Attaccati al tram

Al via il progetto per il collegamento fra i Fori Imperiali e piazza Vittorio. Prima partenza nel 2019

Mille e cinquecento metri, passo più passo meno, per collegare strategicamente con le rotaie largo Corrado Ricci con un grande spazio, piazza Vittorio, pronta a rafforzare la funzione di uno degli snodi della città.
L’amministrazione monocolore pentastellata del Campidoglio ha illustrato nella Piccola Protomoteca il progetto pronto a diventare ben presto realtà, in quanto è stato “il primo a completare l’iter”, inserito nel PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile. Questa linea, praticamente dai Fori Imperiali all’area per i trasferimenti sempre sulla stessa strada ferrata leggera per la Stazione Termini e la popolosa e popolata periferia estesa sulla Prenestina, sarebbe la prima tranche, che prevede il prolungamento lungo la strada archeologica per raggiungere il capolinea dell’8, nel piccolo slargo dedicato a Enrico Berlinguer. Come dire, piazza Venezia.
Virginia Raggi, alla guida della Giunta comunale; gli assessori Linda Meleo e Luca Montuoti, responsabili rispettivamente alla Città in Movimento e all’Urbanistica e Enrico Stefàno, presidente della Commissione Mobilità dell’aula Giulio Cesare, hanno sottolineato l’importanza della realizzazione della linea, smontata negli anni Cinquanta, quando le immagini da riportare e conservare per i posteri erano ancora in bianco e nero. Il tram, mezzo ideale dell’antinquinamento, cittadino, per il momento da una parte trova lo stop a due passi dall’Anfiteatro Flavio e dalla stazione della linea ‘B’ della metropolitana ‘Colosseo’, ma anche dalla vicina fermata del 3. Altro tram, che da Valle Giulia va alla Stazione di Trastevere attraversando un’ampia parte di Roma. Dall’altra il nuovo collegamento ferrato arriva a piazza Vittorio Emanuele dove l’intreccio elettrico aereo consente di salire sul 5 e sul 14 e sottoterra sui convogli della metropolitana, lettera ‘A’.
Da quelle parti trova il tradizionale capolinea anche lo storico trenino, sempre più dal tragitto abbreviato, mozzato. Dalle ‘Laziali’ a ‘Pantano’, a ‘Grotte Celoni’, a ‘Torre Nova’, a ‘Giardinetti’ e, infine, a ‘Centocelle’, senza ricordare le iniziali destinazioni a Fiuggi e ad Alatri, altra provincia e altri tempi. Regione Lazio e Roma Capitale dovranno ben presto decidere cosa fare di questa linea terrestre e aerea, in particolare dopo l’impantanamento della decisione di non far congiungere i vagoni sulla Casilina alla stazione della ‘C’, ‘Parco di Centocelle’. Una continuazione di qualche centinaio di metri, che eviterebbe disagi si viaggiatori e consentirebbe l’eliminazione di una linea stradale, la 105, lasciando, eventualmente, solo la circolare 50, rotante fra la Stazione Termini e la stazione ‘Pigneto’. L’attenzione degli interessati sarà ancora maggiore quando il ping pong fra l’amministrazione comunale e quella regionale rallenterà fino a fermare lo scambio e finalmente scoprire le intenzioni. In quale campo? In quello degli utenti e dei residenti? E il più volte annunciato prolungamento a Tor Vergata per servire l’Università e il Policlinico? Per non ricordare la riattivazione del capolinea a ‘Giardinetti’. Vedere nell’hinterland della capitale in una costruttiva gita fuori porta e nel tratto ancora cittadino dove quel tipico e utilissimo trenino non passa più. All’elenco potremmo aggiungere anche la struttura della stazione ‘Giardinetti’ , che era stata realizzata per quell’occasione e superficialmente lasciata inutilizzata e incustodita.
Da largo Corrado Ricci a piazza Vittorio Emanuele risalendo (o, viceversa, scendendo) per via Camillo Benso conte di Cavour, via Giovanni Lanza, largo Brancaccio per incrociare via Merulana, via dello Statuto per strusciare con il Giardino ‘Nicola Calipari’. Piazza San Martino ai Monti sarà liberata dalle auto per diventare isola pedonale. 20 milioni di euro la spesa prevista. Tre le fermate per una riqualificazione stradale del rione Monti e dell’Esquilino. Alla conclusione della Conferenza dei Servizi per il parere degli organi competenti il via ai lavori. Il completamento è annunciato in maniera ottimistica entro il 2019, altrimenti nei primi momenti dell’anno successivo. Passaggi dei tram ogni 8 minuti, che sarebbero in grado di trasportare nelle ore critiche della giornata anche 3.500 passeggeri. Cifra stimata dagli esperti.
Altri 20 milioni di euro dovrebbero essere destinati per il completamento del percorso fino a piazza Venezia o dintorni con possibile altra forma di alimentazione in via dei Fori Imperiali, bassa, terrena. A quel punto bus e auto saranno messe al bando salvaguardando l’immenso patrimonio storico-archeologico della Città Eterna.
Quattro le linee su ferro programmate dall’attuale amministrazione comunale. Le altre riguardano quella sulla Tiburtina, da piazzale del Verano. Un anno di lavori per una spesa di 19 milioni di euro; il Tram della Musica per un investimento fissato sui 40-50 milioni di euro e l’imponente Cinecittà-Ponte Mammolo su via Palmiro Togliatti, 200 milioni di euro per un impegno di oltre 90 mesi. Sette anni e mezzo per unire la Tuscolana alla Tiburtina, le metropolitane ‘A’ e ‘B’, sostituire l’attuale bus 451 attraversando la via Casilina e la Prenestina con sguardo rivolto anche ai binari dei treni laziali e a ultraregionali.

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