Innovazione energetica

Illustrati i risultati dei progetti dei tre enti di ricerca italiani finanziati dal 2019 al 2021 dalla CSEA in attesa del prossimo Piano Triennale

 

Approfondimento nella capitale sulle iniziative proposte e sostenute nell’ambito del Piano Triennale 2019-2021, il primo dopo il varo della riforma della ‘Ricerca di Sistema’ collegato al provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico del 16 aprile del 2018. Ad analizzare le richieste sono stati gli operatori della sezione ‘Ricerca di Sistema’ della CSEA, la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali, in contatto con le strutture coinvolte, in particolare con il CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche; l’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e l’RSE, Ricerca Sistema Energetico. La ‘Ricerca di Sistema’ e l’attività di studio e di sviluppo finalizzata all’innovazione tecnica e tecnologica di interesse generale per il settore elettrico che ha come obiettivo la riduzione dei costi dell’energia per gli utenti finali migliorando l’affidabilità in relazione all’ambiente e alla salute consentendo l’utilizzo razionale delle risorse in modo da assicurare al Paese le condizioni per uno sviluppo sostenibile.
All’appuntamento romano, ‘Diffusione dei risultati e prospettive della ricerca del sistema elettrico’, hanno partecipato i rappresentanti della CSEA, del CNR, dell’ENEA e della RSE, oltre a quelli dell’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. La serie degli interventi, coordinati dal giornalista Antonio Cianciullo, sono stati inaugurati dal presidente della CSEA, Giandomenico Manzo. E, poi, spazio ai vertici di ARERA, Stefano Besseghini; del CNR, Maria Chiara Carrozza; di ENEA, Gilberto Dialuce e di RSE, Maurizio Delfanti. Un po’ tutti hanno ribadito come la collaborazione fra i vari enti di ricerca sia un aspetto positivo per ottenere i sostegni e i risultati da parte dei ricercatori.
Sedici le proposte presentate, che dopo un’attenta analisi sono state ridotte a undici da finanziare. Hanno riguardato soprattutto il fotovoltaico ad alta efficienza e i ‘Sistemi di accumulo’, compresi elettrochimico e power to gas. All’attenzione della ricerca anche i materiali per usi energetici e le rinnovabili collegate all’eolico. Assolutamente innovative e, fra l’altro, la ricerca sull’energia elettrica prodotta dal mare e lo sviluppo sull’utilizzo dell’idrogeno. I due/terzi delle risorse previste nei bandi sono stati impiegati dai tre enti di ricerca nazionali. Emilio Fortunato Campana del CNR, Giorgio Graditi dell’ENEA e Claudio Cherbaucich della RSE, hanno illustrato i progetti che nell’ultimo triennio hanno avuto il via-libera da parte della Cassa.
Il decreto ministeriale di metà aprile del 2018 ha introdotto la cosiddetta ‘Riforma della disciplina della Ricerca di Sistema elettrico’, che ha confermato le modalità di finanziamento previste fin dal 2000 mantenendo la distinzione fra attività di tipo fondamentale e a totale beneficio degli utenti e quelle di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale e a favore anche degli operanti nel settore dell’energia elettrica nazionale e internazionale. Sono stati introdotti, poi, i Piani Triennali di Realizzazione al posto di quelli Annuali, con i quali gli affidatari definiscono i progetti, gli obiettivi e le risorse necessarie per le attività di ricerca e di sviluppo.
Nel corso della giornata è stata allestita una sala con i ‘poster’ dei progetti definiti dagli enti per un migliore e innovativo efficientamento energetico nel nostro Paese, di assoluta ed estrema attualità e necessità soprattutto in questo periodo. Intanto sono praticamente pronte le prossime ‘offerte’ per il triennio 2022-2024.

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