L’altra economia

Il Congresso di Legacoop a Roma. Dopo una decina d’anni lascia la presidenza Mauro Lusetti. Eletto Simone Gamberini

 

Nel solco della condivisione delle scelte, della sintesi delle indicazioni, dell’unità fra le varie componenti e, forse, anche degli obiettivi riconoscendo, comunque, la personale visione e l’opportunità strategica. Dopo una decina d’anni il modenese di Sassuolo Mauro Lusetti ha lasciato la guida nazionale di Legacoop all’altro emiliano, ma di Bologna, Simone Gamberini. Non ancora cinquantenne Simone Gamberini è stato sindaco di Casalecchio di Reno dal 2004 al 2014, coordinatore provinciale dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e, fra l’altro, direttore generale di Coopfond. Il testimone è stato passato al termine del Congresso nazionale organizzato il 3 e il 4 marzo a Roma, negli ampi spazi dell’Auditorium-‘Parco della Musica’.
L’assise congressuale, aperta con i messaggi del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con gli interventi del ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con delega al Sud Raffaele Fitto e dell’assessore di Roma Capitale alle Politiche della Sicurezza, alle Pari Opportunità e alle Attività Produttive Monica Lucarelli e con le note dell’inno di Goffredo Mameli, ha testimoniato i tratti fondamentali del sistema cooperativistico indirizzato sulla mutualità, sul sostegno fra operatori anche di diversi settori professionali, sulla partecipazione e sull’accoglienza. Lusetti nella relazione di chiusura dell’esperienza alla guida di un grande movimento produttivo ed economico ha ricordato i periodi travagliati con le inchieste sulle false o improprie attività di alcune cooperative e la conseguente campagna per la legalità con la raccolta di oltre centomila firme di adesione; l’immediato intervento dopo il terremoto in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria con le prime abitazioni prefabbricate allestite proprio dalle imprese coop; la raccolta di denaro per gli sventurati dell’Italia centrale; il contrasto al lavoro ‘nero’ e l’impegno per il rispetto dei contratti. “Un lavoro più giusto nella retribuzione, equo, sociale e rispettoso dell’ambiente. Le cooperative dimostrano che esiste un altro modo di mercato e che la figura del cooperatore-capitalista non esiste”. Nel periodo della presidenza-Lusetti “nel nostro Paese si sono alternati sei governi e cinque maggioranze” con la partecipazione alle urne “per le elezioni scesa ai minimi storici, al contrario della sala dell’Auditorium gremita per il Congresso di Legacoop” e con “l’Alleanza delle Cooperative che è un valore da preservare”. Lusetti ha rilevato che mancano almeno undicimila lavoratori nei vari settori produttivi, che “le coop sono un pilastro dell’economia sociale con un ruolo importante avuto durante il lockdown causato dal Covid-19”.
Al 41° Congresso ha partecipato, fra gli altri, anche don Luigi Ciotti di Libera, che è impegnata a coltivare le terre sequestrate alla criminalità organizzata. “Droga, usura, smaltimento illegale dei rifiuti, agro ed ecomafie sono solo alcuni dei tasselli su cui poggia l’illegalità, che deve essere combattuta anche se adesso è ben nascosta fra gli ‘insospettabili’ per partecipare alle gare di appalto e alla rincorsa per ottenere soldi pubblici”.
Simone Gamberini nel suo primo intervento da presidente ha ribadito che “la sfida decisiva per la cooperativa riguarda la propria identità distintiva, la vocazione a tenere insieme interessi individuali a quelli collettivi delle comunità per rispondere alle necessità di uguaglianza e di tutela delle persone più deboli”. E, poi, è opportuno “promuovere un altro partenariato fra pubblico, privato e privato sociale. Una collaborazione solidale che non veda nella concorrenza l’unica soluzione nei rapporti fra pubblica amministrazione e imprese. Il valore importante dovrebbe essere la fiducia reciproca per la legalità, la correttezza e la trasparenza. Inoltre, dovrebbe essere delineata una coprogrammazione e una coprogettazione in modo da garantire servizi di qualità senza condizionare i diritti dei lavoratori”. Immancabile il richiamo ai compensi, che “devono essere dignitosi nel rispetto dei contratti sottoscritti con le organizzazioni sindacali”.
Delineato anche l’organigramma di vertice di Legacoop. Vicepresidenti saranno Attilio Dadda, che guida la Legacoop Lombardia ed Eleonora Vanni, coordinatrice della Legacoop Sociale. Il nuovo direttore sarà Gianluigi Granero e amministratore è stato confermato Franco Mognato.

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