Sarà la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ad ospitare dal 16 al 18 novembre ‘Ro.Me.-Museum Exhibition’, la Fiera internazionale sui musei, luoghi e destinazioni culturali. L’appuntamento, arrivato alla quinta edizione, avrà come filo conduttore il tema, ‘Hermitage Ecosystems’, come dire l”Ecosistema del Patrimonio’, in relazione ai cambiamenti generali di musei e riferimenti culturali, che le vicende collegate al Covid-19 ha solo contribuito a velocizzare. Il museo sembra avere anche la funzione di produttore e educatore culturale per una richiesta sempre più diversificata e ramificata con relazioni sociali e economiche. L’iniziativa è promossa e organizzata dalla Fiera di Roma e dall’associazione ISI.Urb. con il sostegno del Ministero della Cultura e di Roma Capitale e la collaborazione della Regione Lazio, della locale Camera di Commercio, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’Italian Trade Agency, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Saranno un centinaio le aziende attese alla Biblioteca, che raccoglie la produzione editoriale italiana, documenta la cultura straniera con particolare attenzione alla diffusione di quella nazionale all’estero. Attualmente gli ampi spazi di via Castro Pretorio accolgono uno straordinario patrimonio arricchito da 6 milioni di volumi, 84 mila manoscritti, quasi 2 mila incunaboli, 20 mila carte geografiche, oltre 10 mila e 760 stampati musicali, 10 mila fra stampe e disegni, al di là di quelli presenti nei libri e almeno 44 mila testate di periodici. Il programma è articolato in una serie di incontri e confronti, eventi speciali e workshop. Una quarantina gli approfondimenti organizzati con la partecipazione di oltre cento esperti del settore. Innumerevoli saranno gli incontri intorno alle aree espositive fra operatori sia italiani che stranieri pronti ad illustrare le tecnologie e le soluzioni più innovative, il merchandising museale proposto delle imprese maggiormente creative, gli allestimenti anche inediti e originali e i servizi destinati ai visitatori. Non mancheranno i buyers internazionali, almeno una trentina indicati in collaborazione con l’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in arrivo dai musei di Albania, Brasile, Francia, Giordania, Gran Bretagna, Romania, Spagna e Tunisia. La manifestazione sarà aperta dal convegno organizzato in collaborazione con la Direzione Generale dei Musei del Ministero della Cultura su ‘Musei domani. Strategie digitali, accessibilità ed efficienza energetica nei musei e luoghi della cultura MiC nel contesto del PNRR’. Nell’occasione saranno presentati i progetti della Direzione Regionale della Basilicata e di quelle della Lombardia, del Molise e del Veneto. La prima annualità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il PNRR, costituisce uno degli argomenti principali, in quanto offre occasioni per progetti e iniziative di recupero, valorizzazione e utilizzo del patrimonio monumentale di Roma e del Lazio, ‘Caput Mundi’, coordinato dal Campidoglio. A questo proposito l’assessore comunale alla Cultura Miguel Gotor ha rivelato “interventi migliorativi nelle quaranta biblioteche cittadine, la creazione di altre decine” e, fra l’altro, “investimenti per i Fori con la relativa pedonalizzazione”. Ad illustrare l’appuntamento alla Biblioteca Nazionale Centrale, oltre a Gotor, hanno pensato, fra gli altri, il vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori e l’amministratore unico della Fiera di Roma Fabio Casoli. Assente giustificato nella suggestiva sala ‘Pietro da Cortona’ del Campidoglio il presidente della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti, che in un messaggio ha sottolineato come “Roma ha le possibilità per essere una delle capitali della cultura. Una città dove sono concentrate tante eccellenze produttive specializzate nella gestione dei servizi, nelle tecnologie digitali e audiovisive, nello sviluppo di nuovi materiali e nel restauro, che sono settori fondamentali per accrescere l’accessibilità al patrimonio culturale e storico archeologico”. Dopotutto Roma è un grande museo a cielo aperto. “I Musei Capitolini nel 1734, quand’era Papa Clemente XII, sono stati i primi disponibili all’ingresso e alla visione per tutti gli interessati” all’arte.
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