I salotti televisivi di Costanzo

Aveva 84 anni il giornalista, autore, sceneggiatore e conduttore. Ha collaborato anche per il cinema, il teatro e la radio

 

È scomparso in una giornata di fine febbraio in una clinica romana Maurizio Costanzo. Aveva 84 anni. Infatti era nato nella capitale il 28 agosto del 1938 da genitori originari dell’abruzzese Ortona, provincia di Chieti. È stato un assoluto protagonista dell’evoluzione radiofonica e televisiva come autore, sceneggiatore e conduttore. Ideatore di personaggi e di trasmissioni Maurizio Costanzo ha anche collaborato con alcuni registi sia del piccolo che del grande schermo. La prima passione, però, è stata la scrittura sui giornali. Nel 1956, appena diciottenne, era già cronista del Paese Sera, poi collaborazione con il Corriere Mercantile di Genova e, negli anni, con molteplici quotidiani e periodici. Nel 1979 ha guidato un nuovo giornale, L’Occhio, che aveva un ‘taglio’ popolare e, comunque, diverso dalle tradizionali apparizioni sulla carta a quel tempo reperibile solo nelle edicole.
Ha praticamente inventato il salotto in televisione con gli appuntamenti diventati tradizionali come ‘Bontà loro’ e il ‘Maurizio Costanzo Show’ e, nel nostro Paese, la Situation Comedy con i 52 episodi dei personaggi ‘Orazio’ e, poi, ‘Ovidio’. Apparizioni anche nelle settimanali festività, un ‘contenitore’ nell’emittenza privata, ‘Buona Domenica’ con una sfilata di ospiti, presentatori e intrattenitori, in seguito diventati ‘familiari’ per gli spettatori televisivi.
Collaborazioni e amicizie in tv, nel cinema e in teatro. Un mix continuo e assoluto iniziato con la sollecitazione a Paolo Villaggio di portare come spettacolo cabarettistico la figura di Giandomenico Fracchia. Scritture per il palcoscenico con l’ironico Marcello Marchesi e per alcuni indimenticabili, fra cui Arnoldo Foà, Aldo e Carlo Giuffrè, Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, Francesco Mulè e Sandra Mondaini, Gino Bramieri e Ombretta Colli. Pièce, ma anche pellicole cinematografiche e intese artistiche con Pier Paolo Pasolini, Pupi Avati, Ettore Scola, Amedeo Nazzari e Luciano De Crescenzo. Nei vari talk show sono passati almeno 55 mila ospiti, molti dei quali diventati personaggi riconoscibili nei numerosi settori dello spettacolo, della cultura, dell’informazione e della comunicazione. Collaborazioni e amicizia, fra cui quelle particolari con Alberto Silvestri e Paolo Pietrangeli, che è stato anche regista del ‘Maurizio Costanzo Show’ promosso è registrato al Teatro ‘Parioli’ di Roma.
E proprio il ‘Parioli’ poteva essere il tragico e sanguinoso scenario dell’esplosione di una Fiat Uno imbottita di tritolo nella vicina via Ruggero Fauro. Il malfunzionamento del telecomando che ha ritardato l’esplosione e un muretto di una scuola ha evitato il peggio al passaggio della Mercedes noleggiata con a bordo Maurizio Costanzo e la Lancia Thema con all’interno la scorta rimasta ferita e choccata. La responsabilità, per gli investigatori, è stata attribuita alla criminalità organizzata siciliana per le ripetute trasmissioni antimafia allestite nelle serate televisive e per l’intesa trovata con Giovanni Falcone, il magistrato più volte invitato in quegli speciali.
Negli anni ha inciampato nell’inchiesta sulla Loggia di Licio Gelli, in quanto il suo nome figurava nell’elenco recuperato dalle forze dell’ordine nell’abitazione del Venerabile. In quel periodo, anni Ottanta, Costanzo ha lasciato la direzione delL’Occhio e le platee pubbliche per oltre dodici mesi. È riapparso in una emittente locale sarda, Videolina, per poi riconquistare spazi e pubblico sfruttando le personali risorse dell’inventiva e della capacità di generare novità. Nel 1986 è stato candidato con il Partito Radicale e direttore artistico di palcoscenici, fra cui del ‘Brancaccio’ di Roma, del ‘Ciak’ di Milano e della Fondazione Teatro di Latina e di rassegne come il Todi Arte Festival e il Festival Città Spettacolo di Benevento. È stato, fra i molteplici impegni, anche responsabile per la strategia di comunicazione della Roma, la squadra di calcio del cuore, tanto da essere uno dei promotori dell’uscita del quotidiano Il Romanista, il solo a interessarsi esclusivamente di una formazione di un’unica disciplina sportiva.
Matrimoni, tre figli oltre al quarto adottato con Maria De Filippi sposata con il rito civile in Campidoglio da Francesco Rutelli in fascia tricolore. Uno Saverio Costanzo è coinvolto nel settore cinematografico, in quanto regista. Ha pubblicato libri, fra cui quello del 2004, ‘Chi mi credo di essere’, scritto con Giancarlo Dotto; ricevuto riconoscimenti e una laurea honoris causa, nel 2009, in Giornalismo, Editoria e Multimedialità a Milano. È stato una vedette sia sui canali pubblici, Rai, che in quelli commerciali, soprattutto Mediaset.
Nel week-end la camera ardente è allestita in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca. Ingresso consigliato con la protezione della mascherina. La funzione religiosa per il saluto a Maurizio Costanzo è prevista per lunedì 27 febbraio nella cosiddetta ‘Chiesa degli Artisti’ (Basilica di Santa Maria in Montesanto) di piazza del Popolo, a Roma.

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