Tradizione capitale

‘Roma in Food’. Da maggio alcune tipicità enogastronomiche potranno essere acquistate on-line e ricevute a domicilio

 

Import-export. Gli obiettivi degli operatori della ristorazione, dell’ospitalità, della produzione e della commercializzazione dell’enogastronomia collegata al territorio romano sono stati svelati e ribaditi dopo il lungo periodo delle restrizioni decise per cercare di evitare l’allargamento del numero dei contagi da Covid-19. I settori coinvolti confluiscono in quello generale del turismo, che pone Roma e, forse, i dintorni, come calamita per i viaggiatori di ogni angolo del mondo attratti dalle ineguagliabili e non riproponibili bellezze storico-architettoniche. Il ritorno della folla di curiosi pronti a scoprire le ‘cartoline’ e i ‘misteri’ della Città Eterna sono la molla necessaria per la risalita economico-commerciale di ogni comparto relazionabile proprio al turismo.
‘Importazione’ del personale viaggiante verso la capitale e percorso possibilmente opposto per le tipiche produzioni enogastronomiche del territorio e anche delle vicine zone. Roma, fra l’altro, per estensione agricola è il più grande comune d’Europa. La ‘campagna romana’ non è soltanto uno slogan per accompagnare le molteplici confezioni in commercio, ma anche una realtà da sostenere, valorizzare e sfruttare anche oltre i confini regionali e nazionali.
A questo proposito la Camera di Commercio della capitale attraverso AgroCamera e la CNA, la Confederazione Nazionale degli Artigiani e della piccola e media impresa, hanno promosso una originale iniziativa, ‘Roma in Food’, che consentirà alle aziende di mostrare dettagliatamente nella vetrina on-line i rispettivi prodotti tradizionali e di qualità. Dal prossimo 2 maggio, comunque, sia sulla nostra penisola che in quasi tutti i paesi europei, potranno essere consultati, scelti e ordinati e ricevere nella propria abitazione le prelibatezze, i ‘gioielli’ tipici attraverso SpedireRoma. L’assoluta novità, almeno per l’area romana, è stata illustrata nel rinnovato spazio WeGil di largo Ascianghi alla presenza del vertice della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti, di AgroCamera David Granieri e del segretario della CNA romana Stefano Di Niola. “L’enogastronomia è una risorsa per le imprese, ma è anche un aspetto fondamentale per la socialità e la convivialità familiare e più in generale”. Nel corso della forzata clausura “sono state attivate una ventina di nuove esperienze di vendita di prodotti e conseguente consegna a domicilio.
Almeno trecento, finora, le etichette disponili alla consultazione on-line, “ma ben presto potrebbero arrivare a un migliaio vista la potenzialità della proposta”, ha rivelato Carlo Hausmann, direttore generale di AgroCamera. “Ogni zona del pianeta chiede e ricerca prodotti italiani” per la varietà e la composizione delle preparazioni perfettamente conciliabili con la sana dieta mediterranea. Nel nostro Paese, ad esempio, possono essere offerti oltre duecento tipi di pasta da arricchire con quasi ottocento condimenti. E questa possibilità nessuno al mondo è in grado di avvicinare, neanche lontanamente.
Ampliare il mercato alimentare attraverso la collaborazione di tutte le componenti del settore: dai coltivatori agli allevatori, dai trasformatori ai venditori fino agli specialisti e ai professionisti della cucina. Lo chef laziale Fabio Campoli ha prontamente aderito all’iniziativa ed è disponibile a indicare i passaggi necessari per applicare le molteplici procedure fra le mura domestiche, menù casalinghi preparati con gli alimenti trovati dai consumatori sul marketplace di ‘Roma in Food’. Nel catalogo oltre alle proposte enogastronomiche di aziende del territorio romano sono state inserite anche alcune dell’hinterland e, prossimamente, non è esclusa una invasione di tipicità delle altre zone della regione.
Un’altra idea per favorire l’acquisizione da parte dei turisti, soprattutto stranieri, una volta ritornati al rispettivo domicilio, riguarda un gadget alimentare che potrebbe essere consegnato dalle strutture ricettive della capitale. Un modo per poter ulteriormente apprezzare, oltre che nei ristoranti, nelle trattorie e nelle osterie, le produzioni tradizionali romane. “Evitare l’offerta da parte della ristorazione di porzioni precotte, in particolare nei locali del centro storico e l’utilizzo dei cosiddetti ‘buttadentro’, sarebbe un altro miglioramento per l’immagine della città”, hanno ricordato gli intervenuti alla presentazione di ‘Roma in Food’. Ogni pietanza e il relativo abbinamento sul piatto o nel calice ha una storia, che dovrebbe essere ricordata e raccontata. Sul mercato della ‘rete’ compariranno anche prodotti della cosiddetta ‘nicchia’, particolari e altamente tipici, ma disponibili in limitate quantità e, quindi, ancor più da ricercare ed apprezzare.

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