La regia di Daniele Lucchetti, che ha gestito le interpretazioni, fra l’altro, di Elena Bouryka, Cristiana Capotondi e Roberto Ciufoli. Amichevole, ma necessaria, la partecipazione delle giovani della squadra di pallavolo della Polisportiva Talete. Un filmato, uno spot per sostenere l’edizione 2019 della Race for the Cure, l’ormai tradizionale appuntamento promosso dalla Susan G. Komen a favore della lotta ai tumori del seno e per sensibilizzare l’opera di prevenzione. Il corto, prodotto da Cattleya e scritto da Marco Diotallevi e Fabio Morici per Plural, è un modo per sottolineare l’importanza del sostegno e della condivisione nel percorso di una donna sofferente. La traiettoria dell’interesse, questa volta, è diversa, partendo proprio dalla visione al maschile, coinvolto nella problematica della persona, amica, compagna, moglie, familiare e conoscente di ogni livello e vicinanza. La Race ricorda i vent’anni dell’impegno incessante con una annuale manifestazione, che nel nostro Paese si è ramificata. Sono ormai sei le edizioni in altrettante aree geografiche della nostra penisola. I raduni, fra l’altro, sono caratterizzati da test gratuiti, informazioni, incontri e passeggiate con sempre maggiore partecipazione dove il colore rosa è predominante e distintivo per sottolineare i casi felicemente risolti. La dimostrazione e la conferma riguarda la prevenzione, che se opportuna e associata ai necessari e qualificati interventi, è possibile superare e risolvere i delicati problemi sanitari. Il programma prevede le concentrazioni al Circo Massimo di Roma e a piazza della Prefettura di Bari dal 16 e 17 al 19 maggio; ai Giardini Margherita di Bologna e a piazza Salotto di Pescara dal 20 al 22 settembre; a Campo Marte di Brescia e a piazza Castello di Matera. Il presidente di Komen Italia Riccardo Masetti ha ricordato alcune fasi dell’attività. In vent’anni sono stati promossi oltre 850 progetti, fra cui ‘La Carovana della Prevenzione’, che, dal 2017, con le ‘cliniche mobili’ ha favorito almeno 18 mila e 300, fra controlli e visite sanitarie gratuite, in quattordici regioni italiane. Negli anni sono stati investiti oltre 17 milioni di euro. L’associazione, con base operativa a Roma, è rappresentata e operativa in sei regioni: Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia e Puglia. Le strutture ‘amiche’, però, sono individuabili in un centinaio di città di ogni dimensione della nostra penisola. Testimonial storiche della Race e delle Donne in Rosa le attrici Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi. Nel mondo il tumore del seno è la neoplasia più frequente fra le donne con oltre un milione e 600 mila casi all’anno. In Europa la quota è intorno ai 464 mila nuove situazioni. In Italia annualmente sarebbero oltre 50 mila i nuovi casi. A leggere i dati dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro nel 2020 sul pianeta le donne coinvolte saranno quasi 2 milioni per salire di altre 400 mila nel 2030. La mortalità nei paesi occidentali è progressivamente calata nell’ultimo quarto di secolo. Oltre il 90% la positiva risoluzione quando la scoperta degli specialisti è nella fase iniziale. Per questo la prevenzione, con periodici controlli sanitari, è essenziale. Il tumore del seno, comunque, resta la principale causa di decesso fra la popolazione femminile mondiale. La stima è agghiacciante. Entro il 2025 sarà fatale per quasi 6 milioni di donne.
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