“La sicurezza alimentare è diventata una questione strategica globale, i consumatori possono fare affidamento sulla garanzia dei riferimenti, in quanto sui mercati arrivano prodotti sicuri e di qualità ottenuti seguendo e rispettando gli standard in termini di tutela del lavoro, dell’ambiente e del benessere degli animali”, ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in apertura dell’Assemblea Generale caratterizzata da una serie di incontri, confronti e approfondimenti sulla situazione dell’intero settore. Una due-giorni, promossa nella capitale, a cui hanno partecipato alcuni rappresentanti del Governo, delle istituzioni, delle imprese e dell’economia. In particolare i ministri dell’ Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin; dell’ Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida; delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini; del Turismo Daniela Santanchè; degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso hanno ribadito l’impegno a sostenere la produzione nazionale anche nelle sedi europee. Giansanti, fra l’altro, nei confronti dell’Unione ha rilevato alcune proposte e decisioni non proprio favorevoli all’attività italiana, come l’etichetta sugli alcolici e il regolamento sugli imballaggi. “Nel nostro Paese le criticità riguardano il reperimento della manodopera, le difficoltà nei rapporti con la grande distribuzione, il costo del lavoro superiore a quello dei principali concorrenti, la necessità di ristrutturazione dei crediti bancari e gli eccessivi limiti dell’uso dei fitosanitari di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico”. Sulle energie rinnovabili ha invitato “il Governo a esplorare la possibilità per estendere gli incentivi del bando per l”agrisolare’ anche a chi aveva partecipato al primo”. La categoria dei coltivatori e degli allevatori continuano ad essere condizionati anche dalla crisi dovuta soprattutto al conflitto russo-ucraino e Giansanti ha confermato la richiesta di “una moderna impresa agricola per lo sviluppo del Paese”. All’appuntamento di Palazzo della Cancelleria è intervenuto anche Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison impegnata nella ricerca scientifica e nello studio degli aspetti socioeconomici, culturali e civili che riguardano i sistemi produttivi locali. Per “l’Italia l’agricoltura è un punto di forza, in quanto è il primo settore dell’economia reale. L’agroalimentare è il più importante per numero di occupati, un milione e 380 mila nel 2022; valore della produzione, 201 miliardi di euro e quello aggiunto, 64 miliardi di euro. Il settore precede la metallurgia e i prodotti in metallo e le macchine e gli apparecchi meccanici. L’export ha ormai superato il limite dei 60 miliardi di euro e il trend sembra continuare anche nel 2023. L’Italia è al primo posto nell’Unione Europea per produzione di ortofrutta, vino e olio ed è al secondo posto al mondo, dopo l’Olanda, per i formaggi con 2 miliardi di dollari nel 2022. Il nostro Paese vanta la migliore quota di occupati, 839 mila”. I dati sono stati raccolti ed elaborati dalla Fondazione in collaborazione con la Confagricoltura. Dall’analisi emerge che in 42 casi l’Italia è fra i primi tre principali produttori dell’Unione Europea ed è al vertice in 18 coltivazioni. “Leader, ad esempio, per le albicocche, il bergamotto, i carciofi, le cime di rapa, i finocchi, l’indivia, i kiwi, le melanzane, le mele, i meloni, le nettarine, le nocciole, le pere, le pesche, i pomodori e l’uva. Primo paese produttore nell’Unione per grano duro e riso”. L’agricoltura del futuro sarà inevitabilmente condizionata dalle nuove tecnologie, sia per le coltivazioni che per la commercializzazione. Un sistema sempre più caratterizzato dalla cosiddetta ‘dieta mediterranea’, che raccoglie e unisce alimentazione, benessere sanitario e sostenibilità ambientale. In questo comparto il Made in Italy è sicuramente fra i protagonisti del mercato internazionale, in quanto è sufficiente approfondire sugli alimenti tipici imitati. Sulla decarbonizzazione, nel corso dell’Assemblea, è stato ribadito che oltre allo sviluppo delle rinnovabili, è possibile sfruttare la bioeconomia circolare e sostenibile e il ‘carbon farming’, per poter ‘catturare’ l’anidride carbonica all’interno dei suoli. L’Unione Europea ha posto l’obiettivo di assorbire 310 milioni di tonnellate di gas serra entro il 2030. I sostegni economici dovrebbero arrivare dalla PAC, la Politica Agricola Comune e da alcuni programmi europei come ‘Life’. La crescita della popolazione mondiale, la continua riduzione di aree disponibili a causa delle cementificazioni e al cambiamento climatico indirizzano l’agricoltura verso soluzioni innovative con produzioni più resistenti e anche che abbiano meno necessità idrica. A questo è associato un limitato uso di fitofarmaci e fertilizzanti per tutelare l’ambiente e la biodiversità cercando di aumentare la consapevolezza in merito allo sfruttamento delle risorse naturali, che, da tempo è accertato, non sono illimitate.
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