Scompare un’altra assoluta protagonista dello spettacolo italiano. Aveva poco più di novant’anni Monica Vitti, che si è spenta al termine di una lunga malattia a Roma dove era nata il 3 novembre del 1931. Una indiscutibile vedette della cosiddetta ‘commedia all’italiana’, che ha caratterizzato gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta come gli indimenticabili Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi e Ugo Tognazzi. “Una delle attrici, insieme ad Anna Magnani, capace di emergere, durante quel periodo, in un palcoscenico praticamente composto a larghissima maggioranza da uomini”, ha sottolineato Carlo Verdone. L’attore e regista romano ha voluto rimarcare come Monica Vitti, all’anagrafe Maria Luisa Ceciarelli, era riuscita a risplendere e ad affermarsi attraverso alcune pellicole dove la presenza e la frequenza riguardava ed era destinata soprattutto alle figure maschili. Monica Vitti è stata una interprete pressoché completa, in quanto riusciva ad essere incredibilmente credibile in ogni fase del racconto sia cinematografico che televisivo. Infatti è riuscita tranquillamente a spaziare, praticamente, in tutti i generi fino a diventare, fra l’altro, un riferimento delle storie brillanti, anche se alcune a sfondo amaro. Padre romano, genitore femminile bolognese, per anni giovanissima ha vissuto a Messina e, poi, a Napoli. Nel 1953 ha concluso l’iter di studio e preparazione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica gestita da Silvio D’Amico. Le prime esperienze sono in teatro e, nel contempo, ha accorciato il cognome della madre, Vittiglia, che è diventato il proprio nei vari impegni nello spettacolo. Negli anni ha recitato, diretto, scritto, cantato e ballato nelle oltre cinquanta pellicole, nei tredici film e miniserie televisive e nella dozzina di apparizioni in programmi e nelle sale di doppiaggio con la caratteristica tonalità e intensità vocale. Lunghissima la carriera artistica di Monica Vitti, dal 1995 con ‘Adriana Lecouvreur’ di Guido Salvini al 1990 con ‘Scandalo segreto’, preceduto nell”83 e nell”86 da ‘Flirt’ e ‘Francesca è mia’ per la regia di Roberto Russo, sposato il 28 settembre del 2000 in Campidoglio dopo diciassette anni di convivenza. Una carriera abbellita e arricchita da molteplici riconoscimenti: David di Donatello, Globo e Grolla d’Oro, Nastro d’Argento assegnati in serie; un Orso d’Argento al Festival di Berlino come ‘Migliore attrice’ in ‘Flirt’; Concha de Plata alla rassegna di San Sebastian; un paio di Ciak d’Oro alla ‘Carriera’ consegnato a Venezia e una candidatura al BAFTA, British Academy of Film Television Arts. E, inoltre, prestigiose onorificenze nel nostro Paese e in Francia: nel 1984 Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nel 1986 Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e, al di là dei confini, Cavaliere della Legion D’Onore. L’impronta della mano e l’autografo è visibile anche a Cannes, sul marciapiede del Palais des Festivals, dove nel 1968 era stata chiamata a coordinare la giuria, ma il 21° appuntamento, poi, era stato cancellato per le manifestazioni del cosiddetto ‘maggio francese’. Due i volumi pubblicati: nel 1993, ‘Sette sottane’, per Sperling&Kupfer e nel 1995, ‘Il letto è una rosa’, per Mondadori. L’ultima apparizione in pubblico risale al 2002, alla prima teatrale italiana di ‘Notre-Dame de Paris’. Nel 2000 aveva partecipato ai festeggiamenti per gli ottant’anni di Alberto Sordi e in piazza San Pietro al Giubileo con altri rappresentanti del mondo dello spettacolo. Nel 2001 al Quirinale era stata ricevuta dall’allora Presidente della Repubblica in compagnia di altri premiati con il David di Donatello. Nel 2011 a Venezia è stata allestita una mostra e presentato il libro ‘La dolce Vitti’ e per il novantesimo compleanno è stato preparato un docufilm, ‘Vitti d’arte, Vitti d’amore’, proiettato alla Festa del Cinema di Roma e anche replicato su RaiTre. È stata diretta da importanti registi, fra cui Michelangelo Antonioni, Alessandro Blasetti, Tinto Brass, Luis Bunel, Pasquale Festa Campanile, Luigi Comencini, Sergio Corbucci, Vittorio De Sica, Miklòs Jacsò, Nanni Loy, Luigi Magni, Citto Maselli, Mario Monicelli, Luciano Salce, Ettore Scola, Alberto Sordi, Steno, Roger Vadim, Mario Vicario e Luigi Zampa. Indimenticabili alcuni film come ‘La ragazza con la pistola’, ‘Amore mio aiutami’, ‘Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)’, ‘Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa’, ‘Noi siamo fatte così’, ‘La Tosca’, ‘Teresa la ladra’, ‘Polvere di stelle’, ‘A mezzanotte va la ronda del piacere’, ‘L’anatra all’arancia’, ‘Amori miei’, ‘Letti selvaggi’, ‘Il mistero di Oberwald’, ‘Camera d’albergo’, ‘Il tango della gelosia’ e ‘Io so che tu sai che io so’, tutti girati fra il 1968 e il 1982. La camera ardente è stata allestita in Campidoglio. L’ultimo saluto è previsto per sabato 5 febbraio a Roma, nella centralissima Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo. E già è iniziato il vorticoso lancio di proposte per dedicare a Monica Vitti un’area, una piazza, un parco, un giardino, uno schermo o un palcoscenico.
|