Dossier immigrazione

Annuale report di IDOS e Confronti. In calo gli arrivi di extracomunitari. La colonia romena è la più numerosa

Nel 2018 in Italia le persone straniere 5 milioni 255 mila 503, un milione 853 mila 68 in più rispetto a dieci anni prima. L’influenza e l’incidenza sulla popolazione era dell’8,7%, il 2,2% superiore, sempre a guardare i dati registrati nel 2008. La maggioranza della popolazione non italiana è sempre al femminile, il 51,7%, in salita rispetto a dieci anni fa dello 0,8%. Cresce anche la generale cittadinanza, 60 milioni 359 mila 546 lo scorso anno, di fronte ai 59 milioni 586 del 2008.
Queste alcune delle innumerevoli cifre e analisi racchiuse nel voluminoso Dossier Statistico sull’Immigrazione, 480 pagine, realizzato dal Centro Studi e Ricerche IDOS in collaborazione con quello di Confronti, che pubblica periodicamente anche una rivista. Alla 29^ edizione dell’approfondimento, cofinanziato con la raccolta dell’otto-per-mille alla Chiesa Valdese-Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, hanno offerto il competente e professionale sostegno studiosi, esperti e osservatori del delicato e importante settore, che interessa, fra l’altro, temi sociali ed economici.
Lo studio ha confermato l’evidente inversione di tendenza, causata, soprattutto, dal doppio ‘decreto-sicurezza’ decisi dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini del primo Governo-Conte. Nel 2018 gli sbarchi nel nostro Paese sono stati 23 mila 370, oltre l’80% in meno rispetto all’anno precedente, in cui era stato registrato un calo di un/terzo a guardare i numeri del 2016. Nei primi nove mesi dell’anno gli arrivi via-mare sono stati 7 mila 710. Cinque volte meno degli arrivi di arrivi in Grecia e di quasi due volte e mezza di quelli approdati in Spagna. Nel frattempo gli osservatori avrebbero segnalato che la rotta centrale del Mediterraneo, dal 2000 ai giorni nostri, sarebbe stata fatale ad oltre 25 mila migranti. Più della metà di tutti quelli calcolati sulle vie d’acqua a livello mondiale. Da sei stagioni, comunque, secondo i dati selezionati e resi noti dagli studiosi dell’IDOS, Immigrazione Dossier Statistico, l’afflusso extracomunitario è in diminuzione anche di quelli cosiddetti ‘economici’, alla ricerca di una occupazione più o meno stabile. In flessione anche il numero dei minori stranieri non accompagnati, che nel 2018 sono stati poco più di 3.500, comunque un/settimo del totale. Per il Ministero del Lavoro sono oltre 5.200 che alla fine dello scorso anno erano introvabili nel territorio nazionale al cospetto dei 10.800 ospitati nei vari centri di accoglienza.
La metà degli stranieri residenti in Italia è di origine europea, 50,2%; poco più di un/quinto è di origine africana, 21,7%; gli asiatici rappresentano un altro quinto delle presenze, 20,8% e il lungo e vasto continente americano partecipa alle tabelle con una persona su diciotto, soprattutto proveniente dai paesi del sud, latini.
Dei 242 mila nuovi permessi di soggiorno, oltre la metà sono stati rilasciati nel 2018 per motivi familiari, quasi 40 mila hanno riguardato presenze temporanee, come per studio o per lavoro stagionale. I disoccupati stranieri, secondo il Dossier, sarebbero intorno ai 400 mila del totale.
Le denunce nei confronti di immigrati nel 2017 sono state quasi 277 mila e 500 e i reclusi, alla fine di giugno del 2019, erano 20 mila 224.
La colonia più numerosa di stranieri in Italia sarebbe di origine romena, 23%; poi, a distanza, quelle albanese, marocchina, cinese, ucraina e filippina. L’appartenenza religiosa è soprattutto cristiana, la maggior parte ortodossa, ma anche cattolica. I musulmani sarebbero il 33%.
Gli studenti nell’anno 2017/2018 sarebbero stati 841.719, la maggior parte iscritti nelle classi della primaria e quelli nati in Italia 531.467. Gli ultrasessantacinquenni sarebbero il 4,4% dei presenti nel nostro Paese. I matrimoni cosiddetti ‘misti’ nel 2017 sono stati 15.454, l’8,1% del totale.
Quasi i due/terzi degli stranieri alloggia in affitto e, per l’ISTAT, nel 2017 il rischio-povertà era superiore di quasi il doppio rispetto agli italiani. E la mancata soluzione della questione della cittadinanza per chi nasce in Italia, in una nazione dove iniziano ad affacciarsi addirittura le terze generazioni di immigrati, costituisce uno dei fattori che contribuiscono alla disaffezione soprattutto giovanile e al fenomeno inverso. A una emigrazione e non solo straniera. I giovani del nostro Paese, alla conclusione del ciclo scolastico, riescono a trovare soluzioni lavorative soddisfacenti più all’estero che in Italia. E la quota degli espatri è in continuo e costante aumento, in quanto solo l’IDOS ha calcolato una emorragia complessiva nel biennio 2017-2018 di almeno 600 mila persone.

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