“Un’azione complessiva di rilancio della credibilità pubblica della cooperazione” attraverso “un cambiamento di metodo, comportamento e regole”, in quanto è opportuno, se non necessario, fare “chiarezza per eliminare malaffare e corruzione nell’interesse” di quelle attività, “che operano in maniera limpida e sono la maggioranza”. Pensieri e parole del presidente di UNICOOP Francesco Dello Russo espresse nel corso del terzo Congresso Nazionale promosso nella capitale. “Il Terzo Settore, dopo la riforma, dovrebbe essere maggiormente tutelato” da infiltrazioni scorrette, causa di “inquinamenti” anche “indelebili”. A lungo chi indagava ha pensato “che le organizzazioni criminali continuassero a fare affari solo nel settore immobiliare, ma” le attività illegali hanno riguardato anche “i servizi di sanità e di accoglienza gestiti da cooperative”. L’allarmante situazione è stata anche “comunicata dall’Autorità Nazionale Anticorruzione”. Infatti, ha sottolineato Dello Russo, “certe cooperative nascondono interessi della criminalità organizzata” ormai ramificata “in quasi tutte le regioni della nostra penisola. Cooperative che alla conclusione dell’attività truffaldina sono sciolte” e, in alcuni casi, erano guidate da prestanome. Questo comportamento danneggia non poco l’immagine, le funzioni e le finalità del sistema delle cooperative. ‘La nuova coscienza cooperativa. Nuovi comportamenti, nuove leggi’ è stato il filo conduttore dell’appuntamento romano, a cui, fra gli altri, hanno partecipato il ministro dell’Interno Matteo Salvini; il prefetto Francesco Paolo Tronca; il presidente della Commissione Attività Produttive della Regione Lazio Massimiliano Maselli e i rappresentanti del panorama istituzionale, politico, imprenditoriale e sindacale. Nel corso degli interventi è stata anche richiamata l’attenzione sul “giusto compenso” e senza tutele per le occupazioni in alcuni particolari settori, come del facchinaggio, delle pulizie, dei rifiuti, dell’energia e dell’assistenza post-ospedaliera. Sono stati anche ribaditi “i diritti al lavoro, alla salute, alla vita e alla pensione”, in quanto “un impegno riconosciuto non è volontariato”. L’Unione Italiana Cooperative è stata costituita nel 1999 e riconosciuta nel 2004. Vanta quasi seimila adesioni ed è presente in 65 province di 12 regioni. Servizi e assistenza assicurati in settori come amministrativo; finanziario; fiscale; legislativo; studi; formazione; scambi internazionali; vigilanza e stampa. I sei dipartimenti nazionali sono impegnati nelle aree del Trasporto; dell’Edilizia Abitativa; del Lavoro Agricolo; della Pesca; della Produzione e del Sociale. Negli anni sono stati sottoscritti quattro Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro e costituito l’Ente Bilaterale Ebilcoop con il sindacato UGL e la Scuola ‘Martina Dello Russo’. Il Presidente ha anche lanciato alcune proposte, fra cui l’istituzione di un Albo Nazionale del Cooperatore tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico utile per l’apertura di una attività; la sede legale non più posta in uno studio professionale e i consulenti esclusi dall’impegno di revisori dei conti delle stesse cooperative.
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