Auto e moto storiche

Roma ricorda il 7 e l’8 giugno i cento anni del primo ‘Reale Premio’ e il successo di Piero Taruffi sul circuito di Monte Mario. Un’ottantina le quattro e le due ruote iscritte

Era il 4 gennaio del 1925 quando Piero Taruffi ha trionfato nella storica prova internazionale con le moto e con le auto, la ‘Salita di Monte Mario’, un assoluto inedito per quell’epoca, in particolare a Roma. L’impresa del pilota romano sarà ricordata e rievocata in una doppia giornata, il 7 e l’8 giugno, con l’esposizione di auto e moto d’epoca in piazza di Quiriti, a due passi da via Cola di Rienzo; un corteo scortato e tutelato dalla Polizia Locale con l’arrivo al Golf Club ‘Parco di Roma’ dopo essere passato su una parte del vecchio circuito cittadino; premiazioni e riconoscimenti ai migliori ed eleganti esemplari storici e una serata di gala alla presenza dei proprietari dei veicoli a quattro e a due ruote e dei rappresentanti delle istituzioni, della cultura e dello sport.
Al centenario, abbinato alla sesta edizione del concorso d’eleganza, ‘Volpe Argentata’ ideato dalla figlia Prisca Taruffi, sono iscritte un’ottantina fra moto e auto, come la Guzzi Sidecar Sport 13 del 1928 e l’AJS 350, il modello che ha vinto la ‘Salita di Monte Mario’ e la Bugatti T35 leader nella prima edizione del ‘Reale Premio Roma’ del 1925 con Carlo Masetti e attualmente conservata a Imola. Le giornate sono promosse dall’Automobile Club della capitale presieduto da Giuseppina Fusco con il sostegno del Comune di Roma attraverso l’Assessorato ai Grandi Eventi, alla Moda, allo Sport e al Turismo.
Il via al ‘Reale Premio Roma’, il 22 febbraio del 1925, era stato dato dalla principessa Mafalda di Savoia. La prova sul circuito cittadino di Monte Mario, lungo 10 chilometri e 625 metri, aveva visto il successo del conte Carlo Masetti al termine dei quaranta giri previsti con una media di 97,287 km/h. Quarantadue giorni prima l’allora giovanissimo Piero Taruffi sullo stesso percorso aveva vinto sull’AJS 350. Pilota di moto e auto, ma anche progettista e collaudatore di prototipi, Taruffi è stato in grado di iscrivere il proprio nome e cognome sul libro dei trionfatori della Mille Miglia. Nel 1957, nell’ultimo appuntamento prima della sospensione.
Piero Taruffi, all’anagrafe dal 12 ottobre del 1906 Pierino Antonio Alberto, è stato al volante, via-via dal 1950, di Alfa Romeo, Ferrari, Maserati, Mercedes e della britannica Vanwall e, nei rally, anche di Lancia, Luigi Ginetti e delle americane Floyd Clyter e Lindsay Hopkins. Diciannove il numero dei GP disputati sui circuiti con un bilancio di una vittoria, cinque podi e un giro veloce. Nel Campionato Mondiale Vetture Sport è stato al via in diciassette occasioni. Un paio i successi e quattro i podi. Ha concluso con le gare il 12 maggio del 1957. È scomparso a Roma il 12 gennaio del 1988. Prisca Taruffi, con esperienze nei rally, in bacheca, fra l’altro, ha riposto la medaglia per il Campionato Italiano e un alloro per il piazzamento all’Europeo della specialità.
Nel Lazio le auto storiche, comprese fra i 20 e i 29 anni, sono 415.497 e a Roma 189.500. In media percorrono annualmente 1.965 chilometri. Il 64% delle persone è appassionato anche se non è proprietario di un’auto considerata storica, il cui valore delle circolanti nella capitale è di oltre 7 miliardi e 400 milioni di euro. Ogni anno le spese per assicurazione, bollo, carburante, iscrizione al club, manutenzione e posto sicuro ammontano a 414 milioni di euro.

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