Il nettare nelle bottiglie

A VeronaFiere dal 2 al 5 aprile ‘Vinitaly’ con le migliori aziende del settore leader anche nelle esportazioni. Numerosi gli ospiti internazionali

 

Il settore vitivinicolo italiano vanta un fatturato di 31 miliardi e 300 milioni di euro, vede impegnate a vario ruolo e funzione 530 mila imprese, che occupano 870 mila addetti. Dal 2011 al 2022 l’export è aumentato del 79% portando il giro d’affari a 7 miliardi e 900 milioni di euro. Il vino è in cima nella bilancia commerciale nazionale, caratterizzata dalle cosiddette ‘4 A’, abbigliamento, alimentare, arredamento e automazione. In una decina di stagioni il settore è risalito dalla quarta posizione al vertice e nell’intera Unione Europea è un importante tassello economico e produttivo registrando una vendita del 76% del totale con privilegio verso i paesi del Nord America e dell’Asia.
I dati sono emersi da una ricerca curata dall’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini e da Prometeia e sono stati illustrati nel corso della presentazione ufficiale del 55° appuntamento con ‘Vinitaly’, in programma dal 2 al 5 aprile negli spazi di VeronaFiere. L’edizione 2023 prevede l’allargamento della superficie espositiva, diventata di oltre 100 mila metri/quadrati distribuiti in diciassette padiglioni, fra fissi e tensostrutturati e in un paio di saloni professionali in grado di ospitare più di 4 mila e 400 aziende, sia italiane che straniere, una trentina. Sessantotto i paesi selezionati e invitati nel capoluogo veneto in collaborazione con ICE, l’Agenzia per la promozione e l’internazionalizzazione all’estero delle imprese italiane.
Ad alzare il velo sulle novità e sugli importanti numeri dell’ intero movimento è stato il presidente di VeronaFiere Federico Bricolo, in compagnia dell’amministratore delegato Maurizio Danese, del vertice dell’ICE Agenzia Matteo Zoppas e dei rappresentanti dell’Unione Italiana Vini Carlo Flamini e di Prometeia Giuseppe Schirone. Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, oltre ad assicurare la partecipazione a Verona per sostenere la produzione del Made in Italy di alta qualità, ha annunciato delle novità assolute.
Intanto ha proposto la straordinaria esposizione di alcune opere provenienti da istituti museali, il coinvolgimento dei giovani studenti delle classi dell’Alberghiero, il confronto con le amministrazioni regionali, l’incontro con i rappresentanti degli altri paesi e la partecipazione di ministri ed esponenti dei dicasteri della Salute, dell’Istruzione e del Merito e della Cultura. “C’è la necessità che i prodotti del Made in Italy siano descritti per le caratteristiche e raccontati per la storia e le rispettive tipicità” elevando le differenze sia per l’assoluta e indiscutibile unicità che per l’impareggiabile tradizione collegata ai territori e a una affascinante narrazione.
La kermesse nella città veneta avrà altre due ampie aree riservate. La prima per ‘Enolitech’, con ‘Vinitaly Design’, per le novità del settore, del packaging e degli altri utili componenti, fra cui i tappi, il vetro riciclato, le etichette di carta e le gabbiette. Annunciati 120 rappresentanti del comparto. L’altra per ‘Sol&Agrifood’, la 27^ rassegna dell’agroalimentare di qualità con ‘B/Open’ e ‘Xcellent Beers’, riservata rispettivamente all’olio extravergine di oliva anche biologico e alla birra artigianale con oltre trecento espositori di tutte le regioni. In questa stagione a ‘Sol&Agrifood’ appare anche il sidro, che vanta una tradizione produttiva ben radicata nei territori. La manifestazione sarà anche l’occasione per premiare il miglior design fra vini, distillati, liquori, birre e oli extravergine di oliva con l”Etichetta d’Oro’ e ‘dell’Anno’.
Nel nostro Paese, ma sembra che la tendenza sia internazionale e comune a molte altre realtà, il consumo di vino sarebbe in fase discendente. I risultati dello studio avrebbero posto in rilievo la concorrenza di birra e aperitivi alcolici soprattutto fra i giovani. Il vino è apprezzato da una fascia matura della popolazione, con una generale inversione di tendenza e consumato per lo più saltuariamente. Sarebbero all’incirca 30 milioni i bevitori a maggioranza decisamente maschile, 59%.
A Verona è programmato il ritorno di Cina e Giappone, due fra i più importanti mercati del vino italiano, oltre, naturalmente, il Canada e gli Stati Uniti. Un migliaio i rappresentanti di quasi settanta paesi attesi, +43% rispetto al 2022.
Porte aperte a ‘Vinitaly’, il più importante salone internazionale dedicato al settore del vino e dei distillati, dalle 9 e 30 alle 18. Le rotte di destinazione del vino italiano, frutto di una ragguardevole varietà di vitigni e di diverse temperature climatiche, riguardano anche Hong Kong e Singapore, soprattutto l’Argentina e il Brasile per l’America del Sud, nove paesi africani e 26 europei.
Nell’edizione 2023 partecipa anche il Gambero Rosso, che oltre a sostenere internazionalmente le aziende italiane, è portavoce dell’alta qualità della produzione sulla nostra penisola. Il Gambero Rosso, fra l’altro, pubblica un’accurata ‘Guida dei Vini d’Italia’. Era il 1988 quando proprio a Verona ha presentato la prima stampa del volume diventato ormai un immancabile appuntamento annuale. in programma un tris di iniziative, fra degustazioni e approfondimenti, affiancate dalle rispettive pubblicazioni. Il 1°, il 2 e il 3 aprile con i ‘Vini d’Italia’ e lo stesso lunedì con ‘Oli d’Italia’.

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