Una continua e costante risalita. Per il quinto anno consecutivo, infatti, il mercato delle compravendite immobiliari hanno mostrato un segno positivo rispetto ai precedenti dati: 580 mila passaggi di proprietà con un +6,6% nel settore residenziale. L’altra non esaltante faccia della medaglia riguarda i prezzi, in picchiata, verso il basso: -2,52% delle case; -4,18% dei negozi; -4,67% degli uffici e -5,35% dei capannoni. L’immancabile flash sul 2018 è stato scattato dalla FIAIP, la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali, che, comunque, hanno registrato un aumento delle transazioni del 20. Le cifre sono state rese note e commentate dai presidenti della FIAIP Gian Battista Baccarini, dell’ENEA Federico Testa e del Centro Studi della Federazione Mario Condò de Satriano, alla presenza dei rappresentanti, fra gli altri, dell’I-Com, l’Istituto per Competitività Franco D’Amore e dell’Adiconsum Luigi Gabriele. I tempi di attesa per la chiusura delle trattative ha ristretto la forbice, dai 3 ai 6 mesi, come fra il prezzo richiesto e quello realizzato, intorno al 10%. Nonostante l’annuale ripetuta crescita è stato rilevato che ancora sono lontane le quote di una decina di anni fa oscillanti sulle 870 mila. L’aumento delle compravendite è stato caratterizzato soprattutto dalla conferma da parte degli istituti di credito dei tassi di interesse convenienti. A pesare sull’intero settore immobiliare, però, sono le aliquote fiscali, sia degli enti locali che dell’amministrazione pubblica centrale. Alcune stime indicano il gravio complessivo in quasi 70 miliardi di euro. La dinamicità del mercato potrebbe essere velocizzata se fosse abbassata la fiscalità; migliorata la classe dell’efficientamento energetico e riportato l’interesse generale sull’investimento immobiliare. Una tradizione per l’Italia, dove i proprietari di prima casa sono l’87%. Gli appartamenti maggiormente richiesti sono stati quelli in buono stato, di non elevata metratura e in zone centrali e anche non troppo decentrati. Acquistati soprattutto i trilocali e i minialloggi di un paio di stanze. Premiate nella ricerca immobiliare, in particolare, le città d’arte e di pregio e abitazioni riqualificate con migliorie energetiche. Costi in aumento a Napoli, +7,2%; Bologna, +4,6% e Firenze, +4,4%. La maggior parte degli acquirenti è ricorso al mutuo per quasi l’85% dell’importo. Le previsioni per il 2019 indicano una progressiva stabilizzazione dei prezzi e un aumento del 2% delle compravendite, comunque meno rispetto al resto dei paesi europei. I rappresentanti degli operatori del settore, oltre a chiedere una revisione della fiscalità, rivendicano una uniformità del quadro normativo. Federico Testa, che guida l’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha puntato l’attenzione sull’utilizzo dell’innovazione e sulle opportunità offerte dalle varie aziende e società di servizi e dall’ecobonus per migliorare l’efficienza energetica. Gli interventi potrebbero alzare il valore generale delle abitazioni e contenere le spese per condizionatori, elettricità e riscaldamento. “Il 75% degli italiani vive in almeno 3 milioni di condomini” e sarebbe opportuno unificare i lavori per la messa in sicurezza e la riqualificazione energetica favoriti anche dalla cedibilità del previsto incentivo fiscale. Le abitazioni ristrutturate e riqualificate acquistate sono aumentate del 18%. Lo stesso meccanismo potrebbe essere utilizzato dalle amministrazioni pubbliche per case popolari, scuole, ospedali e altri edifici. Questa soluzione sarebbe in grado di scuotere anche l’attuale realtà economica e occupazionale. Negli anni della crisi sono stati persi oltre 800 mila posti di lavoro. Il Piano sull’Efficientamento degli Edifici, fra il 2017 e il 2030, prevede investimenti per 180 miliardi di euro. Per gli esperti la spesa media per ogni intervento condominiale oscilla sugli 80 mila euro. L’Adiconsum, invece, ha lanciato l’iniziativa, ‘Prima la casa’, per offrire ogni informazione utile a chi è impegnato nella ricerca e nell’eventuale successivo acquisto.
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