“La più amata dagli italiani” recitava lo slogan di una passata sollecitazione per osservare la composizione domestica, in particolare di una cucina dell’azienda marchigiana della provincia di Pesaro, Scavolini. Quel tormentone, però, era adattabile sia all’arredamento che, soprattutto, alla testimonial, la quale invitava gli eventuali interessati alla mobilìa. L’inconfondibile voce e la riconoscibile immagine era di Raffaella Carrà, la cui scomparsa all’età di 78 anni ha colpito e commosso non solo i protagonisti delle varie forme di spettacolo. Le testimonianze sono state espresse da ogni angolo professionale e del pianeta. Un assoluto riconoscimento per la pluriennale attività e per la capacità mostrata. Raffaella Maria Roberta Pelloni, iscritta all’anagrafe di Bologna dal 18 giugno del 1943, era stata estremamente riservata sui disagi sanitari, che, poi, sembrano essere risultati fatali. Attrice, ballerina, cantante, conduttrice e intrattenitrice radiofonica e televisiva, con la capacità di espressione e interpretazione multilingue. Un’attività caratterizzata dalla pacatezza e dall’alta e brillante professionalità con assenza di pettegolezzi e oscurità, che, attraverso il video televisivo, lo schermo cinematografico e il palcoscenico ha coinvolto i rispettivi spettatori. Il pubblico ha avuto sempre rispetto e considerazione per una particolare showgirl, che è stata premiata dal riconoscimento e dal ripetuto gradimento. Una educata e cortese inquilina delle rispettive abitazioni. Una cinquantina gli album commercializzati dal 1969 e 2021 fra registrazioni in studio, live e raccolte. Oltre 60 milioni quelli venduti in tutto il mondo. Ha iniziato giovanissima con la frequentazione all’Accademia Nazionale di Danza e in un film, ‘Tormento del passato’, di Mario Bonnard. Anno1952. Nel 1960 il diploma al Centro Sperimentale, poi altre partecipazioni in alcune pellicole e apparizioni in teatro. Nel 1962 ha affiancato nel programma di Lelio Luttazzi ‘Il paroliere questo sconosciuto’. È stato il regista Dante Guardamagna a ‘battezzare’ artisticamente la nascente protagonista con Raffaella Carrà in onore alla pittura, di cui era appassionato: Raffaello Sanzio e Carlo Carrà. Spettacolo televisivo negli anni Settanta con ‘Io, Agata e tu’ in compagnia di Nino Taranto e Nino Ferrer. E, poi, ‘Canzonissima’, ‘Milleluci’, ‘Fantastico’ e il Festival di Sanremo. È stata all’avanguardia sdoganando la visione televisiva dell’ombelico femminile. In un varietà. Polemiche e tensioni per l’allora azzardato ballo del ‘Tuca Tuca’ con Enzo Paolo Turchi, poi replicato con l’indimenticato Alberto Sordi. Duetti simpatici con Topo Gigio e dopo con altri cantanti. Numerosi i successi diventati assoluti ritmi popolari e proposti anche in versione export per altri paesi, da ‘Ma che musica maestro!’ a ‘Chissà se va’, da ‘Maga maghella’ a ‘Felicità tà tà’, da ‘Rumore’ a ‘Forte forte forte’, da ‘A far l’amore comincia tu’ a ‘Fiesta’ fino a ‘Ma che sera’. Show promossi in Spagna, sui palcoscenici del Sud America, della Russia e del Messico. Ha collezionato una serie di riconoscimenti e onorificenze, fra cui il ‘Telegatto’ e per alcune trasmissioni televisive come ‘Pronto Raffaella?’ e ‘Carramba che sorpresa’. Non sono mancati gli incontri con le star internazionali dello spettacolo, fra cui Madonna, Birtney Spears, Robbie Williams, Joe Cocker, Steve Wonder, Ginger Rogers e Sammy Davis junior e della politica, su tutti Henry Kissinger. Indimenticabile la gag, oltre che con Alberto Sordi, anche con il Premio Oscar Roberto Benigni. Un po’tutti hanno commentato che la scomparsa di Raffaella Carrà porta via una larga parte di quella televisione ‘familiare’, patinata e senza volgarità. La camera ardente per il saluto anche dei cittadini sarà allestita in Campidoglio. Venerdì 9 luglio è prevista la funzione funebre nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli.
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