Indimenticabili le immagini dello scorso 10 aprile, della Via Crucis impoverita di partecipanti, guidata da Papa Francesco, che, oltre a far il giro del pianeta, resteranno indissolubilmente nella storia dell’umanità. E le porte delle abbazie, delle basiliche, delle cattedrali, delle chiese e delle parrocchie, ancor prima della Pasqua, sono state chiuse in seguito alla decisione delle autorità governative per gestire nel migliore dei modi l’eventuale contaminazione ed estensione della temibile infezione da Covid-19. Fedeli esclusi, quindi, dalle celebrazioni religiose per il rischio di contagi. Per superare la situazione, dopo l’allentamento delle misure restrittive per comportamenti e frequentazioni sociali, a Palazzo Chigi i rappresentanti del Governo e della CEI, la Confederazione Episcopale Italiana, hanno sottoscritto un accordo per definire l’accesso ai luoghi di culto dal prossimo 18 maggio. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte; quello della CEI, il cardinale Gualtiero Bassetti e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, hanno delineato “le misure da ottemperare con cura per l’ingresso nei luoghi di culto”, per gli spostamenti “e gli oggetti in occasione delle celebrazioni liturgiche e dei sacramenti”. Inoltre sono state varate le disposizioni per la comunicazione da predisporre a favore dei fedeli e ricordati alcuni suggerimenti generali. “Le misure di sicurezza previste” nell’intesa “esprimono i contenuti e le modalità maggiormente idonee per assicurare che la ripresa delle funzioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura” possibile. Attiva e operativa la collaborazione fra Governo, CEI e Comitato Tecnico-Scientifico. “L”impegno della Chiesa ha decisamente contribuito al superamento” dell’impasse. L’obiettivo del Governo italiano dovrebbe riguardare anche le altre confessioni religiose. Le condizioni per limitare i rischi di contagio prevedono l’accesso contingentato, coordinato da volontari, indossando la mascherina; il controllo della temperatura corporea con il divieto alla partecipazione per chi supera i 37,5 gradi; il distanziamento fissato dall’attuale normativa fra le persone; le offerte raccolte in appositi cestini collocati in alcune aree delle chiese; posti riservati ai disabili; guanti e coperture di naso e bocca dei sacerdoti e, comunque, mani degli officianti igienizzate per gli importanti momenti della comunione. Ancora sospesi, però, gli scambi fra i fedeli “in segno di pace”, fratellanza e solidarietà. E, comunque, saranno i rispettivi parroci a gestire orari, frequenze e disposizioni delle varie sale di culto rispettando le attuali e future normative.
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