Doppio dipinto

Originale scoperta durante il restauro della ‘Madonna del latte’ dello spagnolo Murillo esposta a Palazzo Barberini

Un dipinto. E un altro ‘nascosto’ e riemerso clamorosamente e sorprendentemente nel corso del restauro della ‘Madonna del latte’ realizzato nel Seicento dallo spagnolo Bartolomé Esteban Murillo. L’artista è stato particolarmente sensibile ad affrontare l’affascinante visione interpretativa della ‘Madonna col Bambino’. La straordinaria scoperta è stata favorita dall’esame radiografico, che ha rivelato sotto l’attuale e apprezzato strato pittorico la figura di un San Francesco inginocchiato con il volto rivolto verso l’alto, le braccia aperte e con la mano sinistra posata su un libro e l’altra appena visibile nascosta dal manto della Vergine. L’angolo alto è caratterizzato dalle tracce e dal profilo di un albero. La composizione sembra quasi completata, ma per motivi ancora oscuri e sconosciuti, Murillo ha ricoperto e riutilizzato la stessa tela sovrapponendo l’immagine di San Francesco, sparita nella nuova versione e lasciando all’acuta osservazione e foto: ANSAalla particolare attenzione solo alcuni leggeri tratti con la Madonna e il Bambino assoluti protagonisti.
In una suggestiva sala di Palazzo Barberini l’originale opera è affiancata dalla riproduzione dell’approfondimento tecnologico rivelatore utile ai visitatori per l’incredibile verifica e comparazione storico-artistica. Il quadro, ipoteticamente datato fra il 1670 e il 1675, è stato restaurato dagli esperti del Laboratorio delle Gallerie Nazionali di Arte Antica diretto da Chiara Merucci ed è stato seguito da Alessandra Percoco per la tela e da Vega Santodonato per la cornice. Gli interventi, coordinati scientificamente da Alessandro Cosma, sono stati sostenuti dall’Associazione Civita in collaborazione con l’azienda vitivinicola Tenuta Caparzo di Montalcino nell’ambito del progetto ‘Vino Civitas’. Le indagini sono state affidate a Emmebi Diagnostica Artistica. Il piano delle Gallerie Nazionali prevede almeno una riqualificazione annuale delle opere del Palazzo espositivo romano di via delle Quattro Fontane.
“Ho visto la testa e gli occhi della Vergine di Murillo, che continua a passarmi davanti come due lanterne danzanti”: questa la descrizione dello scrittore francese Gustave Flaubert per un dipinto negli anni ripetutamente riprodotto in ogni angolo del pianeta. Frase riportata su uno dei pannelli associati alla mostra. Il dipinto di Murillo, definito dallo storico tedesco Carl Justi ‘Madonna zingara’, è uno dei più ammirati della Galleria. Era fra le vedette della collezione del cardinal Neri Maria Corsini, tanto coinvolto da volere il dipinto in uno dei luoghi maggiormente personali e intimi della residenza, proprio di fronte al letto.
La mostra del restaurato ‘Madonna del latte’ di Bartolomé Esteban Murillo, nato e scomparso all’età di 65 anni, dal 1617 al 1682, a Siviglia, è associata una pubblicazione dell’editore Marsilio, che ripercorre la storia e le fasi degli interventi e della imprevista e inattesa scoperta. Le pagine, oltre le testimonianze fotografiche, sono arricchite dalle analisi e dai commenti, fra gli altri, di Fiamma Gennari Santori, alla guida delle Gallerie Nazionali di Arte Antica e di Giovanna Castelli, direttore dell’Associazione Civita. Al volume sarà dedicato un appuntamento fissato per le ore 17 e 30 del prossimo 7 giugno con all’ordine del giorno anche i programmi del museo e il relativo allestimento delle varie esposizioni.
Il dipinto può essere ammirato fino all’11 luglio dal martedì alla domenica nella flessuosa fascia oraria che va dalle 10 alle 18. Per l’ingresso nei week- end, in via delle Quattro Fontane, la prenotazione è obbligatoria.

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