Gli strumenti della natura

Originale esposizione a Roma, alle ‘Scuderie del Quirinale’, ‘Tlapitzalli. Riti e suoni del Messico antico’, anche per celebrare i 150 anni di rapporti diplomatici fra l’Italia e il paese centroamericano

I suoni emessi da alcuni strumenti a fiato di cui non è stato ancora associata una denominazione e realizzati con materiali allora disponibili, rudimentali, primitivi, naturali, che, però, esprimevano simbologie e dediche e racchiudevano significati e socialità. Legno, ossa, terra essiccata e modellata sono gli ‘ingredienti’ lavorati trovati e recuperati nel corso delle molteplici esplorazioni organizzate nelle aree della fertile archeologia del paese centroamericano. Quelle testimonianze sono in bellamostra a Roma negli accoglienti spazi delle ‘Scuderie del Quirinale’ per ‘Tlapitzalli. Riti e suoni del Messico antico’ e ammirabili fino al prossimo 15 settembre. Oltre centosessanta i reperti accompagnati dalle opportune g descrizioni, dalle suggestive immagini e dalle necessarie informazioni.
L’esposizione, finora inedita a livello mondiale, che, probabilmente, sarà replicata con futuro stabile nel paese centroamericano, è stata promossa, fra l’altro, per celebrare i 150 anni dei rapporti diplomatici fra l’Italia e il Messico. Ad illustrare l’iniziativa hanno pensato l’ambasciatore del Messico in Italia Carlos Garcia de Alba; il direttore generale e quello esecutivo delle ‘Scuderie del Quirinale’ Mario De Simoni e Matteo Lanfranconi; la curatrice della mostra Frida Montes de Oca e la studiosa dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del paese centroamericano Alejandra Gomez Colorado. L’esposizione della capitale è articolata in sette sezioni, che vanno dalle ‘Prime espressioni sonore’ a ‘Il sacro, la musica e le espressioni sonore’; dai ‘Concetti e simboli della sonorità’ a ‘La sonorità della natura’; da ‘Gli strumenti sonori’ a ‘Danza, canto, strumenti, ensemble musicali e relativi rituali’ fino alla ‘Materialità e tecnologia degli strumenti sonori’.
Tlapitzalli, che avvia il riferimento dell’esposizione, ricorda l’attuale flauto, realizzato in legno, spesso decorato con disegni anche delle divinità dell’epoca, ma con sonorità particolari, senza scomodare per gli esempi le armonie, i ritmi regolari e le combinazioni multistrumentali. La proposta collegata alla musica, comunque, è una novità anche per le ‘Scuderie’, che, straordinariamente, nelle ore serali rendono disponibilie la Terrazza con vista sul Palazzo del Quartiere per ospitare le esibizioni di Horacio Franco inserite nel programma ‘Suoni e note del Messico’.
La mostra, sostenuta, fra gli altri dall’INAIL, l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia dell’America Latina, accoglie le sorprendenti e stupefacenti testimonianze in arrivo da una quindicina di centri culturali, biblioteche e musei messicani con molti oggetti del periodo preispanico. Suggestive anche le immagini delle danze tradizionali mixate con le sonorità di queste realizzazioni antichissime a fiato e la presenza di alcuni strumenti a percussione, come, fra l’altro, il teponaztili, un tamburo di legno di quercia con un tris di timbri coloniali. Conservati per l’opportuna visione e protetti dalle vetrate anche alcuni volumi dei codici ‘Boturini. Tifa de la peregrinacion de los aztecas’ concesso per l’evenienza dalla Biblioteca Nazional de Antropologia e Historias e quello ‘Vindobonensis’. E, poi, frammenti di pittura muraria di teotihuacan. “Numerosi strumenti musicali utilizzati nel periodo preispanico sono sconosciuti, anche il suono, finché non sono stati provati. Studiare per completare la conoscenza e la complessità dei suoni è un’esperienza emozionante”, ha rilevato Frida Montes de Oca. Nell’offerta espositiva, coinvolgente per gli appassionati e gli studiosi, ma anche per i semplici curiosi, appare anche il tllpanhuehuetl, riprodotto in fibra di vetro, con l’originale, invece, realizzato in legno. I pannelli informativi, oltre alla maximappa del Messico, ricostruiscono i vari periodi temporali, iniziando dal 2500 avanti Cristo con le necessarie indicazioni degli esperti.
L’iniziativa alle ‘Scuderie del Quirinale’ è arricchita anche da un maneggevole catalogo stampato da Artem. Porte aperte alle sale espositive di via XXIV Maggio tutti i giorni dalle 9 alle 15. L’ingresso è consentito fino alle alle ore 14.

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