Le finali con le Città del Vino a Valdobbiadene, che sarà premiata anche con la ‘Bandiera Azzurra’ della FIDAL
“Rotola, rotola, rotola…”, informava cantando intorno agli anni Sessanta Gianni Meccia, che, però, rivolgeva interessi particolari e originali a un barattolo. Nell’occasione ad essere spintonato con veemenza verso il traguardo saranno dei recipienti. Pieni. Lungo un percorso di saliscendi di quasi 1.500 metri per il gran finale del Piano Nazionale delle Botti delle Città del Vino, in programma nel primo week-end di ottobre nella zona tipicamente produttrice del ricercato ed apprezzato Prosecco, Valdobbiadene. A contendere il trofeo per la dodicesima volta saranno una decina di formazioni, che rappresentano sei regioni: Campania; Lombardia; Piemonte; Toscana; Trentino-Alto Adige e Veneto. In gara, dopo le opportune selezioni disputate dalla scorsa primavera, le squadre di Avio, Trento; Cavriana, Mantova; Furore, Salerno; Maggiora, Novara; Nizza Monferrato, Asti; San Gusmè di Castelnuovo Berardenga, Siena; Suvereto, Livorno e Refrontolo, Valdobbiadene e Vittorio Veneto. Partenza alle ore 15 di domenica 7 ottobre da Villa dei Cedri, dove è fissato anche l’atteso arrivo. Ogni squadra è composta da ‘spingitori’, che saranno alternati a coppia nell’azione. E intercambiabili. Uomini e donne, indifferentemente, per attraversare le vie delle Città del Vino, piccoli e caratteristici borghi, ma anche i centri popolati e popolosi della nostra penisola. La botte da 500 litri dovrà essere rotolata il più velocemente possibile su un tracciato oscillante fra i 600 e i 1.500 metri di lunghezza. La piemontese Maggiora è leadership con cinque vittorie. La finale di Valdobbiadene è stata preceduta dal 2007 nell’organizzazione da Gattinara, Vercelli; Avio, Trento; in due occasioni da Vittorio Veneto, Treviso; Lanuvio, Roma; Corropoli, Teramo; Suvereto, Livorno; Castiglione in Teverina, Viterbo; Maggiora, Novara; Serrone, Frosinone e Castelnuovo Berardenga, in particolare da San Gusmè, Siena. |