente Giorgio Lupoi e caratterizzato dall’approfondimento dell’indagine del CER, dalle testimonianze di alcuni rappresentanti delle società di professionisti, delle istituzioni e del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
Nel 2022 il positivo avanzamento è stato caratterizzato soprattutto dal mercato domestico con oltre il 70% del totale. Nei primi mesi dell’anno è impercettibilmente arretrato stazionando, per il momento, al 68,5%. In questa stagione dovrebbe salire anche la quota degli occupati per una proiezione di oltre il 55%. Le opere da realizzare sono centinaia, alcune solo da completare con i cantieri fermi e inermi da tempo. E il ministro Salvini ha ribadito “di voler riattivare l’intero settore sia con i fondi del PNRR che con altri investimenti. Nel nostro Paese non solo le grandi opere sono da realizzare, ma è importante anche il completamento dei progetti e dei lavori più contenuti per l’interesse e il fabbisogno della comunità locale o, addirittura, nazionale. Bacini, ponti, viadotti, strade, i cui interventi sono stati sospesi e lasciati” incancrenire nel tempo con uno spreco di soldi pubblici, ormai inquantificabile. Il vicepresidente del Consiglio, oltre dichiarare “la fondamentale funzione degli ingegneri e degli architetti in questa e nelle future fasi”, ha ricordato il disegno progettuale “per la mobilità stradale e ferroviaria con il completamento dell’Alta Velocità fino a Reggio Calabria” e le unioni d’asfalto fra il Tirreno e l’Adriatico e in alcune direttrici del settentrione e delle zone centrali, in particolare del Lazio e della Toscana. Inevitabile il richiamo “al nuovo Codice degli Appalti entrato in vigore all’inizio di luglio e la rivitalizzazione del ponte sullo Stretto affiancato da altri interventi sia in Sicilia che in Calabria, che, sarà, in assoluto, una delle più imponenti opere al mondo”.
Intanto la categoria, nel corso della giornata, ha ribadito la necessità di intervenire per recuperare le aree e le strutture abbandonate, fra cui alcuni storici immobili, che rappresentano un grande patrimonio anche artistico del nostro Paese, da riqualificare, salvaguardare, valorizzare e gestire. Gli investimenti collegati al
PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, all’efficenza energetica, dalla sostenibilità ambientale alle realizzazioni di piccoli e grandi progetti e al completamento di quelli interrotti, potrebbero rappresentare il motore, forse anche turbo, per la ripresa di questo Paese. La spinta dell’edilizia potrebbe essere decisiva, in quanto il settore innesca l’attività produttiva di molti altri comparti artigianali e industriali tradizionalmente caratteristici del nostro Paese. Appalti che hanno riguardato anche l’edilizia scolastica, 248 e 33,3% nel primo trimestre del 2023 e quella sanitaria, 125 gare e +145,1%, rispettivamente il 28,9% e il 14,6% del totale.

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