Il concerto della ‘regina’

Finalmente è un film l’esibizione di Aretha Franklin registrata in una chiesa californiana agli inizi degli anni Settanta

Quelle immagini risalgono a una cinquantina di anni fa. Erano state girate nel 1972, ma mai assemblate adeguatamente per carenze tecniche, principalmente dovute alla mancanza di sintonizzazione fra visione e suoni a sentire gli specializzati dell’epoca. Un concerto in uno scenario quasi inusuale, ma, comunque, di particolare effetto anche emotivo. A quel tempo Aretha Franklin, considerata la ‘regina del gospel’ e ‘del soul’ e di atri ritmi, aveva trent’anni ed era pronta ormai a immettere sul mercato discografico l’ennesima produzione. L’iniziativa, promossa dalla Warner Brothers, aveva l’obiettivo di affiancare l’uscita di ‘Amazing Grace’, poi diventato uno dei più commercialmente riusciti.
Il docufilm del recital è stato riesumato sfruttando le moderne tecnologie e proposto nelle sale cinematografiche della nostra penisola solo per tre giorni: il 14, il 15 e il 16 giugno. Appuntamenti imperdibili per gli appassionati sia del genere che dell’inimitabile interprete americana, originaria di Memphis e scomparsa nel 2018 a Detroit all’età di 76 anni.
Le riprese sono state girate in un paio di serate nella chiesa californiana di Watts del reverendo James Cleveland al cospetto di un pubblico festante, partecipante ed eterogeneo, fra cui era riconoscibile un giovane Mick Jagger, oltre a Clara Ward e al padre, Clarence LaVaugh Franklin. Spettacolo nello spettacolo, trascinante e coinvolgente per i suoni, per i canti e per gli intermezzi quasi cabarettistici degli interpreti e del limitato pubblico. Il concerto è stato filmato dal team documentaristico coordinato da Jim Signorelli. L’esibizione di Aretha Franklin è stata accompagnata al pianoforte dallo stesso reverendo Cleveland e dal Southern California Community Choir diretto da Alexander Hamilton. Gli 87 suggestivi minuti di ‘Amazing Grace’ sono stati diretti da Alan Elliott e da Sidney Pollack e distribuiti da Adler Enter. Nella lunga lista dei produttori figurava anche la stessa Aretha Franklin.
Dal 1956 al 2017 la figlia del predicatore battista Franklin ha pubblicato 52 album, 40 registrati in studio e una dozzina live, dal vivo con l’entusiasmo degli spettatori, con diverse etichette, fra cui Arista, Atlantic, Battle, Columbia e RCA. Aretha Franklin ha iniziato ben presto a mostrare le qualità vocali, nel coro della chiesa e, poi, con la passione per il gospel, nei primi anni Sessanta. Nel 1967 la svolta nella carriera, calata di intensità commerciale pochi anni dopo, ma lievitata nuovamente intorno al 1980 grazie alla partecipazione al film ‘The Blues Brothers’. Ai Grammy Awards del 1998 ha sanato l’improvvisa indisposizione di Luciano Pavarotti con una improvvisata esibizione di una ventina di minuti abbellita con il ‘Nessun dorma’ di Giacomo Puccini.
La pellicola è stata già presentata e proiettata all’interno dei cartelloni di alcune rassegne, fra cui al DOC NYC Festival, alla Berlinale e al Taormina Film Festival per valorizzare un’artista dal valore assoluto, in grado di ispirare altri protagonisti del palcoscenico e di ottenere riconoscimenti anche a livello internazionale. Nell’87, fra l’altro, è stata la prima interprete a far parte della ‘Rock and Roll Hall of Fame’ e della lista dei cento artisti più importanti della storia della musica. Dal 1968 al 2008 ha conquistato 21 Grammy Awards, è stata insignita nel 2005 della Medaglia Presidenziale della Libertà e nel 1994 de del Kennedy Center Honors. Il 20 gennaio del 2009 ha arricchito l’insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca.

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