Civita di Bagnoregio è candidata ad entrare nel ristretto e prestigioso elenco dell’UNESCO, che riconosce alcune aree come Patrimonio Universale. Il 23 marzo del 2017 la rappresentanza permanente dell’Italia presso l’UNESCO ha deciso di iscrivere il ‘Paesaggio Culturale’ di Civita di Bagnoregio nella lista propositiva nazionale nell’ambito della convenzione sul Patrimonio Universale, prima tappa di un lungo iter. Iter , che dovrà essere sostenuto da un voluminoso e approfondito dossier tecnico-scientifico sulle caratteristiche del Borgo per essere poi opportunamente valutato dagli esperti della Commissione Internazionale dell’UNESCO. L’ulteriore fase del cammino verso l’atteso riconoscimento è stata illustrata nella capitale dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, dal sindaco del centro viterbese Francesco Bigiotti, dal geologo Claudio Margottini, dal sociologo e psichiatra Paolo Crepet e dallo scrittore Marco Lodoli. Presenti anche alcuni studenti, che hanno partecipato al primo corso sulla difesa del suolo e visitato Civita di Bagnoregio e la Valle dei Calanchi. I giovani hanno anche immaginato una storia trilingue dove i protagonisti della passeggiata erano un turista inglese e il patrono, San Bonaventura. Inglese, italiano e latino le inflessioni scelte per i dialoghi con il ponte in primo piano, simbolo di Civita. Nella primavera del 2015 lo stesso Zingaretti aveva lanciato un appello per ‘Salvare Civita di Bagnoregio e la Valle dei Calanchi’. Ben presto sono state raccolte oltre 40 mila adesioni on-line, fra cui 151 direttamente da parte di importanti e qualificati personaggi del mondo accademico, dell’arte, della cultura, delle imprese e delle professioni, dell’informazione, delle istituzioni, della ricerca, della scienza, dello spettacolo e dello sport, fra cui l’ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano, Piero Angela, Achille Bonito Oliva, Massimo Cacciari, Andrea Camilleri, don Luigi Ciotti, Paolo Crepet, Oscar Farinetti, Rosario Fiorello, Gianni Letta, Fiorella Mannoia, Dacia Maraini, Ennio Morricone, Nicola Piovani, Gigi Proietti, Eugenio Scalfari, Paolo Sorrentino, Giuseppe Tornatore e Oliviero Toscani. Alla lunga lista delle adesioni sono finiti anche Francesca Archibugi, Liliana Cavani, Giuseppe De Rita, Sabrina Ferilli, Ermanno Olmi, Michele Placido, Stefania Sandrelli, Francesco Totti e, poi, Umberto Eco, Dario Fo, Ettore Scola e Umberto Veronesi. Sottoscrizioni volontarie e appassionate per confermare Civita di Bagnoregio simbolo della bellezza e del riscatto del paesaggio italiano in rappresentanza di tutti gli storici borghi sparsi e incastonati a impreziosire la nostra penisola. Qualcuno ha definito Civita di Bagnoregio “la città che muore” a causa soprattutto dello spopolamento e del sempre più precario equilibrio della rupe su cui è poggiata. Civita è al centro del suggestivo scenario della Valle dei Calanchi, fda quella del Tevere e lo specchio d’acqua dolce circoscritto di Bolsena. Area compresa fra l’Umbria, la Toscana e il Lazio. Necessaria e inevitabile una continua e costante manutenzione per una protezione completa di un orizzonte unico e imperdibile. Il rilancio della zona e il riconoscimento dell’UNESCO potrebbero favorire il rilancio di tutto il sistema culturale, economico, paesaggistico e sociale. Argomentazioni sostenute dal piano ABC, Ambiente, Bellezza, Cultura. “Il Lazio”, ha ricordato Zingaretti, “vanta la più alta concentrazione di patrimonio e testimonianze archeologiche, architettoniche, culturali e storiche dell’intero pianeta Terra”.
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