La prima pietra è stata posta lo scorso 16 aprile, domenica di Pasqua. Qualche giorno prima, il 12 aprile, la stessa pietra era stata benedetta in piazza San Pietro da Papa Francesco. Su quella pietra sorgerà a Valle Martella, comune di Zagarolo, comunque a due passi dall’immensa periferia della capitale, la nuova parrocchia dedicata a Santa Maria Regina della Valle. Alla cerimonia, nella festività della Resurrezione di Gesù Cristo, erano presenti i rappresentanti della comunità religiosa; delle istituzioni; della pubblica amministrazione e militari, fra cui l’allora vescovo della Diocesi di Palestrina Domenico Sigalini, nel mese centrale di questa torrida estate provvisoriamente sostituito per raggiunti limiti di età da Mauro Parmeggiani; il sindaco del centro dell’hinterland romano Lorenzo Piazzai; l’attuale parroco don Ramon Javier Bravo Ardiles, cileno di Andacollo, in arrivo dalla zona di Serrone e da quello storico, don Romolo Sabbi, vero e proprio protagonista della costruzione della nuova chiesa. Il quasi ottantenne religioso, originario di Gallicano nel Lazio, che nel 2014 ha festeggiato i cinquant’anni di sacerdozio, è stato l’instancabile animatore e propulsore per alimentare la costruzione del nuovo complesso parrocchiale Santa Maria Regina della Valle fra via Fryderyk Franciszek Chopin, via Giuseppe Martucci e via Alessandro Scarlatti, davanti all’attuale spazio di culto e di incontri per una comunità in continua e costante espansione numerica. L’attuale, infatti, comincia a essere limitativo. Sull’intera area, affacciata sulla via Prenestina, la popolazione generale è in aumento e, come ha sempre rilevato don Romolo Sabbi, la nuova chiesa era diventata quasi una necessità. Quella che per anni ha ospitato i fedeli era stata realizzata quasi provvisoriamente e per offrire ai residenti e ai frequentatori un punto di riferimento per la riflessione, il raccoglimento e la preghiera. E, oltre alle tradizionali e previste cerimonie, dai battesimi alle comunioni, dalle cresime ai matrimoni fino all’ultimo saluto terreno. Sul pannello esposto sulla recinzione del cantiere è indicato, fra l’altro, il peso economico previsto, quasi 2 milioni e 500 mila euro, ammortizzato dalla CEI, la Conferenza Episcopale Italiana attraverso l’8 per 1000; da un apposito finanziamento; dalle offerte dei fedeli e dall’impegno della Diocesi di Palestrina. Progettata dall’architetto Guglielmo Carpentieri dell’Arching Engineering 3000 la realizzazione è affidata alla ditta romana NS Costruzioni. Tempo previsto, 900 giorni, ma nell’ambiente parrocchiale hanno una sostanziale fiducia per una conclusione anticipata. Disegno geometrico, squadrato, lineare e regolare, che segue la tendenza degli ultimi anni. Modernizzato anche nella tonalità e senza chiari tondeggiamenti e aspetti ricurvi con tanto di campanile sovrastante e laterale. Il parroco, don Ramon Javier Bravo Ardiles, fra l’altro, ha già annunciato l’ordinazione completa del sistema campanario. I locali che attualmente ospitano la Parrocchia saranno trasformati e destinati ad altri usi e funzioni anche per il sostegno, l’accoglienza e per fronteggiare le varie necessità, che, visti i tempi, non certamente non mancano.
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