Produzione e Servizi

Assemblea deil’importante settore di LegaCoop a Roma con al centro soprattutto il nuovo Codice degli Appalti

 

La manovra economica, le risorse del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Codice degli Appalti, il costo dell’energia e i rincari delle materie prime sono stati gli protagonisti dell’Assemblea del settore Produzione e Servizi di LegaCoop. ‘Resistere alla tempesta. Radici e futuro della cooperazione di lavoro’ è stato lo slogan che ha accompagnato l’incontro promosso a Roma, a cui hanno partecipato, fra gli altri, Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibile; Ilaria Cavo, vicepresidente alla Camera della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo; Alessandro Genovesi, segreterio generale della FILLEA CGIL e, naturalmente, i vertici della LegaCoop Mauro Lusetti, per il nazionale e Gianmaria Balducci, per la particolare sezione.
La serie degli interventi è stata aperta dal direttore del settore Produzione e Servizi di LegaCoop Andrea Laguardia, il quale ha ricordato come “sia nel periodo di lockdown che nell’attuale, attraversato da una crisi socio-economica, l’unione e il sostegno sono stati e sono fondamentali, ma anche per quelle realtà produttive dove la parola ‘cooperativa’ non compare nel rispettivo Statuto. È una nuova forma di assistenza, un po’ mutualistica. È allarme fra gli operatori per i rincari delle bollette energetiche, del gas e delle materie prime e molti appalti rischiano di ‘saltare’, in quanto i ricavi non riescono a coprire le spese. Erano stati stipulati in passato, quando questa situazione era impensabile, quantomeno imprevedibile. Chiara l’intenzione di chiedere un adeguamento parallelo all’aggiornamento dei costi. In futuro si rischia che le gare vadano deserte, ignorate dai vari interessati per non operare in perdita con danni economici e occupazionali per la stessa cooperativa. Una solidarietà fiscale sarebbe opportuna soprattutto se la componente energia scaturisce dalle rinnovabili”.
Le due sezioni sono state operative separatamente per un lungo periodo, poi il percorso di integrazione dal novembre del 2016 concretizzato dopo quasi un paio d’anni. Il giro d’affari supera i 16 miliardi e 500 milioni di euro da parte dei quasi 2 mila e 400 associati, che sono in grado di occupare almeno 150 mila addetti. I settori interessati e coinvolti riguardano le costruzioni, i trasporti, la logistica, l’industria, le pulizie, i servizi integrati e dei beni culturali, l’ingegneria, la progettazione, l’ecologia, la vigilanza, la ristorazione con quasi il 30% del mercato, la consulenza, la gestione della struttura e l’ICT, l’Information and Communications Technology connette alla trasmissione, alla ricezione e all’elaborazione dei dati e delle informazioni. Dall’ottobre del 2020 il presidente è Gianmaria Balducci, impegnato nell’emiliana Imola.
Alessandro Genovesi ha proposto un automatismo annuale delle quote, “un po’ come avviene in Francia per gli appalti, anche quelli già assegnati, gestito da un soggetto terzo, indipendente, che nel nostro Paese potrebbe essere l’ISTAT, che raccoglie periodicamente ogni dato nazionale”. Gli appalti riguardano “per il 70% i servizi e il restante i cantieri”.
La riscrittura del Codice degli Appalti è conclusa. È stato approvato nelle ultime ore dal Consiglio dei Ministri. Nel primo periodo del prossimo anno dovrebbe essere completato l’iter del testo “adeguato e ammodernato”, ha rilevato a distanza il consigliere di Stato Claudio Contessa. Attesa, forse, “per un periodo transitorio”.
All’Assemblea della sezione Produzione e Servizi di LegaCoop era presente, fra gli altri, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha ricordato gli impegni del Campidoglio in un futuro più o meno ravvicinato sfruttando le risorse economiche in arrivo per o molteplici avvenimenti in calendario, a cominciare dal Giubileo del 2025. Gli interventi riguardano praticamente tutti i settori e le aree della città, comprese le periferie: dalla cultura ai trasporti con la cosiddetta ‘cura del ferro’, dal termovalorizzatore agli impianti per la raccolta e la lavorazione della raccolta differenziata e rendere finalmente autonoma la capitale sui rifiuti, dall’edilizia scolastica alle opere stradali fino ad un restyling complessivo de verde e delle strutture abitative.

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