È ampia la circonferenza del bersaglio puntualmente colpito dalle vicende che hanno coinvolto il nostro Paese. Un riferimento produttivo particolarmente presente nell’economia e nell’occupazione italiana, una delle ‘voci’ più importanti e rilevanti, compresa fra il 10 e il 15 per cento del Prodotto Interno Lordo, un po’ come il Made in Italy dell’agroalimentare. L’intero settore del turismo è piegato dalla situazione legata e collegata al Coronavirus, che ha praticamente azzerato il movimento in entrata e in uscita. Gli ultimi responsi sembrano provenire da una penisola teatro di un conflitto. Un Paese da evitare. E i cittadini da non accogliere in sempre più aree del pianeta. Un’evidente zavorra per ogni singola sezione del comparto, che ha trovato l’interessata compattezza e collaborazione. A Roma le associazioni di categoria delle varie attività hanno illustrato l’attuale situazione, che è in continua evoluzione e rese note le proposte presentate nei vari palazzi istituzionali, del Governo e delle amministrazioni locali. “Il rispetto per la salute è condizione primaria”, hanno sottolineato i rappresentanti di Assoviaggi, della Fiavet del Lazio, delle Guide Turistiche e dell’Assohotel. Il crollo è più che evidente, in quanto è stato azzerato il turismo scolastico e congressuale, rispettivamente per la chiusura degli istituti e per l’annullamento e l’allontanamento nel tempo dei vari meeting. “Le disdette delle prenotazioni per febbraio, marzo e anche aprile ormai sfiorano il 90%”, hanno ribadito Grazia Renzi di Assoviaggi ed Ernesto Mazzi della Fiavet. L’emergenza non sembra avere un orizzonte ben preciso e questo causa grandi difficoltà per tutti i comparti. Francesco Gatti di Assohotel ha ricordato le spese inevitabili delle strutture ricettive, comprese quelle per i dipendenti. Il tracollo è verticale. Le compagnie aeree hanno cancellato quasi il 70% dei voli negli scali del nord Italia. All’intercontinentale ‘Leonardo da Vinci’ di Fiumicino il calo, almeno finora, ha toccato il 25%. L’ultima media nazionale registrata è del 45,5%, ma il dato rischia una futura impennata con le compagnie aeree pronte ad evitare le piste italiane. Compagnie chiamate, comunque, ad un eventuale rimborso dei ticket già pagati, in particolare di quelli del turismo scolastico. A gennaio la flessione del trasporto aereo era sul 2%, lievitato il mese successivo al 35% con una inevitabile tendenza alla continua salita. Una desolazione che potrebbe colpire ben presto anche l’occupazione. Le associazioni delle rispettive categorie hanno chiesto al Governo un sostegno per i dipendenti, fra le varie opportunità e sistemi di cassa integrazione e, attraverso l’ABI, un’agevolazione per il credito e un congelamento prolungato del pagamento di mutui e leasing. Alle amministrazioni locali lo stop del versamento delle molteplici imposte e, per almeno tre mesi, della cosiddetta ‘tassa di soggiorno’ da parte delle strutture ricettive. Francesca Duimich, in rappresentanza delle Guide Turistiche, ha chiesto la sospensione del Piano varato dal Comune di Roma per i pullman. Il turismo nel Lazio vale l’11,5% del PIL. La Ringrazio il 21 febbraio, “prima dell’irreparabile”, ha aperto un “tavolo di crisi”, a cui hanno partecipato alcuni assessori interessati e competenti e i rappresentanti delle associazioni produttive. Dal Campidoglio, almeno finora, nessun segnale. “I tempi della politica e della burocrazia non sono quelli delle imprese, ma nelle emergenze sono necessari interventi immediati e il settore non è più in grado di sopportare questa situazione. Inevitabili i provvedimenti per salvaguardare tutti i comparti”, ha sottolineato Cinzia Renzi. Un’altra richiesta riguarda la riproposizione di un Ministero riservato esclusivamente al turismo. “Ad oggi, in questa situazione, sono coinvolti i dicasteri di via del Collegio Romano abbinato ai Beni e alle Attività Culturali; dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; delle Infrastrutture e dei Trasporti; dello Sviluppo Economico e anche quelli della Salute e degli Esteri”. Interessi e competenze diluite e spalmate in più palazzi, che “causano inevitabilmente disagi”. La risalita, dopo questo tsunami economico-occupazionale, potrebbe essere segnalata nel secondo semestre dell’anno. “Ad essere ottimisti”. Proposta anche una detrazione fiscale, come per le spese sanitarie, applicabile a chi acquista ‘pacchetti’ nelle agenzie di viaggi. Il terremoto riguarda l’intera filiera, dai trasporti agli hotel, dai ristoranti alle guide e agli accompagnatori, ma anche gli altri punti economico-commerciali.
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