La Città della Pizza

La Città della Pizza

Allestita per tre giorni al ‘Guido Reni District’. Nella capitale specialisti da tutta la penisola. Varietà delle farine

La Città della PizzaUna quarantina di assoluti protagonisti rappresentanti adeguati e vitali della categoria e del settore hanno concretamente contribuito alla composizione delLa Città della Pizza, a Roma, nei riqualificati spazi del ‘Guido Reni District’. Un week-end allungato, dal venerdì alla domenica, per scoprire e assaporare la versione finale dell’opera di autentici maestri pizzaioli arrivati da tutta la penisola, ma anche per conoscere ogni aspetto utile alla realizzazione, comprese le importanti materie prime. Ognuno degli esperti della lievitazione, dell’impasto, dell’arricchimento su quell’allettante tondo orizzontale e della cottura, ha illustrato, non solo a richiesta, le tecniche applicate nelle varie fasi. La prima tappa è l’indicazione e la scelta delle materie prime, la farina su tutte; poi, l’impasto e la lievitazione e, quindi, la lavorazione e il passaggio determinante nel forno di uno dei prodotti tipici del Made in Italy.
Gli incontri informativi e formativi hanno visto dietro la cattedra Gabriele Bonci di ‘Pizzarium’; Stefano Callegari, l’inventore del trapizzino; Marzia Buzzanca
La Città della Pizzadi ‘Percorsi di Gusto’ delL’Aquila; Luciano Monosilio e Simone Lombardi del ‘Pipero’ di Roma e Milano; Gianfranco Pascucci di ‘Pascucci al Porticciolo’ di Fiumicino; Paolo Gramaglia del ‘President’ di Pompei; Pasquale Palamaro dell”Indàco’ di Ischia e Enzo Coccia del’La Notizia’ e Ciro Oliva della ‘Concettina ai Tre Santi’ di Napoli e gli esperti dell’olio per imparare a conoscere l’extravergine di oliva.
I vari workshop hanno riguardato la tradizione, il collegamento fra le abitudini dei nonni con i nipoti, ma anche degli alimenti, dalle farine al pomodoro e fino alla mozzarella. E, poi, l’origano, il basilico, il sale, i salumi e le acciughe per l’immancabile ‘Napoli’. Proposte farine di cereali bio e oltre il tradizionale frumento, fra cui il farro. Farine di grani antichi, riscoperti e riadattati alle moderne tecniche e interpretazioni. Sfornare pizze anche per i celiaci e gli intolleranti ad avere altre sostanze alimentari, come i latticini. Accanto a
La Città della Pizzalle pizze proposte varie versioni di pani con farina di canapa green e di riso Venere e rosso, che offrono un aspetto finale inusualmente colorito, dal verdastro allo scuro rasente il nero segale fino al rossastro. Il semolino di farro DOP di Monteleone di Spoleto utilizzato anche per la preparazione della polenta alternativo al mais, al solito granturco.
Le sperimentazioni, sempre più consolidate, appaiono alla vista dei consumatori incuriositi, anche per esigenze e necessità delle molteplici produzioni. Alta, morbida, saporita, Napoletana ad evidente idratazione, novità per scioglievolezza, digeribilità e profumo.
Accanto a uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy è presentato il campionario dei fritti, dall’oliva all’ascolana ai cremini, dagli involtini alle ciliegine di fiordilatte, dai supplì agli arancini, dagli spiedini alle mozzarelle in carrozza fino alla pizza trascinata dalla tradizione del capoluogo campano testimoniato dall’insegna in richiamo di Ciro Pellone.
Gli stand dell’iniziativa, promossa da Vinoforum in collaborazione con Ferrarelle, sollecitano e solleticano l’accompagnamento delle bevande fra
La Città della PizzaCoca Cola, vino di qualità, Prosecco DOC e birre artigianali, alla spina e imbottigliate. Arricchimento delle portate e dei piatti con i prodotti dei caseifici campani e della Pasticceria Siciliana di Roma in via Lucrezio Caro.
Le innovative produzioni di farine sono colte anche dalle aziende della pasta per arricchire la proposta a disposizione di un consumatore, che avanza e ondeggia fra esigenza, necessità e curiosità, ma sempre ormeggiato aloe tipicità nazionali. Immancabile il conclusivo caffè preparato su un tre ruote dallo spirito itinerante.

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