Le storie. I racconti. Le tradizioni e le produzioni artigianali ed enogastronomiche dei borghi e dei piccoli centri, in particolare del Lazio. La parata è stata promossa e organizzata a Villa Borghese, nella spaziosa e alberata via delle Magnolie. La terza edizione della Festa dei Piccoli Comuni ha visto protagoniste una sessantina di quelle realtà locali caratterizzate da un’aggregazione abitativa non superiore alle cinquemila unità. Cristiana Avenali, responsabile per la Regione Lazio nel sostenere e valorizzare le località di estensioni contenute e dal numero limitato di stabili frequentazioni, ha ricordato l’impegno dell’amministrazione pubblica rappresentata “anche con il varo di alcuni bandi e specifiche e particolari iniziative per una ‘Piccola Grande Italia’”. Un Paese da sviluppare continuamente e costantemente in modo da conservare lo straordinario patrimonio racchiuso nelle caratteristiche aree e tramandato generazione-dopo-generazione con il massimo possibile della ricosciuta fedeltà. È premiata la “straordinaria bellezza” sia dei molteplici aspetti dei luoghi che dell’espositiva partecipazione dei comuni, in particolare nel corso di questa “drammatica e delicata emergenza sanitaria”, ha sottolineato il presidente regionale di Legambiente Roberto Scacchi. “I piccoli paesi hanno risposto in maniera favolosa, assumendo un ruolo di primissimo piano con la vivibilità” e le bontà, riferimento di secoli di creazioni, realizzazioni e ricostruzioni. Nell’appuntamento romano ogni località ha mostrato l’artigianato, le specialità enogastronomiche e ravvivato le tradizioni ai curiosi e appassionati visitatori. Gli stand, nelle altre edizioni posti nella centralissima e archeologica via dei Fori Imperiali, hanno offerto le testimonianze dei rispettivi territori. Il programma domenicale prevedeva le esibizioni musicali della Banda ‘Concezio Colandrea’ di Borbona e di quella di Sant’Angelo in Romano e degli Organettisti della Città di Rocca Sinibalda; le rappresentazioni storiche e in costume del comune di Castel Sant’Elia e della Pro Loco Sipicciano di Graffignano; le sfilate di abiti realizzati con materiali riciclati raccolti nell’area di Frasso Sabino e il Ballo della Pupazza allestito dai residenti di Roviano, il tradizionale spettacolo del grande fantoccio di cartapesta indossato dai danzatori e dagli accompagnatori di note e ritmi popolari. E, poi, distribuzione di materiali informativi, oggetti, gadget, mappe e calendari aggiornati dall’emergenza causata dal Coronavirus. Apprezzati i profumi e degustati i sapori, un vero e proprio campionario unico e inimitabile di alimenti più o meno preparati, di vini, olive liquorosi distillati. Alcuni angoli sono stati riservati a incontri e seminari, ai racconti e ai laboratori, fra cui quello di erboristeria e delle essenze proposto dagli operatori di Vallinfreda. Immancabili le indicazioni sui percorsi dei sentieri naturalistici, ciclopedonali, storico-architettonici, della Via Francigena, dei Cammini di San Benedetto e di San Francesco, utili per il trekking e per visitare i parchi, le aree verdi e le bellezze archeologiche, fra cui castelli, altari, chiese, cappelle e opere d’arte. La rassegna, caratterizzata dallo slogan ‘Ripartire sicuri’, è stata anche l’occasione per sensibilizzare i consumatori sull’utilizzo di bicchieri, piatti e altri accessori domestici realizzati con materiali riciclati. Un vantaggio per ampliare la quantità di raccolta differenziata e completare il ciclo della cosiddetta economia circolare.
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