Per la prima volta sarà il nostro Paese ad ospitare il Forum Mondiale dell’Enoturismo. Ad Alba, in particolare dal 19 al 21 settembre, provincia di Cuneo, ben nota per i tartufi e caratterizzata dai territori inseriti nella prestigiosa lista del Patrimonio riconosciuto e protetto dall’UNESCO. Le Langhe, il Monferrato, Roero. Il Forum è promosso e organizzato dall’UNWTO, l’United Nations World Tourism Organization, in collaborazione con il Ministero del Turismo, l’ENIT e la Regione Piemonte. L’importante appuntamento, arrivato alla sesta versione, avrà un aspetto di riflessione e confronto sull’attualità e soprattutto sui futuri progetti per sospingere l’intero settore, dalle innegabili potenzialità, al miglior sviluppo possibile contando, almeno in Italia, su alcune e ineguagliabili unicità produttive e abbinamenti con le caratteristiche zone e testimonianze storico-architettoniche. Questo Forum Mondiale è in calendario proprio dopo il periodo delle restrizioni decise per cercare di limitare l’estensione dei contagi da Covid-19, che hanno causato un crollo dei fatturati delle aziende del settore. Esperti, osservatori, docenti e gli stessi gestori delle varie attività di accoglienza e ristorazione confronteranno le ipotesi e le proposte per risollevare l’intero comparto, che ‘vale’ annualmente 2 miliardi e 500 milioni di euro. Quasi 14 milioni gli appassionati di enoturismo, in Italia uno su quattro. Il nostro Paese, fra l’altro, è leader in Europa per prodotti certificati, ben 844, 526 vinicoli. Per gli operatori del settore l’enoturismo condiziona il 27% del fatturato, che nel 2021 è stato complessivamente di un miliardo e 200 milioni di euro. Almeno 25 mila le cantine aperte al pubblico, la stragrande maggioranza in tutte le stagioni dell’anno. L’enoturista mediamente spende 85 euro per una giornata e quasi quasi il doppio con il pernottamento e i relativi servizi offerti nell’accoglienza. Il comparto occupa stagionalmente oltre 20 mila persone, ma offre opportunità di lavoro a un milione e 300 mila interessati nelle molteplici specializzazioni, a sentire la Coldiretti. Il vino, inoltre, è il prodotto italiano più esportato. Il programma del Forum è stato illustrato nella capitale, in una sala della Stampa Estera, dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia, dal direttore in Europa dell’UNWTO Alessandra Priante, dall’amministratore delegato dell’ENIT Roberta Garibaldi e dall’assessore della Regione Piemonte Vittoria Poggio. Intervento tecnologico a distanza da parte del segretario generale dell’UNWTO Zurab Pololikashvili. Negli anni l’interesse dei viaggiatori coinvolti è diventato più ampio e coinvolge non solo le strutture dell’azienda vitivinicola e la rispettiva cantina, ma anche i panorami ambientali e naturalistici, storici e architettonici delle località prescelte della nostra penisola. L’Italia vanta un patrimonio enologico straordinario per tipo di produzione, identità, culture e paesaggi. Vini di qualità e varietà da apprezzare e valorizzare che aprono scenari nuovi e competitivi con le produzioni degli altri paesi. Le visite, anche in antiche e tipiche dimore e in strutture moderne e innovative, possono allargare orizzonti e interessi di carattere economico, commerciale, sociale e culturale sia per le comunità locali che per le aziende operative sui rispettivi territori. Gli operatori mostrano preoccupazione per gli aumenti dei costi per l’energia e per le materie prime. Un contenitore di vetro, rispetto al 2021, è rincarato del 30%, i tappi di sughero del 20% e di altri materiali di oltre il 40%. Non solo: i rincari per le etichette e dei cartoni da imballaggio oscillano fra il 35% e il 45%. E il costo dei trasporti su gomma, visti i listini dei carburanti, è cresciuto del 25%. Peggio, molto peggio, per i container e i noli marittimi. La lievitazione degli esborsi vanno dal 400% al 1.000%.
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