Raccolta domiciliare

Due municipi romani coinvolti nell’iniziale differenziata. Accordo con il CONAI

Dal 41% del 2015 la raccolta differenziata sarebbe salita alla fine dello scorso anno al 44,5%. Roma ha iniziato a offrire i primi numeri con Lorenzo Bagnacani, presidente e amministratore delegato dell’AMA, pronto con veemente partecipazione a puntellare il Piano Strategico e Industriale e a respingere anche la ben visibile realtà sulle condizioni cittadine.
Un’altra tappa del percorso migliorativo, almeno nelle previsioni, arriva dall’accordo sottoscritto in Campidoglio dall’amministrazione di Roma Capitale, dall’AMA e dal CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, impegnato nell’economia circolare di sei materiali: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro attraverso le rispettive specifiche strutture, Ricrea, Cial, Comieco, Rilegno, Corepla e CoReVe. Giorgio Quagliuolo, presidente del Consorzio, ha ammesso la conversione sul progetto dell’amministrazione monocolore pentastellata del Campidoglio, che ha indicato i municipi apripista nella raccolta domiciliare, il Decimo, zona del litorale di Ostia e dintorni e il Sesto, periferia sud-est anche estrema della capitale, fra cui
http://cinquequotidiano.it/wp-content/uploads/2015/02/Massimo-Rendina-Camera-Ardente-Campidoglio.jpg rilevanti concentrazioni umane a Tor Bella Monaca e a Ponte di Nona.
Ancora sconosciute le date, in quanto prima dovrebbe essere completato il censimento delle utenze da servire porta-a-porta, in aree dove risiedono quasi 500 mila persone, come dire una qualsiasi città italiana di medio-grandi dimensioni. E, infatti, Quagliuolo non ha nascosto le difficoltà e ha richiamato l’amministrazione e i cittadini a una corretta differenziata di qualità per completare con successo il ciclo e trasformare il rifiuto in una risorsa anche per le casse comunali, fra risparmi e rimborsi.
Nei prossimi mesi, quasi quattro, dovrebbero essere distribuiti almeno 107 mila kit per utenze singole e 19 mila non domestiche e 10 mila contenitori condominiali.
AMA e CONAI saranno impegnate nell’informazione, nell’illustrazione e nella sensibilizzazione di una raccolta differenziata, che, pian piano, dovrebbe riguardare gli altri municipi e, quindi, completare l’azione in tutta la città. Un flash sperimentale ha riguardato il quartiere ebraico, 8 mila abitanti, dove si è
velocemente raggiunto e, poi, stabilizzato un positivo 84% di raccolta differenzia.
Il Piano Esecutivo è stato varato, “dopo una lunga trattativa”,
ha rivelato l’assessore alla Sostenibilitàhttps://www.comune.roma.it/resources/cms/images/MONTANARI_d0.jpg Ambientale Pinuccia Montanari, in collaborazione fra Roma Capitale, AMA e CONAI. Nell’intesa è previsto anche l’impegno dei vigili urbani, soprattutto nella prima fase, anticamera della cosiddetta ‘tariffa puntuale’. Pagare sulla produzione dei rifiuti e, quindi, superare la determinazione in base ai metri/quadrati a disposizione.
“Riduzione della quantità dei rifiuti che finiscono in discarica e portare il livello della raccolta porta-a-porta nel 2018 a un milione e 200 mila”, ha sottolineato ambiziosamente Virginia Raggi, sindaco di Roma.
Intanto, nei due municipi, il Sesto e il Decimo, saranno portati via periodicamente imballaggi in plastica, metalli ‘leggeri’, vetro, carta e cartone, l’organico e il non riciclabile.
A fornire maggiori rassicurazioni sulla riuscita della nuova iniziativa è stato Lorenzo Bagnacani, vertice assoluto dell’Azienda responsabile della raccolta, che ha rilevato come “i 2.400 mezzi a disposizione sono per la maggior parte da museo”, in pratica da rottamare. Saranno solo in minima parte sostituiti in tempi relativamente contenuti.
130 i veicoli nuovi prossimi ad essere a disposizione degli operatori dopo “il desertohttp://www.comune.roma.it/resources/cms/images/differenziata_IV_municipio_d0.jpg della pianificazione” degli ultimi anni. Saranno attivate altre due ‘officine mobili’ utili in questa fase transitoria, “nella quale è necessario garantire la normalità e programmare i nuovi modelli”. Nella parte finale dell’iter dovrebbero essere anche i tre impianti di smaltimento da tempo annunciati e la realizzazione di ‘stazioni di compostaggio’. La maggior parte dei rifiuti dovrà essere eliminata nella capitale e nella regione. Per il momento continua la trasferta della produzione romana in altre zone prima di avanzare con il “piano complesso” deciso dall’amministrazione comunale, ha ricordato Daniele Diaco, presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale.

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