Docufilm sulla Francigena

Il filmato presentato all’ENIT. Ricostruisce il lungo cammino da Canterbury a Santa Maria di Leuca passando per Roma

Era la metà di giugno del 2021 quando dalla Gran Bretagna, in particolare da Canterbury, partiva la ‘staffetta’ della Via Francigena, che dopo almeno quattro mesi ha visto la conclusione provvisoria a Roma, generalmente considerata la capitale universale della cristianità e quella completa nella pugliese Santa Maria di Leuca. A distanza di un anno, metà giugno 2022 e dopo aver calpestato quasi 3.200 chilometri in 127 giorni è stato realizzato e presentato un docufilm, ‘Road ti Rome’, a testimonianza dell’avvenimento. All’iniziativa, promossa dall’Associazione Europea delle Vie Francigene guidata da Marco Tedeschi, hanno alternativamente partecipato oltre 3.500 camminatori con una consistente rappresentanza di giovani e giovanissimi soprattutto quando il corteo ha superato il confine entrando in Italia. E, comunque, sono aumentati rispetto alla precedente esperienza consumata nel 2019. +3% degli under 17, il 13% era compreso fra i 18 e i 24 anni, mentre il gruppo più numeroso, 21%, era composto da chi ha festeggiato i 45 compleanni e non ha superato i 54 tagli di torta.
Quattro le nazioni coinvolte, Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia con protagonisti paesi, borghi e piccole realtà dalle bellezze naturalistiche, storiche, architettoniche per lo più esterne ai percorsi proposti dai tour operator. Lungo gli sterrati della Francigena gli appassionati hanno incontrato aree rivitalizzate, ma soprattutto da riqualificare dove sono celate testimonianze dell’antica arte, in abbazie, chiese, conventi, palazzi, castelli, piazze e sulle pietre utilizzate per la costruzione delle mura a difesa dei cittadini e del territorio. In quasi tutte le aree è possibile riscoprire l’enogastronomia tipica e di qualità.
E questo è strettamente collegato ad un nuovo modello di turismo, lento e curioso nella ricerca di altro, al di là degli ‘affollati’ circuiti tradizionali. Il nostro Paese è stracolmo di soluzioni alternative, per questo tipo di richiesta. Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, presente nella sala romana dell’ENIT, l’Agenzia nazionale delegata a questo importante settore, alla visione del docufilm, ha mostrato interesse per l’originale opportunità. E sulla sollecitazione di Myra Stals, che ha effettuato un vero e proprio reportage quotidiano sulla camminata fra l’isola di Sua Maestà e la Puglia italiana, il Ministro ha assicurato interventi nei centri dai confini geografici limitati e dalle contenute possibilità. “Migliorare l’accoglienza, anche notturna, la ristorazione e i servizi sulla Francigena, fra cui con le colonnine per la ricarica delle batterie per le bici a pedalata assistita, potrebbe favorire l’intera economia e il commercio e creare opportunità occupazionali rinverdendo zone semidepresse o, addirittura, abbandonate”.
Il presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, Mauro Tedeschi, ha ricordato “la generosità e il sostegno trovato lungo il percorso, da valorizzare essendo un patrimonio assoluto da salvaguardare. Nel 2021 l’Associazione, che aderisce alla candidatura all’UNESCO della Francigena a Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ha celebrato i vent’anni di attività. Nel 2024, alla vigilia dell’Anno Santo, la Francigena festeggia il trentennio”.
La ‘staffetta’ è stata immortalata da migliaia di foto, da video, segnalazioni on-line, articoli in triplice lingua, francese, inglese e italiano e da una pubblicazione monotematica, completamente dedicata alla camminata. “Due/terzi del chilometraggio è stato percorso sulla nostra penisola dove paesaggi e rilievi storici, artistici e l’enogastronomia sono unici al mondo”, ha sottolineato Maria Elena Rossi di ENIT. Ribadita “l’importanza delle strutture e delle infrastrutture da realizzare e offrire ai camminatori”. Alla giornata hanno preso parte anche l’amministratrice delegata dell’Agenzia nazionale del turismo Roberta Garibaldi e lo scrittore Sergio Valzania.

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